Per Piero Gelli

Per Piero Gelli

E così in silenzio, caro Piero, te ne sei andato con la stessa signorilità che ti ha sempre contraddistinto.
Ci eravamo visti appena due mesi fa e stavi bene, o almeno sembrava. Ma anche ora starai bene in quell’altro mondo, a proposito del quale Rabbi Nachman di Bratzlaw diceva: “Che l’altro mondo esista non c’è dubbio. Che esista questo mondo non è sicuro”. Parole, ahimè, sempre attuali.
Anche se in fondo è poco che ti conoscevo, ci eravamo simpatici. Avevamo in comune il senso del destino, che poi è il senso dell’umiltà. Pensavi anche tu che tutto è destino, pur non sapendo se c’è qualcuno che questo destino lo determina. E poi, soprattutto, apprezzavi le mie barzellette!

Ora ti saluto, caro Piero. Come diciamo noi ebrei, che il tuo ricordo sia di benedizione.

Shalom.

Daniel Vogelmann

 




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