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La scrittura cresce con chi legge

Lorenzo Fazzini scrive su Avvenire
di Leggere la Torà di Catherine Chalier


Buone compagnie di viaggio (intellettuale). Nella sua forte presa di posizione contro l’assolutezza della scienza applicata alla Scrittura e, al contempo, nel suo opporsi ad ogni lettura fondamentalista della stessa, Catherine Chalier, filosofa, allieva e interprete di prim’ordine di Emmanuel Lévinas, vanta ottimi alleati.



I nostri cani ci insegnano a morire

Stefano Jesurum scrive di Pierre di Yoram Kaniuk
su GLI STATI GENERALI


Da amante di cani e di bambini, nel corso degli anni mi è capitato di leggere sul rapporto che ci lega al cane, definito con il melenso e retorico appellativo di “migliore amico dell’uomo”. Avvertenza: se qualcuno inorridisce al parallelo cani-bambini non prosegua nella lettura poiché chi scrive ha sempre considerato sul medesimo piano affettivo i figli pelosi e no. Mi sono così imbattuto in banali pagine strappalacrime. Spesso. Non sempre però.


Hannah & Benji

Antonio Gnoli scrive de L'angelo della storia su Repubblica.

Conosciamo quasi tutto di Walter Benjamin. Perfino con quali indumenti si trascinava in fuga verso la via spagnola: due camice nella valigia, uno spazzolino da denti e, forse, un manoscritto al quale stava lavorando. Sappiamo della sua vita geniale e non propriamente fortunata. Vengono in mente certe fragili figure di marzapane che allietarono la sua fantasia di bambino precoce.





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