Ecco un altro esempio di come una discussione particolare possa dare luogo a un principio generale. E una testimonianza di come nel Talmud vengano sempre trasmesse le opinioni della minoranza nonostante possano non diventare legge.
Come abbiamo visto, nella parte iniziale del trattato Rosh haShanà si discute della regola di "Non tardare" nel compiere un sacrificio recandosi a Gerusalemme. La risposta accettata dai Maestri è che dal momento del voto di fare un sacrificio si ha tempo tre feste di pellegrinaggio per compierlo.
All'interno di questa discussione, nel foglio 6b (pagina 41) Rabbì Zerà domanda se una donna è vincolata al precetto di "Non tardare".
Per cercare di rispondere si chiede prima di tutto se le donne sono obbligate come gli uomini a recarsi a Gerusalemme per le feste, dal momento che se non lo fossero non sarebbero nemmeno tenute a rispettare la regola di "Non tardare".
Secondo Rabbì Zerà le donne sono tenute a recarsi a Gerusalemme, e per dimostrarlo cita un versetto del Deuteronomio (16,14): E gioirai nella tua festa, tu, tuo figlio e tua figlia. Da questo versetto, Rabbì Zerà deduce che le donne sono obbligate a recarsi a Gerusalemme perché devono gioire per le feste.
A questo punto interviene Abbayè e gli dice: Va bene, puoi fare questa deduzione. Puoi dire che le donne devono recarsi a Gerusalemme per gioire delle feste basandoti sul versetto del Deuteronomio e che di conseguenza anche le donne sono soggette alla regola di "Non tardare".
Ma subito dopo, il Talmud ci mette il bastone tra le ruote mettendo in dubbio che Abbayè possa aver detto una cosa simile visto che lui stesso in un'altra occasione aveva interpretato lo stesso versetto in un altro modo! Secondo Abbayè il versetto significa che durante le feste un marito ha l'obbligo di far gioire la propria moglie, ad esempio comprandole abiti nuovi.
Ma allora, Abbayè crede o non crede che la donna debba recarsi a Gerusalemme e quindi che sia soggetta alla regola di "Non tardare"? E' d'accordo con Rabbì Zerà oppure no?
Ecco come il Talmud conclude questo passo: "E' vero, Abbayè crede che la donna non ha il dovere di recarsi a Gerusalemme, ma lo ha detto basandosi sull’opinione di rabbì Zerà, secondo cui una donna deve recarsi a Gerusalemme per gioire".
Cosa significa?
Secondo Abbayè effettivamente le donne non sono tenute a recarsi a Gerusalemme e non sono quindi tenute a rispettare la regola di "Non tardare"; ma discutendo sull'opinione di Rabbì Zerà, allora considera la deduzione di quest'ultimo valida. Abbayè in un certo senso si complimenta con Zerà dicendogli: hai avuto una bella intuizione nel pensare al versetto del Deuteronomio e dedurne che le donne nelle feste devono gioire e quindi devono recarsi a Gerusalemme e di conseguenza sono soggette alla regola di "Non tardare" - Bravo!
Ma questo non vuol dire che Abbayé sia d'accordo con Rabbì Zerà!
Ma allora che cosa ci sta dicendo qui il Talmud attraverso le parole di Abbayè? Un grande principio: posso essere in disaccordo con la tua opinione, ma apprezzare il tuo ragionamento!
E la legge ebraica cosa ha scelto rispetto a questo passaggio?
Una donna che ritardi nell’adempimento del suo voto trasgredisce il precetto di non ritardare esattamente come un uomo, in accordo con l’opinione di rabbì Zerà (Rambàm, Ma‘asè haQorbanòt 14:14).
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