Nell'acquario di Vilnius

Recensione a Acquario verde di Avraham Sutzkever
Wlodek Goldkorn - L'Espresso


Avraham Sutzkever è stato: candidato al Nobel per la letteratura; eroedel movimento di resistenza del ghetto di Vilnius; partigiano neiboschi della Bielorussia; testimone al processo di Norimberga; e primadi tutto il massimo poeta yiddish e uno dei più grandi del mondo del‘900. Vilnius, fino al 1943, ospitava la più importante biblioteca earchivio del mondo yiddish. I tedeschi volevano trasportare a Berlino idocumenti più interessanti. Sutzkever era uno degli schiavi usati perfarne la cernita. Con alcuni compagni ne salvò invece moltissimi. Frale atrocità che subì: una sera venne prelevato per strada dai nazisti,e fu costretto a danzare nudo davanti a un falò in cui doveva, assiemea un rabbino, buttare i rotoli della Torah. Scomparso a gennaio scorsoin Israele all’età di 96 anni, nel nostro Paese Sutzkever è pressochésconosciuto. Ora è uscito in italiano un suo libro, il ciclo diracconti “Acquario verde” (a cura di Maria Ines Romano con testooriginale trascritto in alfabeto latino a fronte; Giuntina; pp. 137; €14). La storia è questa: l’autore si addormenta sotto un alberod’arancio, mentre il sole splende; siamo in Israele alla fine deglianni Sessanta. Nel sonno (o nell’inconscio) stringe un patto conl’Angelo della Poesia che lo porta davanti a un acquario verde: ilghetto di Vilnius. Infranto a colpi di testa il vetro dell’acquario,Sutzkever incontra gli abitanti. Tra questi: scrittori, pittori,artisti. La memoria del poeta è una specie di resurrezione, perchéanche quando Dio è assente rimane la parola. Eccellente la traduzione.


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