Gli indifferenti di Terra Santa
Recensione a
Batticuore
di Anna Momigliano - Il Riformista
Da caso politico a caso letterario. In Israele Yaniv Iczkovits, classe 1975, era finito sui giornali nel 2002, in piena Seconda Intifada, per essere stato il primo firmatario della lettera "il coraggio di rifuitare", in cui 51 riservisti dell'esercito dichiaravano di non essere più disposti a combattere nei Territori Occupati. Nel 2007 Iczkovits ha vinto il prestigioso premio letterario per le opere prime assegnato dal quotidiano "Haaretz", con il suo romanzo "Dofek", letteralmente "battito". Adesso la sua opera d'esordio è stata tradotta in italiano, pubblicata da Giuntina sotto il nome di "Batticuore" (285 pagine, 17 euro). Titolo che non rende bene l'oroginale e rischia di sapere un po' troppo di romanzo rosa, ma tant'è. Resta il fatto che "Batticuore" è un libro da leggersi, per chiunque sia interessato di vicende israeliane, mediorentali e più in generale alla natura umana. Perché, attraverso storie intime e private, Iczkovits sannerizza, disseziona senza sconti la società israeliana in tutte le sue contraddizioni, i suoi fallimenti e la sua complessità.
C'è la fuga in India del giovane Udi, uscito scosso e privo di punti di riferimento dalla sua esperienza di soldato a Jenin, dove gli era toccato il compito ingrato di sequestrare per ragioni strategiche la casa di una famiglia palestinese. "Udi è andato in India per allonatanarsi il più possibile dalla sua famiglia e dal suo Paese", racconta l'autore. "Nell'esercito ha sentito che, a solo 20 chilometri da casa, esiste una realtà che nona veva mai conosciuto prima. Una realtà in cui tu non puoi riconoscere la differenza tra una persona e il nemico, e quindi le differenze all'interno di te stesso, tar un soldato e un essere umano. Questa identità lacerata è qualcosa di molto difficile da superare, così Udi e ne è andato in India perché sentiva di non avere più uan casa".
C'è la depressione impalpabile di Yudit, una madre mi mezza età che lotta tra le pillole, la famiglia e la realtà. "In Israele se vuoi avere una vita tranquilla e normale devi fare molti sforzi per nascondere e distrocere la realtà", spiega Iczkovits. "Devi costruirti un sistema di giustificazione in modo da ignorare quello che sta succedendo nel tuo cortile, devi proteggere i tuoi figli dal sapere quello che succede intorno. E alla fine inq ualche modo, qualche volta, ti crollerà tutto addosso proprio dove meno te lo aspetti: nella tua casa, nella tua famiglia, nella tua salute. Questo è quello che è accaduto a Yudit".
Ci sono la confusione e la voglia di vivere di Yonatan, sospeso tra la melanconica moglie incinta di un feto il cui cuore non batte (da cui il titolo) e l'esuberante Alex, una gioavne madre indipendente e disinibita. C'è il cinismo di Dorfmann, arrivista cannaiolo erotomane che scrive i discorsi del sindaco di Tel Aviv, ma che non sa che pesci pigliare davanti alla commemorazione di un soldato morto suicida.
Ci sono le giustificazioni di Yoram, rispettabile "pater familias" apparentemente privo di dubbi o sensi di colpa, e ci sono i silenzi del piccolo Roy, il minore dei suoi figli affetto da una disfunzione linguistica.
Conclusione? Spiega Iczkovits: "Per vivere una vita normale devi trasformarti in una persona veramente indifferente. E alla fine di questi tempi più che mai, l'apatia prevale".
Poi c'è una Tel Aviv nascosta, un sottobosco fatto di lavoratori palestinesi, prostitute e immigrati cinesi, filippini e rumeni. E' il mondo di Marcel, misterioso accordatore di pianoforti giunto da Bucarest, che si reinventa prima muratore e poi badante. "I lavoratori stranieri sono un enorme test per la società israeliana", commenta lo stesso autore, "perché esiste un'antica legge biblica che dovremmo sempre ricordare, e cioè che noi ebrei siamo stati stranieri in Egitto e che dunque dobbiamo trattare i nostri stranieri con umanità e moralità". E così il diapason di Marcel (come si fa a a sapere che un diapason è accordato? Bisogna fidarsi) funge da test, da punto di riferimento in molte delle storie che si intrecciano in questo romanzo.