Magazine.giuntina.it http://magazine.giuntina.it Home page Giuntina magazine online it Copyright (c) 2024 Magazine.giuntina.it info@tutorialsblog.it Tue, 19 Mar 2024 07:40:44 GMT 60 Assaf Inbari presenta "Verso Casa" http://magazine.giuntina.it/2020/05/22/Assaf-Inbari-presenta-Verso-Casa-.html Home page Thu, 21 May 2020 22:00:00 GMT


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Per Piero Gelli http://magazine.giuntina.it/2020/05/10/Per-Piero-Gelli.html Home page Sat, 9 May 2020 22:00:00 GMT Per Piero Gelli

E così in silenzio, caro Piero, te ne sei andato con la stessa signorilità che ti ha sempre contraddistinto.
Ci eravamo visti appena due mesi fa e stavi bene, o almeno sembrava. Ma anche ora starai bene in quell’altro mondo, a proposito del quale Rabbi Nachman di Bratzlaw diceva: “Che l’altro mondo esista non c’è dubbio. Che esista questo mondo non è sicuro”. Parole, ahimè, sempre attuali.
Anche se in fondo è poco che ti conoscevo, ci eravamo simpatici. Avevamo in comune il senso del destino, che poi è il senso dell’umiltà. Pensavi anche tu che tutto è destino, pur non sapendo se c’è qualcuno che questo destino lo determina. E poi, soprattutto, apprezzavi le mie barzellette!

Ora ti saluto, caro Piero. Come diciamo noi ebrei, che il tuo ricordo sia di benedizione.

Shalom.


Daniel Vogelmann



 



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Il Talmud e gli sposi socialmente responsabili http://magazine.giuntina.it/2019/11/15/Il-Talmud-e-gli-sposi-socialmente-responsabili.html Home page Thu, 14 Nov 2019 22:00:00 GMT Il Talmud e gli sposi socialmente responsabili

Massimo Giuliani recensisce su Avvenire
il trattato Qiddushìn del Talmud Babilonese

Senza dubbio sposarsi è una delle decisioni più importanti nella vita di un individuo. Come atto fondativo, dà forma a una nuova famiglia spesso chiamata "cellula della società". Le religioni lo hanno rivestito di molti simboli e significati per esaltarne il valore e le potenzialità, anzitutto la procreazione e l'educazione dei figli. In molte culture si tratta di un business enorme, i cui costi mettono a dura prova le famiglie di origine.
Eppure poche realtà sociali hanno avuto anche in Occidente un'evoluzione più complessa di quella dell'istituto matrimoniale. Il trattato Qiddushin del Talmud babilonese, da poco tradotto in italiano a cura del rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni ne è una preziosa testimonianza. 



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Marcello Martini (1930-2019) http://magazine.giuntina.it/2019/08/15/Marcello-Martini-1930-2019.html Home page Wed, 14 Aug 2019 22:00:00 GMT
Marcello Martini (1930-2019)

Il 14 agosto ci ha lasciato il caro Marcello, un amico a cui volevamo molto bene. Nel giugno del 1944, a soli 14 anni, fu arrestato dai nazifascisti per la sua partecipazione alla Resistenza e inviato dapprima a Fossoli e poi spedito su un carro bestiame a Mauthausen. In seguito fu trasferito in altri campi dove lavorò come schiavo per i tedeschi. Infine, tornò miracolosamente a Prato, uno dei pochi italiani sopravvissuti. Pesava poco più di trenta chili, e, come potete immaginare, il ritorno alla vita normale fu molto difficile. Ma riuscì a riprendere gli studi e a laurearsi in chimica. Ma ciò che l’aiutò più di tutto nella nuova vita fu il matrimonio con Mariella, una donna eccezionale, e la nascita di due figlie, Alessandra e Laura. Purtroppo il destino si accanì ancora una volta su di lui perché Laura era affetta da una grave disabilità. Ma Marcello continuò imperterrito a testimoniare, soprattutto per i giovani, la sua terribile esperienza. Certo, negli ultimi tempi, vecchio e malato, era molto preoccupato per le sorti dell’Italia (e del mondo), ma mai venne meno il suo ottimismo. Nel 2008 la Giuntina pubblicò la sua testimonianza, a cura di Elisabetta Massera e con prefazione di Alberto Cavaglion, “Un adolescente in lager. Quello che gli occhi tuoi hanno visto”. E questo prezioso libro ha accompagnato tantissimi studenti toscani nel pellegrinaggio a Mauthausen organizzato ogni anno dall’Aned di Firenze.

Arrivederci, Marcello. E che il tuo ricordo sia di benedizione.



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Con rispetto e devozione http://magazine.giuntina.it/2019/06/17/Con-rispetto-e-devozione.html Home page Sun, 16 Jun 2019 22:00:00 GMT Con rispetto e devozione

Giorgia Greco scrive su Informazionecorretta
di "La moglie del rabbino" di Chaim Grade

Con i romanzi dei fratelli Singer, Isaac Bashevis, premio Nobel per la letteratura nel 1978, di Israel Joshua e della meno nota sorella Esther Kreitman, il grande pubblico ha imparato a conoscere e apprezzare il mondo dell’ebraismo chassidico polacco considerato come un momento di svolta nello sviluppo della letteratura in yiddish e in ebraico. L’universo ebraico ortodosso lituano invece, propugnando un razionalismo talmudico e una spiccata presa di distanza dalla mistica, offre minori occasioni di espressività letteraria oltre ad essere meno noto ai lettori.
Interprete magistrale di questo mondo è Chaim Grade nato a Vilna nel 1910 di cui la casa editrice Giuntina manda in libreria il romanzo “La moglie del rabbino” tradotto per la prima volta in italiano con grande efficacia dalla studiosa Anna Linda Callow. Prima di addentrarci in una breve riflessione sul libro può essere utile soffermarsi sull’ambiente sociale e storico in cui si è sviluppata l’arte narrativa di Chaim Grade, ritenuto da alcuni esperti il più grande scrittore in lingua yiddish di tutti i tempi, più innovativo dello stesso Isaac Bashevis Singer. Avviato dalla madre allo studio del Talmud Chaim Grade frequenta diverse accademie talmudiche, studia sotto la direzione di Karelitz, il più grande pensatore del Novecento nel campo della Halakhà (la normativa ebraica). All’età di vent’anni si allontana dall’ambiente religioso per dedicarsi alla poesia e nei primi anni Trenta è fra i membri fondatori del “Young Vilna”, gruppo sperimentale di artisti e scrittori di cui fece parte anche il poeta Avraham Sutzkever, superstite della Shoah. Scampato ai nazisti fuggendo in Unione Sovietica all’occupazione di Vilna nel 1941, Grade - che ha perso la famiglia nell’Olocausto – alla fine della guerra vive per qualche tempo prima in Polonia poi a Parigi dedicandosi in quel periodo a una produzione poetica incentrata sul suo mondo annientato dalla Shoah.

 



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La civiltà in cucina http://magazine.giuntina.it/2019/05/17/La-civilt-in-cucina.html Home page Thu, 16 May 2019 22:00:00 GMT La civiltà in cucina

Marino Niola scrive sul Venerdì
di Ricette e precetti di Miriam Camerini

La storia umana inizia con un morso di troppo. Quello di Adamo e di Eva che mangiano il frutto proibito disobbedendo al Signore. Che li scaccia dal paradiso terrestre e li costringe a faticare per vivere e soprattutto a cucinare per mangiare. Lo racconta Miriam Camerini in un libro delizioso intitolato "Ricette e precetti", appena uscito da Giuntina. Da quel lontano giorno, un filo doppio lega cibo e religione. Dietro ogni ricetta c'è un precetto, un obbligo o un divieto.



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Dalla Russia al Cile con furore http://magazine.giuntina.it/2019/05/17/Dalla-Russia-al-Cile-con-furore.html Home page Thu, 16 May 2019 22:00:00 GMT Dalla Russia al Cile con furore

Wlodek Goldkorn scrive su Robinson
di L'acrobata di Laura Forti

In apparenza, la trama del bel romanzo di Laura Forti L’acrobata è semplice: una nonna scrive una serie di email a un nipote, per raccontargli la storia di suo figlio, padre quindi di chi riceve le lettere, morto combattendo. La nonna è una scienziata, abita in Svezia, ha un marito che la ama e ha appena ricevuto un importante premio. Il nipote è un clown, di quelli che lavorano con i bambini malati all’ospedale e abita in Cile. In mezzo: il figlio-padre, appunto, ucciso, dai sicari di Pinochet.



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Sontuoso "Bugiarda" http://magazine.giuntina.it/2019/05/17/Sontuoso-Bugiarda.html Home page Thu, 16 May 2019 22:00:00 GMT Sontuoso

Arturo Bollino scrive su Lucia Libri
di Bugiarda di Ayelet Gundar-Goshen


"Bugiarda” dell’israeliana Ayelet Gundar-Goshen le vale la piena consacrazione. Un’acuta riflessione sulla menzogna, sulle verità di comodo, su quanto siamo disposti a credere. Tutto inizia con la bugia di una ragazza, che sostiene di essere stata molestata da una celebrità al tramonto. Il risultato? Un cortocircuito mediatico e il susseguirsi di altre storie, nate da menzogne

 



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Ayelet Gundar-Goshen presenta "Bugiarda" con Benedetta Tobagi al Teatro Franco Parenti di Milano http://magazine.giuntina.it/2019/05/17/Ayelet-Gundar-Goshen-presenta-Bugiarda-con-Benedetta-Tobagi-al-Teatro-Franco-Parenti-di-Milano.html Home page Thu, 16 May 2019 22:00:00 GMT


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Identità ebraica e vendetta, torna Arnold Zweig http://magazine.giuntina.it/2018/11/15/Identit-ebraica-e-vendetta-torna-Arnold-Zweig.html Home page Wed, 14 Nov 2018 22:00:00 GMT

Arturo Bollino scrive su LuciaLibri di La famiglia Klopfer di Arnold Zweig

 

Avventure rocambolesche e dense d’ironia caratterizzano “La famiglia Klopfer” dell’altro Zweig. L’ultimo erede della dinastia, raccontando di sognatori, contadini, commercianti e intellettuali, si districa fra la complessità della psiche umana e l’affresco del mondo ebraico-tedesco di fine Ottocento.

 



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Gli ebrei cancellati. Tra gli arabi dilagava l'antisemitismo molti anni prima che nascesse Israele http://magazine.giuntina.it/2018/11/13/Gli-ebrei-cancellati-Tra-gli-arabi-dilagava-l-antisemitismo-molti-anni-prima-che-nascesse-Israele.html Home page Mon, 12 Nov 2018 22:00:00 GMT Gli ebrei cancellati. Tra gli arabi dilagava l'antisemitismo molti anni prima che nascesse Israele

 

Paolo Mieli scrive su Il Corriere della Sera del libro di Georges Bensoussan, Gli ebrei del mondo arabo.

 

Sotto l’occupazione tedesca della Tunisia (novembre 1942-maggio 1943) alcune case di ebrei furono saccheggiate e alcune donne ebree furono stuprate da musulmani. «In generale gli autori di queste violenze furono incoraggiati dai tedeschi», ha scritto Norman Stillman anche se, «temendo disordini di maggiore ampiezza, il comandante tedesco intervenne per mettere fine a quegli incidenti». Quegli «incidenti», in ogni caso, furono ricondotti — in tema di responsabilità — all’occupazione nazista. Ma lo stesso Stillman notò, non senza sorpresa che «i saccheggi di case ebraiche ad opera degli arabi furono più gravi dopo che i tedeschi si ritirarono dalla città». Proprio così: le violenze antiebraiche in Tunisia nel corso della Seconda guerra mondiale sono cresciute dopo il ritiro dei nazisti.



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Le vie della preghiera ebraica http://magazine.giuntina.it/2018/11/05/Le-vie-della-preghiera-ebraica.html Home page Sun, 4 Nov 2018 22:00:00 GMT

Anita Mancia scrive su L'Ottavo di
Schiudi le mie labbra di Haim F. Cipriani

Ricco di dottrina biblica, talmudica e rabbinica, fulcro, quest’ultima, della preghiera ebraica, il libro di Haim Fabrizio Cipriani non si rivolge soltanto a lettori ebrei, ma a chiunque non abbia chiuso il suo rapporto con la Trascendenza. Ed è in questo spirito di ampio respiro che chi scrive ne affronta il testo.



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Emozioni forti con Jami Attenberg http://magazine.giuntina.it/2018/11/02/Emozioni-forti-con-Jami-Attenberg.html Home page Thu, 1 Nov 2018 22:00:00 GMT

Elisabetta Favale scrive su Mangialibri
del romanzo di Jami Attenberg Da grande

Il tempo si fa beffe di noi e passa inesorabile anche se non si è pronti, a crescere a diventare grandi a vivere, a essere adulti. Andrea ha ormai quasi quarant’anni e vive a New York ma è decisamente irrisolta e in maniera incostante va da un’analista con risultati abbastanza inconsistente.



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Una memoria da conservare http://magazine.giuntina.it/2018/11/02/Una-memoria-da-conservare.html Home page Thu, 1 Nov 2018 22:00:00 GMT Una memoria da conservare

Giorgia Greco scrive su Informazionecorretta.it
del libro di Arnold Zweig La famiglia Klopfer

“E’ sconcertante osservare come i Klopfer siano numerosi: trascurerò ciononostante senza timore coloro che, con me, non hanno alcun rapporto. Per quanto mi riguarda, è comunque incantevole e rilevante penetrare nel regno del sangue e, attraverso una prudente psicologia e fisiologia, estrarre quell’oggetto singolare e ai miei occhi motivo di costanti, fondati interrogativi che prende il nome di io, e il mio io – insignificante per tutti tranne che per me – è la mia storia clinica che comprende quattro generazioni”.

Ritratto commovente e ironico di una famiglia ebraica arrivata in Germania dalla Russia, “La famiglia Klopfer”, dello scrittore tedesco Arnold Zweig che Giuntina manda in libreria in questi giorni, è un autentico capolavoro letterario. Di umili origini dopo gli studi di sociologia e cultura tedesca Zweig si rifugia nel 1933 in Palestina per sfuggire alle persecuzioni razziali, ritornando a Berlino solo nel 1948 dove muore nel 1968. Illustre rappresentante dell’espressionismo tedesco, influenzato dalla psicanalisi e interessato in chiave marxista ai problemi della società, Arnold Zweig si è dedicato a un’intensa attività letteraria in cui si segnala, oltre a saggi di critica letteraria, un ciclo di libri scritti sulla base delle esperienze nel primo conflitto mondiale, il più famoso dei quali “La questione del Sergente Grischa” è la storia di un innocente russo preso in trappola dalla macchina della giustizia militare.



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La "neshamà", l'anima degli ebrei http://magazine.giuntina.it/2018/11/02/La-nesham-l-anima-degli-ebrei.html Home page Thu, 1 Nov 2018 22:00:00 GMT La

Giulio Busi scrive sul Sole24ore
del libro di Adin Steinsaltz L'anima

Gli hanno chiesto di diventare rabbino. È un traguardo importante per un giovanotto come lui, che deve farsi mantenere dal suocero per poter studiare. Com’è d’uso, prima di un passo così importante, il chasid chiede un colloquio al proprio maestro, il grande rabbi Yehudah Arye Leyb Alter. È lui la guida della comunità, e la sua benedizione è fondamentale. Il Rav lo guarda, lo ascolta, lo scruta. Le parole tagliano l’aria come un coltello.



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Il revisionismo biblico di Mosè http://magazine.giuntina.it/2018/11/02/Il-revisionismo-biblico-di-Mos.html Home page Thu, 1 Nov 2018 22:00:00 GMT Il revisionismo biblico di Mosè

Massimo Giuliani scrive su Avvenire del libro
di Micah Goodman L'ultimo discorso di Mosè

Mosè, il primo revisionista storico. Ossia, il primo ad aver riscritto la storia dell’uscita dall’Egitto e della rivelazione al Sinai. Per attenuare la tesi, il filosofo israeliano Micah Goodman parla anche di Mosè come il primo commentatore della Bibbia, nel senso che i suoi discorsi nel Deuteronomio, il quinto libro della Torah, a ben leggerli sono dei commenti agli altri quattro, con lo scopo di stabilire le priorità della vita dei figli di Israele una volta giunti a vivere nel luogo della promessa divina, nella terra di Israele.



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Presentazione del Talmud alla Pontificia Università Gregoriana http://magazine.giuntina.it/2018/10/31/Presentazione-del-Talmud-alla-Pontificia-Universit-Gregoriana.html Home page Tue, 30 Oct 2018 22:00:00 GMT


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Jami Attenberg racconta il suo romanzo "Da grande" alle "Conversazioni Google" http://magazine.giuntina.it/2018/09/24/Jami-Attenberg-racconta-il-suo-romanzo-Da-grande-alle-Conversazioni-Google.html Home page Sun, 23 Sep 2018 22:00:00 GMT


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Il Vangelo: un documento ebraico http://magazine.giuntina.it/2018/08/20/Il-Vangelo-un-documento-ebraico.html Home page Sun, 19 Aug 2018 22:00:00 GMT Il Vangelo: un documento ebraico

Una recensione di Rudy Flores al libro di Leo Baeck 
Il Vangelo: un documento ebraico

“L’aria pura che esala proviene dalla Scrittura sacra, perché lo spirito ebraico, e lui solo, vi 
predomina”. Proprio perché la fede, le sofferenze e le attese del popolo ebraico ne costituiscono le componenti esclusive, il Vangelo è un libro ebraico e “non delle meno importanti”. Così Leo Beack, (1873-1956) rabbino di Berlino sotto il regime nazista, definisce il Vangelo. Pubblica il suo saggio nel 1938 con il chiaro obiettivo di smuovere le coscienze della società cristiano tedesca dinnanzi alle persecuzioni.



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Intervista a Yoram Kaniuk http://magazine.giuntina.it/2018/05/16/Intervista-a-Yoram-Kaniuk-.html Home page Tue, 15 May 2018 22:00:00 GMT

Con la pubblicazione dei suoi romanzi Adamo risorto e Himmo re di Gerusalemme riproponiamo la bella intervista che Claudio Pagliara fece a Yoram Kaniuk in occasione dell'uscita del suo 1948.



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Lettere dal '900 http://magazine.giuntina.it/2018/05/16/Lettere-dal--900.html Home page Tue, 15 May 2018 22:00:00 GMT Lettere dal '900

Matilde Quarti scrive su Panorama
sulla Corrispondenza tra Nelly Sachs e Paul Celan


È l’Europa più novecentesca quella che si respira nella Corrispondenza (appena pubblicata nella sua interezza da Giuntina) tra il poeta Paul Celan e Nelly Sachs, poetessa e vincitrice del Nobel nel 1966. Si tratta di un lungo dialogo tra due anime affini, legate da una sensibilità profondamente ferita dall’Olocausto (entrambi di discendenza ebraica, hanno vissuto l’orrore dell’antisemitismo sulla loro pelle e su quella dei loro cari) e da un’attenzione febbrile per la parola, sia questa scritta o parlata.
Le loro lettere – quelle di Nelly Sachs sono in numero maggiore –, con un linguaggio che per forma e stile appare oggi decisamente desueto, in poche righe e molti convenevoli riescono a trasmettere le atmosfere dell’Europa tra la fine degli anni Cinquanta e gli anni Sessanta: un paese profondamente ancorato alla storia in cui i confini sono qualcosa di estremamente tangibile e la libertà di movimento di cui godiamo oggi un sogno non ancora realizzato.



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Un po' ci eleva, un po' ci adagia http://magazine.giuntina.it/2018/05/16/Un-po--ci-eleva-un-po--ci-adagia.html Home page Tue, 15 May 2018 22:00:00 GMT Un po' ci eleva, un po' ci adagia

Annarita Celentano scrive su Mangialibri
di Himmo Re di Gerusalemme di Yoram Kaniuk


 

Nel 1948, in piena guerra arabo-israeliana, Hamotal Horowitz arriva a Gerusalemme: la città è sotto assedio, ma lei sembra quasi non accorgersene. Avverte la paura, quella sì: sente tutto il mutismo delle cose e, insieme, le pare di conoscere già la strada per il convento di San Gerolamo, “come se ci fosse già stata”. Un immenso albero, “le cui fronde oscurano il cielo”, la accoglie nel cortile della struttura.



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Prendersi cura dell'anima http://magazine.giuntina.it/2018/05/15/Prendersi-cura-dell-anima.html Home page Mon, 14 May 2018 22:00:00 GMT

“Prestare attenzione all’anima”, citando un piyut (poesia liturgica) di Rav Shmaya Kosson, ovvero adoperarsi per essere in contatto con essa avendone cura nel cammino che si protrae per tutta la vita è l’esortazione che pervade il saggio di Adin Steinsaltz, “L’anima”, in libreria in questi giorni



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Una discussione attuale dal Talmud http://magazine.giuntina.it/2018/01/14/Una-discussione-attuale-dal-Talmud.html Home page Sat, 13 Jan 2018 22:00:00 GMT

Leggendo questi passaggi talmudici dal trattato Berakhòt  (27b-28a) non vi sembra di assistere a una discussione molto attuale? E quanti spunti di riflessione!
Rabban Gamliel e Rabbì Yehoshua si affrontano più volte nel Talmud con opinioni divergenti su vari argomenti. Rabban Gamliel era Presidente del Sinedrio e più di una volta umiliò pubblicamente Rabbì Yehoshua. Questo accade anche in un passaggio contenuto nel Trattato Berakhòt (27b) a causa di una discussione sull'obbligatorietà della preghiera serale di 'Arvìt.



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Simone Somekh racconta il suo romanzo d'esordio GRANDANGOLO http://magazine.giuntina.it/2017/11/19/Simone-Somekh-racconta-il-suo-romanzo-d-esordio-GRANDANGOLO.html Home page Sat, 18 Nov 2017 22:00:00 GMT


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Storie di calcio e di presidenti. TV2000 presenta il libro di Adam Smulevich "Presidenti. Le storie scomode dei fondatori delle squadre di calcio di Casale, Napoli e Roma" http://magazine.giuntina.it/2017/10/10/Storie-di-calcio-e-di-presidenti-TV2000-presenta-il-libro-di-Adam-Smulevich-Presidenti-Le-storie-scomode-dei-fondatori-delle-squadre-di-calcio-di-Casale-Napoli-e-Roma.html Home page Mon, 9 Oct 2017 22:00:00 GMT


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Pura emozione http://magazine.giuntina.it/2017/07/27/Pura-emozione.html Home page Wed, 26 Jul 2017 22:00:00 GMT Pura emozione

Corneli Nepote scrive sul suo blog di
Il sacrificio del fuoco di Albrecht Goes

Si parla di ebrei e deportazioni nella Germania nazista con uno sguardo dal livello della strada, lo sguardo di una donna tedesca, moglie del proprietario di una semplice macelleria. Si potrebbe commentare dicendo che è l’ennesimo libro che parla di ebrei e nazisti e dei tormenti che subirono i primi per mano dei secondi. In effetti è così, ancora un libro che parla di quello, quando ormai non tanto la memoria, ma il sentimento di quei fatti e di quel tempo si sta spegnendo. È appena trascorsa l’annuale celebrazione della Giornata della Memoria con la sincera condivisione da parte di molti, ma anche con la sua carica di ipocrisia e di strumentalizzazione. Eppure è solo di memoria che si parla, non già del sentimento, come se bastasse avere cognizione dei fatti per mantenere viva un’emozione. Non basta, si sa. La memoria è una trascrizione della Storia, con tutti i suoi aggiustamenti, omissioni e distorsioni. Non è un sentire l’emozione dei fatti, non necessariamente, anche se certo ne è un prerequisito. Ci si accontenta del prerequisito, della concettualizzazione cerebrale, abdicando alla vita che si sprigiona dalle viscere quando i fatti sono parte del metabolismo. Forse è il massimo che si può fare.



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Amore o guerra: il bivio fatale della teologia http://magazine.giuntina.it/2017/07/27/Amore-o-guerra-il-bivio-fatale-della-teologia.html Home page Wed, 26 Jul 2017 22:00:00 GMT Amore o guerra: il bivio fatale della teologia

Vito Mancuso scrive su Repubblica di
Non nel nome di Dio di Jonathan Sacks


La questione al centro del nuovo libro di Jonathan Sacks - "Non nel nome di Dio", edito da Giuntina - ce la siamo posta tutti, ma, formulata da colui che fu per molti anni rabbino capo della "United Hebrew Congregations of the Commonwealth" e che è una delle voci più autorevoli dell'odierno dibattito teologico internazionale, assume una certa perentorietà. Eccola: «L'ebraismo, il cristianesimo e l'islam si definiscono come religioni di pace e tuttavia tutte e tre hanno dato origine alla violenza in alcuni momenti della loro storia». Come mai? Come spiegare il paradosso di religioni che vogliono la pace e che però producono guerra e terrorismo? La questione interessa tutti, non solo i credenti, perché la religione è tornata sulla scena mondiale e tornerà sempre più; anzi, per Sacks il XXI secolo è «l'inizio di un processo di de-secolarizzazione di cui la prova principale



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Rai Letteratura intervista AYELET GUNDAR-GOSHEN SU "SVEGLIARE I LEONI" http://magazine.giuntina.it/2017/07/27/Rai-Letteratura-intervista-AYELET-GUNDAR-GOSHEN-SU-SVEGLIARE-I-LEONI.html Home page Wed, 26 Jul 2017 22:00:00 GMT


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http://magazine.giuntina.it/2017/07/27/Rai-Letteratura-intervista-AYELET-GUNDAR-GOSHEN-SU-SVEGLIARE-I-LEONI.html
La scrittura cresce con chi legge http://magazine.giuntina.it/2017/07/27/La-scrittura-cresce-con-chi-legge.html Home page Wed, 26 Jul 2017 22:00:00 GMT

Lorenzo Fazzini scrive su Avvenire
di Leggere la Torà di Catherine Chalier


Buone compagnie di viaggio (intellettuale). Nella sua forte presa di posizione contro l’assolutezza della scienza applicata alla Scrittura e, al contempo, nel suo opporsi ad ogni lettura fondamentalista della stessa, Catherine Chalier, filosofa, allieva e interprete di prim’ordine di Emmanuel Lévinas, vanta ottimi alleati.



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http://magazine.giuntina.it/2017/07/27/La-scrittura-cresce-con-chi-legge.html
Il vero volto dello yiddish http://magazine.giuntina.it/2017/07/27/Il-vero-volto-dello-yiddish.html Home page Wed, 26 Jul 2017 22:00:00 GMT

Wlodek Goldkron scrive su Il viaggio di Yash
il capolavoro di Jacob Glatstein


Se Jacob Glatstein non fosse scrittore yiddish, oggi sarebbe considerato a parità di un Kafka, Joyce o Svevo. Nato nel 1896 a Lublino in Polonia, morto a New York nel 1971, una vita, a partire dal 1914, trascorsa nella metropoli sul fiume Hudson, a differenza del suo collega Isaac Bashevis Singer, Glatstein non ebbe la brillante idea di tradurre i suoi libri in inglese mentre li componeva nell'idioma materno, e magari in una versione diversa rispetto all'originale, come faceva appunto il Nobel per assecondare i gusti di ogni pubblico.



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La mia Israele declinata in versi http://magazine.giuntina.it/2017/07/27/La-mia-Israele-declinata-in-versi.html Home page Wed, 26 Jul 2017 22:00:00 GMT

Intervista alla poetessa Agi Mishol a cura di
Anna Linda Callow e Cosimo Nicolini Coen

“La poesia ebraica – ha scritto Ariel Hirschfeld, professore di letteratura all’Università Ebraica di Gerusalemme – fino alla fondazione dello Stato, fu il mezzo primario nella formazione del nuovo ebreo. Fu una rivoluzione culturale di cui è difficile esagerare l’importanza per il popolo ebraico.



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I nostri cani ci insegnano a morire http://magazine.giuntina.it/2017/07/24/I-nostri-cani-ci-insegnano-a-morire.html Home page Sun, 23 Jul 2017 22:00:00 GMT I nostri cani ci insegnano a morire

Stefano Jesurum scrive di Pierre di Yoram Kaniuk
su GLI STATI GENERALI


Da amante di cani e di bambini, nel corso degli anni mi è capitato di leggere sul rapporto che ci lega al cane, definito con il melenso e retorico appellativo di “migliore amico dell’uomo”. Avvertenza: se qualcuno inorridisce al parallelo cani-bambini non prosegua nella lettura poiché chi scrive ha sempre considerato sul medesimo piano affettivo i figli pelosi e no. Mi sono così imbattuto in banali pagine strappalacrime. Spesso. Non sempre però.



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Hannah & Benji http://magazine.giuntina.it/2017/05/29/Hannah--Benji.html Home page Sun, 28 May 2017 22:00:00 GMT Hannah & Benji

Antonio Gnoli scrive de L'angelo della storia su Repubblica.

Conosciamo quasi tutto di Walter Benjamin. Perfino con quali indumenti si trascinava in fuga verso la via spagnola: due camice nella valigia, uno spazzolino da denti e, forse, un manoscritto al quale stava lavorando. Sappiamo della sua vita geniale e non propriamente fortunata. Vengono in mente certe fragili figure di marzapane che allietarono la sua fantasia di bambino precoce.



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Rav Jonathan Sacks racconta il suo libro "Non nel nome di Dio". http://magazine.giuntina.it/2017/03/30/Rav-Jonathan-Sacks-racconta-il-suo-libro-Non-nel-nome-di-Dio.html Home page Wed, 29 Mar 2017 22:00:00 GMT


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Cosa c’è dietro le quinte della società israeliana? http://magazine.giuntina.it/2017/03/14/Cosa-c--dietro-le-quinte-della-societ-israeliana.html Home page Mon, 13 Mar 2017 22:00:00 GMT Cosa c’è dietro le quinte della società israeliana?

Lara Crinò scrive sull'Espresso di Svegliare i leoni
di Ayelet Gundar-Goshen

Un uomo esce stanco dal lavoro. Fa il medico in ospedale. Dopo ore di veglia e adrenalina, alla fine del turno di notte, invece di tornare a casa decide di fare un giro in macchina. La strada è vuota, l’auto è nuova e nello stereo c’è la sua musica preferita. Quasi non si accorge di aver investito un uomo. È un nero, un migrante che camminava sul bordo buio della strada e ora giace in punto di morte. Invece di fermarsi a soccorrerlo, come farebbe con un qualsiasi paziente, Eitan Green scappa. Torna nella sua villetta suburbana dalla cucina immacolata, si fa una doccia cercando di non svegliare la famiglia e si sforza di dimenticare quello che ha fatto.
 



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Michela Murgia consiglia "Svegliare i leoni"! http://magazine.giuntina.it/2017/03/02/Michela-Murgia-consiglia-Svegliare-i-leoni.html Home page Wed, 1 Mar 2017 22:00:00 GMT


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Una voce di bambina http://magazine.giuntina.it/2017/02/04/Una-voce-di-bambina.html Home page Fri, 3 Feb 2017 22:00:00 GMT Marilia Piccone - Leggere a lume di candela Una voce di bambina

Esce un grido dalle pagine del diario di Eva Heyman- Io voglio vivere. Sono parole che ripete più di una volta, più di un giorno quando la paura del futuro è una cosa concreta. Una voce di bambina che attraversa più di settanta anni, quanti ne sono passati dal 30 maggio 1944, data dell’ultima pagina del suo diario. La data ci dice già tutto. Eva Heyman, ebrea ungherese, fu deportata nel campo di concentramento di Auschwitz dove morì il 17 di ottobre dello stesso anno. Aveva tredici anni.

   


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Meglio di 1000 discorsi... http://magazine.giuntina.it/2017/02/04/Meglio-di-1000-discorsi.html Home page Fri, 3 Feb 2017 22:00:00 GMT Meglio di 1000 discorsi...

Fiamma Nirenstein scrive sul Giornale
di Il sacrificio del fuoco di Albrecht Goes
 

"Il sacrificio del fuoco" è quello definitivo, oltre il quale non resta che cenere, grigio, nero, niente. E' anche una santissima aspirazione che percorre tutta le Scritture: ovvero, è la speranza che con l'espiazione le immani brutture, l'inconfessabile crudeltà, i più inverosimili peccati dell'uomo possano essere mondati col sacrificio. E ancora: è la speranza che possa pur venire un giorno in cui sante lingue del fuoco non brucino il sacro cespuglio che testimonia le parole di Dio a Mosè, e suggella la legge. Ovvero in cui l'espiazione si sia già compiuta e resti solo la legge. Scritto da un pastore protestante, Albrecht Goes, che durante la Seconda guerra mondiale fu persino cappellano militare e poi decise di ritirarsi nel puro mestiere della scrittura, il libro edito dalla Giuntina e venduto a dieci euro non potrebbe celebrare meglio, nel titolo e nel significato, il Giorno della Memoria.



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Talmud: istruzioni per l'uso/4 (Tra una trasgressione e una catastrofe) http://magazine.giuntina.it/2017/01/02/Talmud-istruzioni-per-l-uso4-----Tra-una-trasgressione-e-una-catastrofe.html Home page Sun, 1 Jan 2017 22:00:00 GMT Talmud: istruzioni per l'uso/4     (Tra una trasgressione e una catastrofe)

Intervento di Stefano Levi Della Torre al Festivaletterature di Mantova

Il Talmud nasce da una catastrofe e da una trasgressione. Da una catastrofe, cioè dalla doppia sconfitta subita ad opera dell’impero romano: nel 70 dC, sotto Tito , con la caduta di Gerusalemme e con essa del regno giudaico; con la distruzione del Secondo Tempio, e con esso della funzione sacerdotale; nel 135 dC, sotto Adriano, con la sconfitta della rivolta di Bar Kochba. Ora appunto, Mishnà e Talmud cercano di ricostruire normative, tradizioni e senso che suppliscano a quelle perdite radicali. Riferiscono delle discussioni dei maestri e delle loro decisioni in proposito. Ma il Talmud nasce anche da una trasgressione. Era sancita la distinzione tra la Torà scritta (la Bibbia) e la Torà orale (l’insegnamento trasmesso da maestro ad allievo), ed era stato fatto divieto a che questa venisse fissata in scrittura, per mantenerne la vitale variabilità di generazione in  generazione. Il Talmud trasgredisce questo divieto: esso consiste infatti nella messa per iscritto della tradizione orale. Ma nella sconfitta e nella dispersione, questa trasgressione era necessaria, perché necessario era un riferimento non volatile, e perciò scritto, atto a ricostruire come popolo gli ebrei dispersi ed esposti all’influenza di altre culture.
Ma quasi a rimediare a questa trasgressione, il Talmud riflette l’oralità nella sua particolare forma letteraria, che è quella del dialogo, della controversia, del frammento, del passaggio da un argomento all’altro, delle conclusioni assenti o differite. A differenza dei dialoghi platonici, non c’è una figura dominante che al pari di Socrate ponga la domanda e conduca alla risposta lungo il filo della logica e del convincimento.  Il carattere della tradizione orale emerge inoltre dal rilievo dato alla trasmissione da maestro ad allievo, o da predecessore a successore, quale si riflette anche nel principio deontologico secondo cui chi non cita le sue fonti non entrerà nel ‘mondo a venire’. Infine, il Talmud mantiene dell’oralità una forma reticente, una specie di intimità tra addetti ai lavori che sanno intendersi anche per allusioni: difficoltà che è anche un seyag, una “siepe intorno alla Torà” che la protegga da sguardi estranei e deformanti, e però pone problemi a una traduzione che voglia ora proporre il testo a un pubblico vasto e generico. Per questo la recente encomiabile traduzione del trattato Rosh haShanà Giuntina 2016) non può che porsi essa stessa come interpretazione, dovendo rendere esplicito (e graficamente segnalato) ciò che è supposto implicito nella reticenza frammentaria dell’originale.



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Il bambino rapito da Pio IX http://magazine.giuntina.it/2016/10/18/Il-bambino-rapito-da-Pio-IX.html Home page Mon, 17 Oct 2016 22:00:00 GMT Il bambino rapito da Pio IX

Corrado Augias scrive del libri di Gemma Volli
IL CASO MORTARA su Il Venerdì - Repubblica

Basta l'attacco per dare la dimensione del sopruso: "II fatto che mi accingo a raccontare avvenne a Bologna circa cento anni fa: esattamente mercoledì 23 giugno 1858, alle 10 di sera". Quella terribile sera «sgherri pontifici» entrarono nella casa della famiglia Mortara per prelevare, cioè rapire con un pretesto canonico, il piccolo Edgardo di neanche sette anni. Era accaduto che quando il bambino era stato così ammalato da sembrare in pericolo di vita, la domestica cristiana della famiglia ebraica, lo aveva di nascosto battezzato: in seguito aveva denunciato il fatto alle autorità ecclesiastiche. A quel punto, secondo le leggi dello Stato pont'Ificio, il bambino non poteva più convivere con degli «infedeli» e doveva essere tradotto nella casa dei catecumeni. Così avvenne.



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OH DIO MIO! http://magazine.giuntina.it/2016/10/18/OH-DIO-MIO.html Home page Mon, 17 Oct 2016 22:00:00 GMT OH DIO MIO!

Nunzio Pizzuto scrive di OH DIO MIO!

Il libro di Anat Gov, insieme un'opera teatrale, un racconto, un'introduzione teologica, fa venire in mente due riferimenti: il primo relativo al film Train de vie, al monologo che il protagonista Shlomo pronuncia sul tema della presenza di Dio in rapporto con l'umano; il secondo al libretto di Aleksander Wat, Lucifero disoccupato. Nel primo il protagonista del film di Radu Mihaileanu, Shlomo appunto, arriva alla conclusione che l'uomo attraverso il testo sacro dà voce a Dio "solo per inventare se stesso", perché il problema non è chiedersi dell'esistenza di Dio ma "se l'uomo esiste".



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IL MOSTRO DI JACOB http://magazine.giuntina.it/2016/10/18/IL-MOSTRO-DI-JACOB.html Home page Mon, 17 Oct 2016 22:00:00 GMT IL MOSTRO DI JACOB

Carla Ghisalberti scrive di Il mostro di Jacob
su Letturacandida.it

"Jacob non si comportava sempre bene. È vero: le sue colpe non erano gravi. Si trattava di piccole, comuni trasgressioni: una promessa non mantenuta,il perdere la pazienza senza alcun motivo, qualche piccola bugia qua e là. Ma diversamente dalle altre persone Jacob non si pentiva mai di ciò che faceva. Non si scusava mai e non chiedeva perdono a nessuno. " Ma Jacob aveva un altro cruccio. Lui e la sua brava moglie non avevano figli. Così decisero di farsi aiutare da un rabbino, un saggio, un uomo giusto. Il fatto è che Jacob si comportò senza la minima gentilezza anche con il vecchio. D'altronde Jacob non si faceva troppi scrupoli di coscienza: si liberava ogni venerdì senza alcun rimorso dei suoi errori, spazzandoli via nella sua cantina, e poi una volta all'anno, in occasione del Capodanno, li riuniva tutti in un grande sacco e li trascinava al mare, per poi abbandonarli nell'acqua.


 



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TALMUD: ISTRUZIONI PER L'USO/3 http://magazine.giuntina.it/2016/10/18/TALMUD-ISTRUZIONI-PER-L-USO3.html Home page Mon, 17 Oct 2016 22:00:00 GMT

Una piccola lettura dal Trattato Rosh HaShanà - 25a
"Accadde una volta che si presentarono due testimoni e dissero: di mattina abbiamo visto la luna calante a oriente e poi la sera dello stesso giorno abbiamo visto la nuova luna a occidente".
Si tratta di testimoni che hanno avvistato la luna e come da prassi vanno a comunicare l'avvistamento al tribunale in modo che questo possa proclamare l'inizio del nuovo mese. Tuttavia, in questo caso i testimoni affermano una cosa palesemente falsa! Infatti, prosegue il Talmud: (...)



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La vamp regina dei disperati di New York http://magazine.giuntina.it/2016/06/13/La-vamp-regina-dei-disperati-di-New-York-.html Home page Sun, 12 Jun 2016 22:00:00 GMT La vamp regina dei disperati di New York

Susanna Nirenstein recensisce su Repubblica
SANTA MAZIE di Jami Attenberg


Certo questa Mazie Phillips-Gordon, la cosiddetta Regina della Bowery o anche Santa Mazie, come il titolo del romanzo scritto adesso dal genietto Jami Attenberg, doveva essere davvero una tipa speciale. E non solo perché aiutò per tutta la vita i barboni e gli ubriaconi della Bowery, cuore pulsante e degradato di New York fino alla tolleranza zero del sindaco Rudolph Giuliani. Ma perché, oltre a trovare a quei vagabondi da dormire, distribuirgli saponi o un po' di dollari per un pasto, chiamare l'ambulanza se stavano male...



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TALMUD: ISTRUZIONI PER L'USO/2 http://magazine.giuntina.it/2016/06/02/TALMUD-ISTRUZIONI-PER-L-USO2.html Home page Wed, 1 Jun 2016 22:00:00 GMT

Ecco un altro esempio di come una discussione particolare possa dare luogo a un principio generale. E una testimonianza di come nel Talmud vengano sempre trasmesse le opinioni della minoranza nonostante possano non diventare legge. Come abbiamo visto, nella parte iniziale del trattato Rosh haShanà si discute della regola di "Non tardare" nel compiere un sacrificio recandosi a Gerusalemme. La risposta accettata dai Maestri è che dal momento del voto di fare un sacrificio si ha tempo tre feste di pellegrinaggio per compierlo.



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http://magazine.giuntina.it/2016/06/02/TALMUD-ISTRUZIONI-PER-L-USO2.html
Speranza ebraica... http://magazine.giuntina.it/2016/05/25/Speranza-ebraica.html Home page Tue, 24 May 2016 22:00:00 GMT Speranza ebraica...

Giulio Busi recensisce sul Sole24ore
Verso una storia della speranza ebraica

Amiche-nemiche come lo sono notte e giorno, speranza e disperazione si contendono i cuori e le menti. Calore che rincuora è la speranza, umido manto di buio è la sua sorella germana, la disperazione. Yosef Hayyim Yerushalmi, il grande maestro scomparso nel 2009, si è chiesto perché l’ebraismo, nutrito di esilio e di sconfitte, abbia sperato per millenni. Se lo è domandato da storico, quale era, e non da teologo. Nelle lunga durata dello sperare di Israele, la fede è ingrediente importante, certo, ma non unico. Yerushalmi ha raccolto le prove documentarie di una speranza che entra in conflitto col divino, di un perdurare nell’attesa nonostante e al di là di Dio stesso. 



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TALMUD: ISTRUZIONI PER L'USO... http://magazine.giuntina.it/2016/05/25/TALMUD-ISTRUZIONI-PER-L-USO.html Home page Tue, 24 May 2016 22:00:00 GMT

Finalmente è arrivata la terza edizione del Talmud! 
E per festeggiare proviamo a darvi qualche consiglio per l'uso e due brevi letture... anche perché molti ce lo hanno chiesto.
La prima cosa da dire è che il Talmud non è un testo da leggere, bensì da studiare. Solo il secondo approccio darà vera soddisfazione. Naturalmente, come per tutte le cose difficili, l'inizio è ostico, ma una volta superate le prime barriere, il piacere di aver compreso le logiche talmudiche ed essere entrati nel mondo dei Maestri, regalerà un vero piacere.

 



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C'è posto per un solo amore http://magazine.giuntina.it/2016/04/21/C--posto-per-un-solo-amore.html Home page Wed, 20 Apr 2016 22:00:00 GMT C'è posto per un solo amore

Mara Marantonio recensisce C'è posto per un solo amore di Kalanit W. Ochayon

Una storia ricca di spunti, originalissima ci propone Kalanit W. Ochayon, scrittrice israeliana della quale Giuntina pubblica il romanzo d’esordio, “C’è posto per un solo amore”, già uscito in Francia, nel 2013, con l’Editore Albin Michel.
Nata nel 1973, Kalanit è docente di Filosofia all’Università di Haifa e vive con la famiglia (marito e due figli) nel kibbutz Ayelet Hashachar,  nord d’Israele.
Questa, come detto, è la sua opera prima. Mentre sta per uscire in Israele una serie di novelle per bambini, l’Autrice è al lavoro sul secondo romanzo.
In questo libro non siamo di fronte ad un racconto epico, con preciso ambiente storico/politico, bensì ad una sinfonia composta da tre voci femminili che si alternano nella narrazione. Esse rappresentano tre diverse età della vita. Naomi è sessantenne; Tamar, sulla quarantina, mentre Sasha ha poco più di  vent’anni.
 



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Il video integrale della presentazione del primo volume del Talmud Babilonese alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella http://magazine.giuntina.it/2016/04/06/Il-video-integrale-della-presentazione-del-primo-volume-del-Talmud-Babilonese-alla-presenza-del-Presidente-della-Repubblica-Sergio-Mattarella.html Home page Tue, 5 Apr 2016 22:00:00 GMT


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K. o la figlia desaparecida di Bernardo Kucinski http://magazine.giuntina.it/2016/02/29/K-o-la-figlia-desaparecida-di-Bernardo-Kucinski.html Home page Sun, 28 Feb 2016 22:00:00 GMT

Mara Marantonio recensisce K.  su Persona e Danno

Assurdi scherzi della vita. Oltre trent’anni dopo la scomparsa della sorella Ana Rosa (nata nel 1942), sequestrata e uccisa, insieme al marito coetaneo Wilson Silva, nella primavera del 1974 dalle “forze di sicurezza” al servizio della dittatura brasiliana -instaurata nel 1964 e durata un ventennio-, il fratello maggiore Bernardo continua a ricevere, tramite posta, messaggi pubblicitari destinati a lei.

“Il postino non saprà mai che la destinataria non esiste…Il nome sulla busta, affrancata e timbrata come ad attestarne l’autenticità, sarà la prova tipografica non di un equivoco o di un errore del computer, ma di una sindrome di Alzheimer nazionale. Sì, la permanenza del suo nome nel registro dei vivi sarà, paradossalmente, il prodotto dell’oblio collettivo del registro dei morti”.

 



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Educazione brasiliana... http://magazine.giuntina.it/2016/02/26/Educazione-brasiliana.html Home page Thu, 25 Feb 2016 22:00:00 GMT Educazione brasiliana...

Francesca Reboli recensisce sul suo blog
K. (o la figlia desaparecida) di Bernardo Kucinski

27 gennaio. Un'altra memoria, la stessa memoria. Ricordo della morte in Brasile. Ho letto un libro bellissimo. “ K o la figlia desaparecida” (Giuntina) di Bernardo Kucinski è tanto essenziale nella lingua quanto potente nel riscattare una duplice memoria, dell’ Olocausto e della dittatura brasiliana. È il “relato de uma busca”, la cronaca della ricerca che un padre ebreo, riparato a San Paolo dalla Polonia occupata dai nazisti, inizia, incredulo, nel Brasile del 1974 per ritrovare la figlia desaparecida.



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http://magazine.giuntina.it/2016/02/26/Educazione-brasiliana.html
Il matrimonio che salvò una città http://magazine.giuntina.it/2015/12/26/Il-matrimonio-che-salv-una-citt.html Home page Fri, 25 Dec 2015 22:00:00 GMT Il matrimonio che salvò una città

Paola Bisconti recensisce su Linkiesta
Il matrimonio che salvò una città

Cosa sta accadendo nella città di Pinsk? A svelarlo è il rabbino Yamferd che chiede aiuto al musicista Yiske, il simpatico protagonista del libro “Il matrimonio che salvò una città”, Giuntina Editore, scritto da Yale Strom e illustrato da Jenya Prosmitsky.

Occorre un “matrimonio nero” per debellare il colera che si è diffuso nella cittadina. Solo attraverso la promessa d’amore fatta da due orfani in un cimitero si potrà sperare nella pietà dell’Onnipotente. Al giovane Yiske appare tutto molto strano, ma nonostante ciò si adopera per cercare uno sposo a Sheyndl-Rivke, la bella fanciulla, che potrà salvare il villaggio dall’impietosa peste che vi si è abbattuta.



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http://magazine.giuntina.it/2015/12/26/Il-matrimonio-che-salv-una-citt.html
Lettere dalla notte http://magazine.giuntina.it/2015/12/26/Lettere-dalla-notte.html Home page Fri, 25 Dec 2015 22:00:00 GMT Lettere dalla notte

Giovanna Piazza recensisce Lettere dalla notte
del Premio Nobel Nelly Sachs sul blog Gli squadernauti.

La nostalgia (Sehnsucht) – dolore e desiderio del ritorno, tensione e superamento, ricongiungimento con l’origine – è il movimento che innerva le lettere. Si tratta di un tentativo di compimento che rimane irrisolto, sospeso, ed è immerso nell’incessante metamorfosi (Verwandlung) del mondo.



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Lettere dalla notte http://magazine.giuntina.it/2015/12/26/Lettere-dalla-notte.html Home page Fri, 25 Dec 2015 22:00:00 GMT Giovanna Piazza - Gli squadernauti Lettere dalla notte

Giovanna Piazza recensisce Lettere dalla notte
del Premio Nobel Nelly Sachs sul blog Gli squadernauti.

La nostalgia (Sehnsucht) – dolore e desiderio del ritorno, tensione e 
superamento, ricongiungimento con l’origine – è il movimento che innerva le lettere. Si tratta di un tentativo di compimento che rimane irrisolto, sospeso, ed è immerso nell’incessante metamorfosi (Verwandlung) del mondo.



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Lettere dalla notte http://magazine.giuntina.it/2015/12/26/Lettere-dalla-notte.html Home page Fri, 25 Dec 2015 22:00:00 GMT Giovanna Piazza - Gli squadernauti Lettere dalla notte

Giovanna Piazza recensisce Lettere dalla notte
del Premio Nobel Nelly Sachs sul blog Gli squadernauti.

La nostalgia (Sehnsucht) – dolore e desiderio del ritorno, tensione e 
superamento, ricongiungimento con l’origine – è il movimento che innerva le lettere. Si tratta di un tentativo di compimento che rimane irrisolto, sospeso, ed è immerso nell’incessante metamorfosi (Verwandlung) del mondo.



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Giovanna Piazza recensisce Lettere dalla notte
del Premio Nobel Nelly Sachs sul blog Gli squadernauti.

La nostalgia (Sehnsucht) – dolore e desiderio del ritorno, tensione e 
superamento, ricongiungimento con l’origine – è il movimento che innerva le lettere. Si tratta di un tentativo di compimento che rimane irrisolto, sospeso, ed è immerso nell’incessante metamorfosi (Verwandlung) del mondo.



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Giovanna Piazza recensisce Lettere dalla notte
del Premio Nobel Nelly Sachs sul blog Gli squadernauti.

La nostalgia (Sehnsucht) – dolore e desiderio del ritorno, tensione e 
superamento, ricongiungimento con l’origine – è il movimento che innerva le lettere. Si tratta di un tentativo di compimento che rimane irrisolto, sospeso, ed è immerso nell’incessante metamorfosi (Verwandlung) del mondo.



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Lettere dalla notte http://magazine.giuntina.it/2015/12/26/Lettere-dalla-notte.html Home page Fri, 25 Dec 2015 22:00:00 GMT Giovanna Piazza - Gli squadernauti Lettere dalla notte

Giovanna Piazza recensisce Lettere dalla notte
del Premio Nobel Nelly Sachs sul blog Gli squadernauti.

La nostalgia (Sehnsucht) – dolore e desiderio del ritorno, tensione e 
superamento, ricongiungimento con l’origine – è il movimento che innerva le lettere. Si tratta di un tentativo di compimento che rimane irrisolto, sospeso, ed è immerso nell’incessante metamorfosi (Verwandlung) del mondo.



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Lettere dalla notte http://magazine.giuntina.it/2015/12/26/Lettere-dalla-notte.html Home page Fri, 25 Dec 2015 22:00:00 GMT Giovanna Piazza - Gli squadernauti Lettere dalla notte

Giovanna Piazza recensisce Lettere dalla notte
del Premio Nobel Nelly Sachs sul blog Gli squadernauti.

La nostalgia (Sehnsucht) – dolore e desiderio del ritorno, tensione e 
superamento, ricongiungimento con l’origine – è il movimento che innerva le lettere. Si tratta di un tentativo di compimento che rimane irrisolto, sospeso, ed è immerso nell’incessante metamorfosi (Verwandlung) del mondo.



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SOUL TV2000 - Intervista a Raphael Luzon, autore del romanzo "Tramonto libico". http://magazine.giuntina.it/2015/11/05/SOUL-TV2000---Intervista-a-Raphael-Luzon-autore-del-romanzo-Tramonto-libico.html Home page Wed, 4 Nov 2015 22:00:00 GMT


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E' questa la terra promessa? http://magazine.giuntina.it/2015/10/05/E--questa-la-terra-promessa.html Home page Sun, 4 Oct 2015 22:00:00 GMT E' questa la terra promessa?

Giorgia Greco recensisce E' questa la terra promessa?
su Informazione corretta

“Sono partito da Bagdad all’età di 12 anni lasciando una casa nella quale c’erano sempre giornali egiziani. Da allora sono sempre stato legato alla cultura araba. Sento le mie storie in arabo e poi le traduco”. Sono parole di Eli Amir, scrittore israeliano nato a Bagdad nel 1937 ed emigrato con la famiglia in Israele nel 1950. Consigliere del primo ministro israeliano e responsabile dell’Agenzia Ebraica per l’immigrazione giovanile è un profondo conoscitore della cultura e della lingua araba. La sua storia è simile a quella di Sami Michael (voce intensa del panorama letterario israeliano, i cui romanzi sono pubblicati in Italia da Giuntina) e a quella di molti altri ebrei cacciati sia dall’Iraq, dove vivevano da “settanta generazioni”, sia da tutti i paesi arabi dopo la nascita dello Stato d’Israele.



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La storia di "Judei de Urbe" diventa un libro a fumetti http://magazine.giuntina.it/2015/09/30/La-storia-di-Judei-de-Urbe-diventa-un-libro-a-fumetti.html Home page Tue, 29 Sep 2015 22:00:00 GMT La storia di

Francesca Nunberg recensisce Judei de Urbe
sul Messaggero

La pagina 231 è tutta nera: della Shoah moltissimo si è detto e si è scritto e i lager, pensa l’autore, non hanno bisogno di essere disegnati: Ma il resto, e sono oltre 2200 anni di storia, è illustrato con dovizia  di particolari, si raccontano grandi eventi ed episodi poco noti di una comunità di ebrei che non appartiene né ai Sefarditi spagnoli né agli Askenaziti dell’Europa centro orientale: sono i “Judei de Urbe”, gli ebrei di Roma, a cui è dedicata la prima storia illustrata ad opera di Mario Camerini, edita da Giuntina.



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Cattedrale senza mura http://magazine.giuntina.it/2015/09/30/Cattedrale-senza-mura.html Home page Tue, 29 Sep 2015 22:00:00 GMT Cattedrale senza mura

Giulio Busi recensisce Con lo sguardo alla luna
di Roberto Della Rocca sul Sole 24 Ore

Come fare a portarselo dietro un Santuario distrutto? Le torri abbattute, gli arredi trafugati, il grande candelabro d’oro rovesciato a terra, e poi strade, vicoli, case sventrate. Mica si mettono sassi e alberi in una valigia. Chi potrebbe mai sollevarla? Chi sarebbe capace di caricarsi una città sulle spalle? Se volete farcela, dovete imparare a usare lo scalpello dei minuti e delle ore. Assoldate come architetto la luna e fate lavorare per voi il sole.



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Conversione. La molla segreta http://magazine.giuntina.it/2015/09/30/Conversione-La-molla-segreta.html Home page Tue, 29 Sep 2015 22:00:00 GMT Conversione. La molla segreta

Massimo Giuliani recensisce Il desiderio di conversione
di Catherine Chalier su Avvenire

Perché la filosofia moderna ha trascurato, anzi rimosso, il tema affascinante e ricco di implicazioni della conversione? Forse perché convertirsi è un atto di trascendenza, e come tale estraneo all’orizzonte delle certezze scientifiche? O perché tocca, nell’uomo, le corde spirituali più profonde che i filosofi da tempo hanno rinunciato a esplorare? Inizia con queste domande fondamentali il saggio, appena tradotto in italiano, della filosofa francese Catherine Chalier, allieva di Emmanuel Lévinas, del quale ha sviluppato nel corso degli anni molte intuizioni etiche e religiose maturando una proposta filosofico-religiosa tra le più originali del panorama contemporaneo.



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Come pioggia che torna alle scaturigini http://magazine.giuntina.it/2015/05/27/Come-pioggia-che-torna-alle-scaturigini.html Home page Tue, 26 May 2015 22:00:00 GMT Come pioggia che torna alle scaturigini

Antonio Piscitelli scrive magistralmente
su Il grande circo delle idee di Miki Bencnaan

Foschia. L’anzianità di una persona riduce il valore della sua morte, esordisce Miki Bencnaan, l’autrice dell’eccellente libro pubblicato da Giuntina nella traduzione di Anna Linda Callow. E se non è l’autrice in prima persona a darci la notizia della scomparsa di due anziane donne tra le mura della casa di riposo “Yadlitza Norbert” di Gerusalemme, lo fa per lei una voce esterna ai fatti, neutra, distaccata, forse indifferente. Foschia. Una fuga di gas, e rilevo gas, ha causato la morte delle due signore. Un incidente, questa volta si è trattato di un incidente, ma il gas non è fortuito. Apprendiamo che è il 19 novembre del 2009. Ancora da una terza persona, ancora dalla meticolosa neutralità del cronista: sulla scena dell’incidente irrompono i congiunti di una delle donne, Binyamin Hopsa, suo figlio, e Pinki, suo nipote. Dell’altro cadavere non si sa nulla, almeno finché il lettore non riesce ad afferrare il bandolo della matassa, il che avviene molto tardi nello sviluppo della vicenda.



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Vi racconto il Far West della Cisgiordania http://magazine.giuntina.it/2015/05/27/Vi-racconto-il-Far-West-della-Cisgiordania.html Home page Tue, 26 May 2015 22:00:00 GMT Vi racconto il Far West della Cisgiordania

Susanna Nirenstein scrive di La collina
di Assaf Gavron su La Repubblica

Per il suo romanzo "La collina" lo scrittore israeliano si è immerso nella complessa realtà di un insediamento illegale dei coloni STUFI degli assonnati spiriti borghesi del paese, in fuga forse dal proprio passato, in cerca di un senso, un po' freak, convinti di poter darsi le leggi da soli, amanti del vento, del paesaggio estremo, della solitudine, della sfida, e del cielo conturbante della Bibbia. Ne sapevamo poco dei coloni della Cisgiordania, solo dalle cronache.



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ASSAF GAVRON - LA COLLINA http://magazine.giuntina.it/2015/05/27/ASSAF-GAVRON---LA-COLLINA.html Home page Tue, 26 May 2015 22:00:00 GMT

Roberto Saviano scrive su LA COLLINA sul suo sito

Aspettavo da lungo tempo il nuovo romanzo di Assaf Gavron "La collina". Ero curioso di entrare in un mondo di cui tanto si legge e di cui tanto si parla, ma dal quale non mi era mai giunta una voce autentica, diretta, eloquente che mi potesse spiegare cosa albergasse nelle profondità di questo mondo. La realtà di cui parlo è quella della vita dei coloni israeliani. Sì, perché "La collina" è il primo romanzo ambientato in una colonia, o ad esser precisi, in un avamposto illegale in Cisgiordania.

 



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Struggente poesia o la vita di Mitia http://magazine.giuntina.it/2015/05/27/Struggente-poesia-o-la-vita-di-Mitia.html Home page Tue, 26 May 2015 22:00:00 GMT Struggente poesia o la vita di Mitia

Mara Marantonio recensisce sul suo blog
Una vita qualunque di Yigal Leykin

Mitia Leykin (ma potremmo chiamarlo pure Mitia Rabin) è un signore prossimo ai novant’anni, vedovo, che vive in una residenza per anziani a Bat Yam, vicino a Tel Aviv. Nato a Kovel (oggi Ucraina), dopo drammatiche vicissitudini, nel 1961 era immigrato in Israele, dalla Polonia, con la moglie e il figlio. Quest’ultimo, di nome Yigal, nato a Leopoli, vive con la propria famiglia in Italia, dove esercita la professione di medico; tra pochi giorni raggiungerà il padre in Israele per festeggiarne il compleanno.



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"La città che sussurrò" vince il PREMIO ANDERSEN 2015 per miglior libro età 6-9!!! http://magazine.giuntina.it/2015/05/27/La-citt-che-sussurr-vince-il-PREMIO-ANDERSEN-2015-per-miglior-libro-et-6-9.html Home page Tue, 26 May 2015 22:00:00 GMT

Anett scopre che nello scantinato della sua casa si nasconde una famiglia di ebrei. Anche se scendere le scale buie dello scantinato le fa un po' paura, è lei a portar loro da mangiare oltre a tutte le cose di cui hanno bisogno. Così conosce Carl, un bambino come lei, con cui fa presto amicizia. La famiglia di Carl sta aspettando una notte di luna piena per raggiungere il porto e fuggire in Svezia, ma le nuvole non vogliono diradarsi ed è troppo buio per scappare. Finché ad Anett non viene in mente un'idea geniale per salvare il suo amico Carl dai soldati nazisti che si stanno avvicinando sempre di più. Ma per metterla in pratica dovrà coinvolgere l'intero villaggio e soprattutto non fare troppo rumore... Questa storia, fatta di coraggio e solidarietà, è basata su una vicenda realmente accaduta durante la seconda guerra mondiale, un episodio che tiene accesa fino ad oggi la luce della speranza nella bontà umana. (...)



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FUNZIONA!!! http://magazine.giuntina.it/2015/05/27/FUNZIONA.html Home page Tue, 26 May 2015 22:00:00 GMT FUNZIONA!!!

Piermario De Dominicis folgorato dalla lettura
di Una notte soltanto, Markovitch di Ayelet Gundar-Goshen

Da tempo mi sono reso conto che in letteratura ho sempre meno voglia di baloccarmi con libri carini. Sento che non può più bastarmi. Col tempo che passa, e nel mio caso si tratta di tempo regalatomi da una gran botta di fortuna, e che giorno dopo giorno ti stampa le sue zampe sgarbate nel dritto e nel rovescio, non si è più così disponibili a dedicare troppa attenzione ad opere che pur non disprezzabili, o addirittura gradevoli e con una loro precisa ragion d'essere, non possono però metterti al cospetto delle vertiginose emozioni procurate da una qualche forma di genialità. Certo se decido di leggere un saggio lo faccio sapendo perfettamente cosa vado a cercare, ovvero una soddisfazione di testa che può trasferirsi anche altrove. Anche la letteratura di genere che oggi ha così tanto spazio, si pensi ad esempio alla narrativa " gialla " nelle sue centinaia di incarnazioni, può garantire un confortante investimento del proprio tempo. Ed è una forma di investimento che, da bravo onnivoro, ho adottato in passato e sulla quale continuo a puntare felicemente nel presente. Oggi tuttavia mi ci affido molto meno rispetto a qualche anno fa, lo faccio più oculatamente e saltuariamente ed anzi, da operatore del settore che per via della passione non è mai divenuto succube del lato tecnico del mestiere, un po' mi infastidisce la debordante offerta di noir che intasa i cataloghi delle case editrici italiane, grandi, medie o piccole che siano. Così quando per intuito o per un mero colpo di fortuna mi imbatto in un testo memorabile, finisco per adottare trucchi puerili per prolungare il più a lungo possibile la fascinazione di pagine capaci di innescare la vorace lettura del bulimico, dell' ingozzatore.



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Fare i conti con i poeti http://magazine.giuntina.it/2015/03/11/Fare-i-conti-con-i-poeti.html Home page Tue, 10 Mar 2015 22:00:00 GMT

Giulio Busi recensisce Papà sul Sole24ore

Quanto dura un abbandono? Un bambino, dimenticato da qualche parte della vecchia Europa, mica una valigia, che magari qualcuno la trova e la riporta. Un bimbo in carne e ossa e solitudine, chi mai lo andrà a riprendere? Se poi all’abbandono si aggiunge la guerra, e se con la guerra vengono le due sorelle dal volto terreo, persecuzione e deportazione, qui – direte – finisce il racconto, prima ancora di cominciare. Ma non avete fatto i conti con i poeti.



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Sussurri di solidarietà http://magazine.giuntina.it/2015/03/11/Sussurri-di-solidariet.html Home page Tue, 10 Mar 2015 22:00:00 GMT

La città che sussurrò raccontata da Giuditta Casale su Tempoxme

Sono arrivata a fine lettura in un sussurro tremolante, commossa di vedere Giuseppina e Nuccia sollervarsi dal letto, con gli occhi spalancati e tanti interrogativi nello sguardo.
“La città che sussurrò” di Jennifer Elvgren, illustrato da Fabio Santomauro ha definitivamente sancito la collana Parpar di Giuntina come una delle nostre più amate.

 



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Vienna-Brasile della nostalgia http://magazine.giuntina.it/2015/03/11/Vienna-Brasile-della-nostalgia.html Home page Tue, 10 Mar 2015 22:00:00 GMT

Ricordi in macerie di Luis. S. Kraus su Internazionale

In Ricordi in macerie, Luis S. Krausz unisce le trame soggettive della sua memoria familiare con la verità delle storie dei migranti europei in Brasile nel novecento, orfani di molte tragedie che lasceranno tracce indelebili nel vecchio continente. La lingua tedesca e gli echi della tradizione religiosa ebraica portano un nuovo sguardo sui paesaggi della capitale brasiliana, avvolta nella penombra dei ricordi e della solitudine.



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L'uomo del mistero e i figli dei sopravvissuti http://magazine.giuntina.it/2015/02/26/L-uomo-del-mistero-e-i-figli-dei-sopravvissuti.html Home page Wed, 25 Feb 2015 22:00:00 GMT L'uomo del mistero e i figli dei sopravvissuti

Stefano Marchetti recensisce Alla ricerca di M. su La Nazione

M. è Mulleman, l’uomo del mistero, il fantasma fasciato di bende (sotto cui si celano ferite del passato) che percorre le strade di Vienna e confessa ogni genere di delitto che non ha commesso, «Sono stato io, il colpevole sono io». M. è anche la memoria che resta sepolta, perché per qualcuno è dolorosa, per altri è scomoda, ma che altri ancora vogliono invece riportare a galla come coscienza di sé.
“Alla ricerca di M.” è stato il romanzo di esordio di Doron Rabinovici, intellettuale di origini israeliane cresciuto in Austria, un’acuta voce laica contro tutti i rigurgiti di antisemitismo e di razzismo.
Uscito nel 1997, il libro viene tradotto solo ora in italiano ed è quindi precedente ad “Altrove” del 2010, con cui c’è un dialogo ideale.



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LA DIETA KASHER http://magazine.giuntina.it/2015/02/25/LA-DIETA-KASHER.html Home page Tue, 24 Feb 2015 22:00:00 GMT

Tranquilli, in questo libro non troverete delle precise indicazioni per una dieta... "La dieta kasher"  vuole essere una semplice, ma completa, introduzione al mondo dell'alimentazione ebraica passando per la sua storia e le regole che la caratterizzano e soffermandosi anche su temi di attualità come la sicurezza, i controlli e la certificazione del cibo o come rapportarsi alla sofferenza degli animali; ma al tempo stesso, "La dieta Kasher" può essere letta in certe sue parti come un'introduzione al pensiero ebraico e all'interpretazione ebraica delle fonti e il lettore non mancherà di notare preziosi consigli di cui chiunque dovrebbe tener conto prima di iniziare qualsiasi dieta...



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IL GRANDE CIRCO DELLE IDEE - ACQUISTO SOTTO IPNOSI http://magazine.giuntina.it/2015/01/12/IL-GRANDE-CIRCO-DELLE-IDEE---ACQUISTO-SOTTO-IPNOSI.html Home page Sun, 11 Jan 2015 22:00:00 GMT

Si avvisano gli spettatori che vedendo questo video si sottoporranno a una sessione di ipnosi al termine della quale verranno invitati ad acquistare una copia del romanzo di Miki Bencnaan "Il grande circo delle idee". Questo è il primo esperimento al mondo di vendita di un libro tramite ipnosi a distanza. Esperimento portato avanti per il bene di tutti i lettori. Si prega dunque di alzare il volume e mettere a tutto schermo.



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Cena dalla Regina? Che caos se inviti Nina «la monella» http://magazine.giuntina.it/2014/10/24/Cena-dalla-Regina-Che-caos-se-inviti-Nina-la-monella.html Home page Thu, 23 Oct 2014 22:00:00 GMT Cena dalla Regina? Che caos se inviti Nina «la monella»

Lara Crinò recensisce A cena dalla Regina
su Il Venerdì

Nina è stanca dei continui rimproveri di papà e mamma: «Stai seduta composta», «Mangia con la bocca chiusa», «Sta dritta». Per lei, ragazzina dai capelli rossi un po’ Pippi Calzelunghe un po’ Gian Burrasca, l’ora dei pasti è un tormento. Ma una sera, mentre è a tavola con i genitori, un araldo on tanto di marsina le recapita un invito particolare: la regina d’Inghilterra la vuole a corte. Nina, che non conosce le buone maniere, farà brutta figura? O sarà The Queen a scoprire il gusto della spontaneità? Gioca sul rovesciamento delle regole, sull’anarchica genialità dei bambini, che può e deve contagiare gli adulti, A cena dalla regina (Giuntina, pp. 32, euro 15,00) dell’illustratrice fumettista Rutu Modan, ospite d’onore della fiera del fumetto Lucca Comics (dal 30 ottobre al 2 novembre) con una retrospettiva al Palazzo Ducale della città toscana.



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Il best-seller di Miki Bencnaan http://magazine.giuntina.it/2014/10/17/Il-best-seller-di-Miki-Bencnaan.html Home page Thu, 16 Oct 2014 22:00:00 GMT Il best-seller di Miki Bencnaan

Gianluigi Bodi recensisce Il grande circo delle idee
su Senzaudio

Paratesto:
Alcune copertine sono subdole. Ti sembrano semplici, quasi inespressive. Tendi a pensarle un mero involcruo di quanto custodiscono. Fino a che non inizi a leggere il libro. E allora capisci che la fisarmonica è la voce della malinconia che ti accompagna per tutte le 400 pagine. Capisci che se la copertina ti è parsa discreta è solo perché non può e non vuole rubare la scena alla storia raccontata da Miki Bencnaan. Una storia che farete vostra.

 



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JAMI ATTENBERG RACCONTA "I MIDDLESTEIN" SU RAI.LETTERATURA http://magazine.giuntina.it/2014/09/19/JAMI-ATTENBERG-RACCONTA-I-MIDDLESTEIN-SU-RAILETTERATURA.html Home page Thu, 18 Sep 2014 22:00:00 GMT


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Il grande circo delle idee di Miki Bencnaan http://magazine.giuntina.it/2014/09/12/Il-grande-circo-delle-idee-di-Miki-Bencnaan.html Home page Thu, 11 Sep 2014 22:00:00 GMT Il grande circo delle idee di Miki Bencnaan

Marilia Piccone recensisce Il grande circo delle idee
su Wuz

“Sentivo” disse Futerko “che restare attaccata all’identità di Milinka era una sorta di riparazione. E credimi, la mia appartenenza all’ebraismo me la sono guadagnata onestamente…ancora ai tempi del ghetto di Varsavia.”
Fece una breve pausa e poi proseguì senza fermarsi,
“Oggi essere ebrea, dal mio punto di vista, è preferire un Dio con il capriccio dell’esclusività a uno che pretende che tutto il mondo diventi o cristiano o musulmano”.


Gerusalemme 2009. Casa di riposo Yadlitza Norbert. Quando il nipote solleva un lembo della trapunta che ricopre il corpo di sua nonna e di un’altra vecchietta, resta sbalordito. Le due donne sono morte nel sonno, uccise dalle esalazioni di gas di una stufetta mal funzionante, ma quello che è stupefacente è che paiono essere uscite da un circo. Futerko Hopsa, la nonna di Pinki, indossa un logoro costume da elefante, con tanto di proboscide, e la donna anziana che le appoggia la testa sulla spalla ha un vestitino rosa a pois, calze di cotone al ginocchio e scarpette da bambola ai piedi.



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Pace ingannevole nei racconti di Anat Einhar http://magazine.giuntina.it/2014/07/24/Pace-ingannevole-nei-racconti-di-Anat-Einhar.html Home page Wed, 23 Jul 2014 22:00:00 GMT Pace ingannevole nei racconti di Anat Einhar

Stefano Jesurum recensisce Peccati d'estate
su Il Corriere della sera

Con Anat Einhar, classe 1970, nata a Petach Tikva, laureata alla scuola d’arte Betzalel, di mestiere illustratrice e designer, scopriamo un altro talento di quel neo realismo tipicamente israeliano impegnato a esprimersi ai margini della Storia. Proprio come in certi film girati a Tel Aviv o a Haifa o a Gerusalemme o all’interno di un appartamento assolutamente anonimo, pellicole in cui capisci di essere lì anche se nulla te lo indica. Forse – e sottolineo forse – anche nei quattro racconti di Peccati d’estate (Giuntina, traduzione di Cecilia Biondi e Yair Haendler, pagine 224, € 15,00) risuona un poco l’eco di Abraham B. Yehoshua quando sostiene che la violazione di norme etiche nei rapporti con il nemico in guerra altera e stravolge quelle stesse norme anche nei rapporti tra genti in pace. Il conflitto infatti, quasi mai evocato e però impercettibilmente presente, fa – come dire? – pendant con lo scontro urbano, incandescente, selvaggio, ingannevole tra individui, dove i sentimenti e le passioni di uomini e donne, giovani e vecchi e bambini, non hanno confini, cambiano in continuazione prospettiva, si sovrappongono tramutando a volte anche l’amore e l’odio in non si sa bene che cosa. È un libro di turbamenti, questo.



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La nuova indagine del rabbino Fix http://magazine.giuntina.it/2014/07/24/La-nuova-indagine-del-rabbino-Fix.html Home page Wed, 23 Jul 2014 22:00:00 GMT La nuova indagine del rabbino Fix

Giorgia Greco recensisce La tentazione del rabbino Fix
su Informazione corretta
 

Coniugare suspense, umorismo e argute disquisizioni talmudiche dando vita ad un romanzo dalla trama avvincente e dallo stile impeccabile è impresa per pochi scrittori talentuosi.
Fra questi spicca Jacquot Grunewald che con il nuovo romanzo “La tentazione del rabbino Fix” pubblicato dalla casa editrice Giuntina nella collana “Diaspora” si conferma autore dalla scrittura elegante e dotato di straordinario estro narrativo.
Dopo “Il fantasma del ghetto” che dispiega la sua trama dai risvolti gialli in una Venezia festosa nei giorni del Carnevale, Grunewald ci allieta riproponendo l’esilarante figura del rabbino Théodor Fix.
Possibile alter ego dell’autore, Fix è un nonno e un marito affettuoso, oltre che esperto di Talmud e rabbino molto stimato in una sinagoga di Parigi, la città dove vive con la moglie Elisabeth, docente di letteratura francese.
Non è Venezia ma Israele lo sfondo della nuova intrigante avventura del rabbino Fix ed è a Gerusalemme, all’epoca della Seconda Intifada, che Fix vola per assistere il nipotino David, ferito insieme alla mamma Rivka in un attentato terroristico.



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Un reportage da Tel Aviv... http://magazine.giuntina.it/2014/06/16/Un-reportage-da-Tel-Aviv.html Home page Sun, 15 Jun 2014 22:00:00 GMT Un reportage da Tel Aviv...

Di Maurizio Molinari su La Stampa in occasione dell'uscita del suo ultimo libro: L'inizio di qualcosa di bello

Incontro con Lizzie Doron, che in un libro racconta la vita quotidiana tra gli anni 50 e 70 nel quartiere di Tev Aviv dove i figli degli scampati ai Lager crescevano insieme, nel rifiuto della religione ebraica
In una strada abitano i sopravvissuti di Auschwitz, in un’altra gli scampati a Dachau e in un’altra ancora i partigiani. Sono tutte piccole palazzine biancastre, a due piani, con dentro due stanze e un salottino e davanti un piccolo giardino. I padri sono pochi, vulnerabili, deboli. Le madri molte, determinate, forti. E i figli delle diverse famiglie crescono uniti, sentendosi parte di un tutt’uno. Questo è Bitzaron, il quartiere a Sud di Tel Aviv che in coincidenza con la nascita del giovane Stato, nel 1948, si trasforma in un luogo dove i sopravvissuti alla Shoah si ritrovano, vivono assieme, parlano yiddish e non in ebraico, ricordano tra loro ciò che hanno passato, tenendo fuori tutti gli altri. «Era come in un vecchio ghetto»ricorda Lizzie Doron, figlia di sopravvissuti allo sterminio e autrice di cinque libri frutto proprio della gioventù passata a Bitzaron. L’inizio di qualcosa di bello è in uscita per la Giuntina e per comprenderne la genesi ci sediamo  nella cucina di casa Doron, in un grattacielo poco distante dall’ateneo di Tel Aviv.
 



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Junk Food, oggi e sempre che magnifica ossessione http://magazine.giuntina.it/2014/05/28/Junk-Food-oggi-e-sempre-che-magnifica-ossessione.html Home page Tue, 27 May 2014 22:00:00 GMT Junk Food, oggi e sempre che magnifica ossessione

Alessandra Farkas intervista Jami Attenberg autrice de I Middlestein  su Il Corriere della Sera

È stato best-seller del «New York Times», finalista al «Los Angeles Times Book Prize for Fiction», lettura obbligatoria per il Master in scienza della Nutrizione dell'Università di Portland, in Oregon. Dopo aver animato show televisivi, chat room e dibattiti pubblici, I Middlestein di Jami Attenberg è nelle librerie italiane grazie alla Giuntina di Firenze: la stessa casa editrice di Elie Wiesel e Irène Némirovsky. Un'affermazione importante per un romanzo epico, tragico e insieme comico sul matrimonio, la famiglia e le ossessioni moderne (soprattutto cibo, ma anche alcol, marjuana e ortoressia).



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Fino all'ultimo boccone http://magazine.giuntina.it/2014/05/20/Fino-all-ultimo-boccone.html Home page Mon, 19 May 2014 22:00:00 GMT Fino all'ultimo boccone

Lara Crinò recensisce I Middlestein
su D di Repubblica
 

La storia commovente e terribile di una famiglia della middle class ebraica di Chicago vista attraverso il rapporto con il cibo della madre

"Cosa c'è di speciale nel mangiare una cosa tutta intera, mi chiedo? Un senso di completezza? O è forse che così non rimane niente a ricordarti quello che hai appena fatto?". In questa domanda, presentando il suo nuovo romanzo, l'americana Jami Attenberg racchiude il tormentato rapporto col cibo che fin da bambina l'accompagna. E spiega la genesi di I Middlestein, bestseller del New York Times. Ora tradotto in Italia, è la storia commovente e terribile di una famiglia della middle class ebraica di Chicago, del lento deteriorarsi dei rapporti quotidiani e della solitudine che resta, come una pozza d'acqua salmastra, in fondo ai cuori di chi si ama.



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L'INIZIO DI QUALCOSA DI BELLO http://magazine.giuntina.it/2014/04/17/L-INIZIO-DI-QUALCOSA-DI-BELLO.html Home page Wed, 16 Apr 2014 22:00:00 GMT

Sorgente di vita/RAI2 dedica un servizio a Lizzie Doron e al suo nuovo romanzo...



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Lizzie Doron legge in ebraico un capitolo da "Perché non sei venuta prima della guerra?" http://magazine.giuntina.it/2014/04/16/Lizzie-Doron-legge-in-ebraico-un-capitolo-da-Perch-non-sei-venuta-prima-della-guerra.html Home page Tue, 15 Apr 2014 22:00:00 GMT
«E ogni anno , al momento di cantare 'Uno è il nostro Dio', Helena sospirava e in una sorta di controcanto chiedeva: "Perché non due? Perché non due?", e poi spiegava il significato di quella domanda: "Perché quello che abbiamo ha sbagliato, e non c'era un altro Dio che correggesse lo sbaglio". E in una tremenda afflizione aggiungeva: "Peccato, peccato che ce n'è uno solo e non di più"». Un libro assolutamente nuovo sulla Shoah, di cui non si parla mai espressamente ma che affiora oscura e devastante solo attraverso le ferite e i fantasmi che ossessionano Helena. Una figura di donna che, indomita, riesce a trasformare l'esperienza del dolore in una visione del mondo libera da ogni sovrastruttura e condizionamento. Come se riuscisse a fissare l'essenza del bene e del male senza bruciarsi gli occhi e l'anima.
Perché non sei venuta prima della guerra?
 


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IL mio thriller ha sete di futuro http://magazine.giuntina.it/2014/04/15/IL-mio-thriller-ha-sete-di-futuro.html Home page Mon, 14 Apr 2014 22:00:00 GMT IL mio thriller ha sete di futuro

Recensione  a Idromania
di Boris Sollazzo - Il Giornale

In "Idromania", Assaf Gavron immagina Israele vittima della siccità nel 2067. Una metafora nemmeno troppo ardita... Incontri uno scrittore israeliano che immagina il mondo schiavo di multinazionali ucraine, giapponesi e cinesi, il suo Paese invaso dai palestinesi e il Medio Oriente privo d'acqua (...)
 



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La Torre di Babele: Il nuovo libro della nostra collana per bambini http://magazine.giuntina.it/2014/04/15/La-Torre-di-Babele-Il-nuovo-libro-della-nostra-collana-per-bambini.html Home page Mon, 14 Apr 2014 22:00:00 GMT La Torre di Babele: Il nuovo libro della nostra collana per bambini

Giuditta Casale recensisce La Torre di Babele
su libri.tempoxme.it

Nel mio ecumenismo ho sempre considerato la perdita della lingua comune in seguito alla Torre di Babele come una punizione, una privazione, una mancanza. Dal catechismo al senso comune, infatti, Babele è un vuoto blaterare, una stoltezza degli uomini, vanagloria e superbia. Cambia le carte in tavola, La torre di Babele, la seconda opera della collana per bambini di Giuntina (dopo il poetico La fisarmonica di Mendel). Nel testo di A.S.Gadot, infatti, con grande ironia il tema della diversità linguistica è presentato come un bene, una ricchezza, una gioia e una festa. Anche il commento di Nuccia è in sintonia con il pensiero dell'autore: - Per fortuna che c'è stata Babele, altrimenti io non avrei potuto imparare l'inglese!



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I vicini scomodi del Duce http://magazine.giuntina.it/2014/04/15/I-vicini-scomodi-del-Duce.html Home page Mon, 14 Apr 2014 22:00:00 GMT I vicini scomodi del Duce

La recensione a I vicini scomodi
su Sololibri.net

La vicenda biografica di una famiglia diventa il frammento romagnolo della Shoah italiana. I vicini scomodi. Storia di un ebreo di provincia, di sua moglie e dei suoi tre figli negli anni del fascismo di Roberto Matatia (Giuntina, 2014) è una storia vera, lucida, degli anni romagnoli della famiglia Matatia, una testimonianza cruda di vita e cultura ebraica all’ombra del fascismo.

Chi di noi non ha avuto modo di provare la sensazione di avere un vicino spiacevolmente "scomodo"? Quanti di noi non hanno pensato che certe vicinanze possano essere inopportune e, probabilmente, anche problematiche per i nostri fragili equilibri? Ebbene, quella che si consuma nell’estate del 1938 è la storia di una "scomoda" vicinanza tra Nissim, ebreo di origini elleniche, da pochi anni trasferitosi in Italia, e Benito Mussolini, vicinanza non comune che, nel contesto di una suadente e attrattiva città come Riccione per le sue atmosfere paesaggistiche raffinate, deve fare i conti con una realtà, sempre più opprimente, imbarazzante, soffocante.

 



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Il pittore e la vedova recitano il Kaddish http://magazine.giuntina.it/2014/04/15/Il-pittore-e-la-vedova-recitano-il-Kaddish.html Home page Mon, 14 Apr 2014 22:00:00 GMT Il pittore e la vedova recitano il Kaddish

Elena Loewenthal recensisce Sazio di giorni
su La Stampa
 

«Sazio di giorni» è il titolo dell'ultimo romanzo di Yoram Kaniuk, grande scrittore israeliano scomparso qualche mese fa. Ma è ben più che il nome di un libro: è una recondita ma vana speranza. C'è solo Giobbe, che muore «sazio di giorni»: appagato dalla vita, rassegnato alla fine, sereno per quel che lascia su questa terra. Dopo averne viste e patite tante, Giobbe si «ricongiunge con i suoi avi» e lo fa con la pace di chi è stanco di vivere ma ha amato la vita.



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La doppia faccia del tempo http://magazine.giuntina.it/2014/04/14/La-doppia-faccia-del-tempo.html Home page Sun, 13 Apr 2014 22:00:00 GMT

Giulio Busi recensisce Il sogno e la violenza 
su Il Sole 24 ore

Uno sguardo all’indietro e l’altro rivolto in avanti, il vecchio Giano sorveglia e attende. Aspetta paziente, forse un poco annoiato. Un anno che scorre, l’ennesimo, non è l’eternità. Ne dovrà arrivare un altro, e poi uno ancora, e ancora. E lui, il dio delle porte, degli inizi e delle fini a far la guardia. Ma a cosa? Al passato che avvizzisce e si sgretola, o ai giorni che vengono e non sono, vuoti, non vissuti?



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Trasmettere il senso del sacro http://magazine.giuntina.it/2014/04/14/Trasmettere-il-senso-del-sacro-.html Home page Sun, 13 Apr 2014 22:00:00 GMT Trasmettere il senso del sacro

Giulio Meotti recensisce Il Libro di Tamar
su Il Foglio
 

La storia è antica. È narrata nel capitolo 38 della Genesi. Ecco l’antefatto: “In quel tempo Giuda si allontanò dai suoi fratelli, andando a stare nei pressi di un adullamita, di nome Chirà. Là Giuda vide la figlia di un cananeo, che si chiamava Shua e la prese in moglie, unendosi a lei.



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Ultimo valzer a Vienna, il gioiello ritrovato di David Vogel http://magazine.giuntina.it/2014/04/14/Ultimo-valzer-a-Vienna-il-gioiello-ritrovato-di-David-Vogel.html Home page Sun, 13 Apr 2014 22:00:00 GMT Ultimo valzer a Vienna, il gioiello ritrovato di David Vogel

Lara Crinò recensisce Romanzo viennese
su Il Venerdì - Repubblica
 

Sono solo 15 cartelle, scritte in un'ebraico minuscolo. Per decenni sono state sepolte nel fascicolo 231 dell'archivio Gnazim di Tel Aviv, senza che gli studiosi si accorgessero di cosa contenevano: la minuta di una storia inedita e bellissima dello scrittore David Vogel, morto ad Auschwitz, di cui anni fa Adelphi pubblicò Vita Coniugale. Ora il suo Romanzo Viennese arriva in Italia.
Ambientato nella capitale austroungarica d'inizio '900, mette in scena il giovane emigrato ebreo dall'Est Michael Rost, che ha molti punti in comune con Vogel, cresciuto in Russia e arriviato a Vienna per vivere «fino in fondo ogni emozione o briciola di emozione ». Spregiudicato e amorale senza cattiveria, Rost trova un ricco protettore che lo introduce alla bella vita dei café e una pensionante che lo seduce ogni notte, mentre nei pomeriggi corteggia la figlia sedicenne di lei.



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Alina Margolis-Edelman, pediatra del mondo da Varsavia http://magazine.giuntina.it/2014/02/13/Alina-Margolis-Edelman-pediatra-del-mondo-da-Varsavia.html Home page Wed, 12 Feb 2014 22:00:00 GMT

Una giovinezza nel ghetto di Varsavia
Wlodek Goldkorn ne scrive su L'Espresso

«Il ghetto continuò a bruciare molto a lungo, ma non si sentivano più gli spari. Proprio allora, là accanto al muro, per la prima volta nella vita mi sentii veramente ebrea. E capii che ormai per sempre, fino alla morte, sarei rimasta insieme ai carbonizzati, ai morti soffocati, ai gassati nei rifugi, a coloro che avevano combattuto ed erano morti perché non potevano non morire, a coloro il cui destino non avevo condiviso. E che cosa successe dopo? Dopo la vita proseguì sui suoi binari».



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Sazio di giorni / L'ultimo romanzo di Yoram Kaniuk http://magazine.giuntina.it/2014/02/13/Sazio-di-giorni--L-ultimo-romanzo-di-Yoram-Kaniuk.html Home page Wed, 12 Feb 2014 22:00:00 GMT

Orlov, pittore fallito e incompreso, dipinge i morti su commissione. Se gli si chiedesse perché, risponderebbe: «Sono passato ai morti perché è l’unico posto in cui mi hanno accettato», oppure: «Anche Leonardo e Rembrandt hanno imparato a dipingere i morti per sapere di cosa è composta la vita; la morte devi conoscerla mentre sei ancora vivo, non quando è ormai troppo tardi». O ancora: «Io dipingo i morti perché loro non vedono il mio lavoro e non si lamentano» (...)



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I vicini scomodi. Storia di un ebreo di provincia, di sua moglie e dei suoi tre figli negli anni del fascismo. http://magazine.giuntina.it/2014/01/03/I-vicini-scomodi-Storia-di-un-ebreo-di-provincia-di-sua-moglie-e-dei-suoi-tre-figli-negli-anni-del-fascismo.html Home page Thu, 2 Jan 2014 22:00:00 GMT

È l’estate del 1938. Nissim è un ebreo greco, da pochi anni trasferitosi in Italia. Le sue capacità gli hanno permesso di raggiungere la tranquillità economica. L’apice del suo successo è una casa di mattoni rossi che sorge nella via più elegante di Riccione, di fronte alla spiaggia e, soprattutto, a pochi metri dalla villa dell’uomo più potente dell’epoca: il Duce.



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Reclute non idonee che perdono la guerra nel Paese-esercito http://magazine.giuntina.it/2013/12/16/Reclute-non-idonee-che-perdono-la-guerra-nel-Paese-esercito.html Home page Sun, 15 Dec 2013 22:00:00 GMT Reclute non idonee che perdono la guerra nel Paese-esercito

Susanna Nirenstein recensisce Non temere e non sperare
di Yehoshua Kenaz su Repubblica


Se un racconto epico sull’educazione collettiva dei figli di Israele, una fotografia quasi chirurgica di un gruppo di reclute israeliane con disabilità minori alla Base di Addestramento 4: siamo nel 1955, e quello è un luogo difficile e reietto per un paese votato, in quegli anni e non solo, a vedere nell’esercito il luogo principe di trasformazione fisica e mentale dell’ebreo diasporico nell’uomo nuovo e combattente di cui il neonato Stato aveva bisogno.



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Un racconto affascinante, sensuale, esotico... http://magazine.giuntina.it/2013/10/29/Un-racconto-affascinante-sensuale-esotico.html Home page Mon, 28 Oct 2013 22:00:00 GMT Un racconto affascinante, sensuale, esotico...

Marilia Piccone recensisce Il libro di Tamàr
di Shlomit Abramson su Stradanove

Se diamo un’occhiata agli scaffali delle librerie, si ha l’impressione che il genere più diffuso al momento sia quello del thriller o del noir che dir si voglia. Scandinavo, siciliano, greco, americano o cinese- commissari di ogni nazionalità si affollano sul palcoscenico delle indagini poliziesche. E però ogni tanto ci si stanca di leggere di cadaveri e di serial killer e di corruzioni e furti. E’ stata una bella sorpresa, un piacere inaspettato, prendere tra le mani “Il libro di Tamàr” di Shlomit Abramson, senza sapere che cosa avremmo letto, con solo un avvertimento recondito nella memoria davanti a quel nome, Tamàr.



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Se l'amore fa dimenticare perfino l'Aleph Bet http://magazine.giuntina.it/2013/10/04/Se-l-amore-fa-dimenticare-perfino-l-Aleph-Bet.html Home page Thu, 3 Oct 2013 22:00:00 GMT Se l'amore fa dimenticare perfino l'Aleph Bet

Alessandra Farkas racconta su Sette il romanzo di Leviant
L'uomo che pensava di essere il Messia
 

All’uscita in America, nel 1990, il Premio Nobel Elie Wiesel lo osannò come “toccante e meraviglioso”. “Un libro “incantevole, magico e sensuale”, gli fece eco la New York Times Book Review mentre Publishers Weekly e Los Angeles Heritage lo definirono, rispettivamente, “ipnotico e brillante” e “un capolavoro degno di Kafka e Bellow”. Il libro è L’uomo che pensava di essere il Messia dello scrittore americano Curt Leviant, uno dei massimi esponenti della letteratura ebraica contemporanea (‘La ragazza Yemenita’ e ‘Diario di un’adultera’) nonché illustre traduttore di classici in lingua Yiddish.



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ASSAGGIO: La preghiera (Dalla raccolta di racconti di Margarita Khemlin "La terza guerra mondiale". http://magazine.giuntina.it/2013/10/01/ASSAGGIO-La-preghiera-Dalla-raccolta-di-racconti-di-Margarita-Khemlin-La-terza-guerra-mondiale-.html Home page Mon, 30 Sep 2013 22:00:00 GMT ASSAGGIO: La preghiera (Dalla raccolta di racconti di Margarita Khemlin

Tutti sicuramente ricordano che in Irak, quando si dava la caccia a Saddam Hussein, un contadino di quel paese, per aver abbattuto con la sua carabina un elicottero americano, ebbe da Saddam un mucchio di soldi oltre a un gregge di montoni. La cosa fece molto rumore. Ma che c’era di straordinario? In fondo si era servito di un proiettile, di un’arma. Aveva preso la mira, aveva colpito, ed eccolo diventato un eroe.
Ma questa è una storia diversa. A Mosca, nel vicolo Svedskij, viveva un uomo. Aveva una moglie, tre figli e una figlia. Sul passaporto risultava ebreo – Samuil Jakovleviã Vihnoviã – però nessuno ci faceva caso, tanto più che la moglie era russa. Vihnoviã lavorava in una fabbrica di confezioni.



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La ragazza venuta dalla Bibbia http://magazine.giuntina.it/2013/10/01/La-ragazza-venuta-dalla-Bibbia.html Home page Mon, 30 Sep 2013 22:00:00 GMT

Lara Crinò recensisce Il libro di Tamàr
di Shlomit Abramson su D di Repubblica


Una ragazzina attraversa le terre riarse dell’antica Israele sulla groppa di un cammello per raggiungere il suo sposo. Si chiama Tamar e ogni notte, nella tenda delle donne della nuova tribù, attende che il ragazzo con cui l’hanno sposata si stenda accanto a lei, ma invano. Quando la dea Ishtar copre il cielo col suo manto nero trapuntato di stelle, il primogenito di Giuda, Er, fugge i suoi fianchi stretti.



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Così io, Stella ebrea, ho beffato le SS http://magazine.giuntina.it/2013/09/20/Cos-io-Stella-ebrea-ho-beffato-le-SS.html Home page Thu, 19 Sep 2013 22:00:00 GMT Così io, Stella ebrea, ho beffato le SS

 

Bruno Quaranta recensisce su La Stampa
La balma delle streghe di Stella Bolaffi Benuzzi


Esce il diario della figlia di Giulio (il comandante Laghi) “In Val di Lanzo, tra streghe e giochi, aspettavo la libertà”. E così, la memorialistica subalpina, accanto a Natalia Ginzburg, Virginia Galante Garrone, Lalla Romano, si arricchisce di un’ulteriore orma femminile: Stella Bolaffi Benuzzi, una signora ruotante intorno a un intimo filo di ferro, nonché ramo orgoglioso di un albero genealogico costellato di francobolli, di rarità in rarità risalendo al 1890, quando nonno Alberto fondò la pregiata ditta torinese, cedendo il testimone nel 1944 al figlio Giulio, il comandante Laghi, alla guida in Val Susa della divisione di Giustizia e Libertà «Stellina», come la figlia. 

 


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Quando ci farà paura la sete http://magazine.giuntina.it/2013/09/01/Quando-ci-far-paura-la-sete.html Home page Sat, 31 Aug 2013 22:00:00 GMT Quando ci farà paura la sete

Elena Loewenthal recensisce Idromania
di Assaf Gavron su La Stampa

Siamo nel 2067 – in fondo, a un passo di tempo da qui. Il mondo è prevedibilmente ipertecnologico e ovunque teleguidato. La gente porta un microchip sottopelle che consente transazioni finanziarie, contatti sociali, gestione domestica con la sola guida del pensiero. Il mondo si guarda attraverso un neanche troppo futuristico paio di occhiali che si portano addosso per accorciare distanze – o allungarle, tutto dipende dalle esigenze. In barba agli assetti geopolitici che possiamo immaginare di qui, cinquanta e rotti anni prima (un sospiro dell’universo), le grandi potenze in gioco, praticamente esclusive padrone del mondo, sono Giappone, Cina (ma fin qui più o meno ci siamo) e Ucraina. Il resto del mondo è puro suddito.



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Ipotesi sull'assenza di ogni ideologia dietro l'eccidio ebraico http://magazine.giuntina.it/2013/06/26/Ipotesi-sull-assenza-di-ogni-ideologia-dietro-l-eccidio-ebraico.html Home page Tue, 25 Jun 2013 22:00:00 GMT Ipotesi sull'assenza di ogni ideologia dietro l'eccidio ebraico

Donatella Di Cesare recensisce su Il Manifesto
Eichmann o la banalità del male di Hannah Arendt e Joachim Fest

Non senza qualche perplessità Hannah Arendt aveva accettato di seguire, come inviata del «New Yorker», il processo contro l’ex tenente colonnello delle SS Adolf Eichmann. Nel maggio del 1963 uscì il suo libro Eichmann a Gerusalemme. Il sottotitolo A Report on the Banality of Evil era destinato a suscitare accese polemiche. Perché parlare di «banalità del male»? Non si rischiava così di banalizzare persino la Shoah? E, soprattutto, non si finiva per togliere ogni responsabilità ai criminali nazisti? Oggi, a cinquant’anni di distanza, la controversia non è conclusa. Il libro che la casa editrice Giuntina ha appena pubblicato Eichmann o la banalità del male Intervista, lettere, documenti (traduzione di Corrado Badocco, pp. 214, € 14,00) è perciò uno strumento indispensabile per orientarsi: non solo offre un quadro complessivo di quelle polemiche, ma permette anche di risalire alla Germania del primo dopoguerra, poco propensa a parlare di quel che era accaduto, e restia a seguire Hannah Arendt che, a proposito della «soluzione finale», non si stancava di ripetere: «io devo comprendere».



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YORAM KANIUK (1930-2013) http://magazine.giuntina.it/2013/06/16/YORAM-KANIUK-1930-2013.html Home page Sat, 15 Jun 2013 22:00:00 GMT YORAM KANIUK (1930-2013)

SUL DOLORE E SULLA PACE
Intervista a Yoram Kaniuk del 1988 al programma radio inglese Fresh Air. Traduzione a cura di Marzia Bosoni


Nato in Israele nel 1930, Yoram Kaniuk ha scritto romanzi e articoli che esploravano la guerra, 'Olocausto, Israele e la speranza di pace per Israeliani e Palestinesi. Era un convinto sostenitore del bisogno, per Israeliani e Palestinesi, di comprendere che entrambi i popoli meritano la sovranità. “Entrambe le parti hanno ragione ed entrambe le parti sono irremovibili riguardo tale diritto”, disse a Terry Gross a Fresh Air nell'agosto del 1988. Riteneva che discutere circa “chi ha sofferto di più” non fosse utile.



 



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La Stella e la Menorah http://magazine.giuntina.it/2013/06/09/La-Stella-e-la-Menorah.html Home page Sat, 8 Jun 2013 22:00:00 GMT La Stella e la Menorah

Giulio Busi recensisce su Il Sole24ore
La Stella di David di Gershom Scholem

I lineamenti si confondono nella memoria. Anche del volto più bello, del viso che ci ha preso il cuore, ricordiamo a stento i dettagli, se non l'abbiamo davanti, se sorge nei nostri pensieri come un pallido lume. La distanza offusca, addolcisce, turba. E cosa di più lontano di una stella? E per di più, non stella di fuoco vero né cometa appesa al cielo, ma intrico di segni che s'annodano, capricciosi, in labirinto. Nell'astronomia universale delle luci metafisiche, dei rimpianti e dei fraintendimenti, la stella di Davide è astro di prima grandezza. Celeberrima, sfuggente, triste-gioiosa. Ostentata e indecifrabile, un vero rompicapo anche per gli esperti più agguerriti. 



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IDROMANIA/ASSAF GAVRON su Rai2 Sorgente di Vita http://magazine.giuntina.it/2013/06/07/IDROMANIAASSAF-GAVRON-su-Rai2-Sorgente-di-Vita.html Home page Thu, 6 Jun 2013 22:00:00 GMT


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Gli ebrei, protetti dai re e detestati dalla plebe http://magazine.giuntina.it/2013/05/14/Gli-ebrei-protetti-dai-re-e-detestati-dalla-plebe.html Home page Mon, 13 May 2013 22:00:00 GMT Gli ebrei, protetti dai re e detestati dalla plebe

Paolo Mieli recensisce sul Corriere della Sera
"Servitori di re e non servitori di servitori" di Y.H. Yerushalmi


C' è un grande mistero nella storia della Shoah. Come è possibile che nel 1940, quando il ghetto di Varsavia ormai stracolmo fu sigillato dai nazisti, ci furono ebrei che dissero di provare «quasi un senso di sollievo»? E cosa spinse alcuni di loro a cooperare con gli aguzzini nell'amministrazione dei ghetti? Queste domande se le è poste Yosef Hayim Yerushalmi — il più grande studioso di storia e cultura ebraica del Novecento (è scomparso nel 2009), già docente alla Columbia University, nonché autore di Zakhor e di Assimilazione e antisemitismo razziale: i modelli iberico e tedesco (pubblicati entrambi da La Giuntina).



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L'incredibile storia degli ebrei di San Nicandro http://magazine.giuntina.it/2013/04/29/L-incredibile-storia-degli-ebrei-di-San-Nicandro.html Home page Sun, 28 Apr 2013 22:00:00 GMT L'incredibile storia degli ebrei di San Nicandro

Roberto Saviano recensisce su Repubblica
Gli ebrei di San Nicandro di John A. Davis
 

Questa è una storia incredibile. Una di quelle che ad ascoltarle sembra una leggenda popolare tramandata.E inveceè una storia vera. Forse l'ultima storia mitica del Sud Italia.

Una storia avvenuta in Puglia, di cui pochi conoscono l'esistenza. Una storia che dimostra come la realtà sappia spesso superare l'immaginazione e come l'uomo sia capace di creare epopee dal solo seme delle proprie visioni e della propria forza interiore.



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Amori e intrighi a Rio de Janeiro http://magazine.giuntina.it/2013/04/08/Amori-e-intrighi-a-Rio-de-Janeiro.html Home page Sun, 7 Apr 2013 22:00:00 GMT

Recensione a Traducendo Hannah
S. Nirenstein - La Repubblica

Nei primi decenni del ' 900, nella grande migrazione degli ebrei in fuga dai pogrom verso il Sud America, si verificò, contraddizione stramba in un mondo tanto pio, una vera tratta delle bianche: centinaia di donne, fatte partire con l' inganno oltreoceano (soprattutto attraverso matrimoni falsi già) si ritrovarono prostitute (e molti dicono che fu proprio in quegli ambienti promiscui che nacque l' azzardo del tango).



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Giulia Spizzichino intervistata a Sorgente di Vita - RAI2 in occasione della pubblicazione del suo libro "La farfalla impazzita" http://magazine.giuntina.it/2013/04/04/Giulia-Spizzichino-intervistata-a-Sorgente-di-Vita---RAI2-in-occasione-della-pubblicazione-del-suo-libro-La-farfalla-impazzita.html Home page Wed, 3 Apr 2013 22:00:00 GMT


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La vita soltanto è pronta ad ingannare http://magazine.giuntina.it/2013/04/03/La-vita-soltanto--pronta-ad-ingannare.html Home page Tue, 2 Apr 2013 22:00:00 GMT La vita soltanto è pronta ad ingannare

Uri Orlev - Poesie scritte a tredici anni a Bergen-Belsen (1944)
Recensione di Stefano Raimondi - PULP

Scrissi la prima poesia quando ancora ci trovavamo nel nostro  nascondiglio, nella parte polacca di Varsavia. È rimasta là. Quando il campo di concentramento fu ridotto, così come il numero dei bambini, ripresi a comporre poesie. Scrivevo la prima stesura su un'asse che avevo staccato dal mio tavolaccio e la ricopiavo sul taccuino...”. Ci sono poesie nate dalla bellezza e altre dal dolore, poesie scritte nella facilità del giorno e altre strappate alla notte. Alcune restano per far piacere, altre per far ricordare, come le poesie di Uri Orlev, - un giovanissimo ebreo polacco, il cui vero nome era Jurek Orlowski – che all'età di tredici anni perse la madre nel ghetto di Varsavia (uccisa dalle squadre naziste nel suo letto di ospedale) restando coi parenti (il fratello e una zia) che con lui sopravvissero alla morte. Nel 1943 furono portati poi a Bergen-Belsen e da lì la sopravvivenza divenne canto, traducendosi in versi. Questo fa sì che il taccuino di Uri Orlev (nome acquisito quando nel 1945, giunse in Palestina), resta un'importante testimonianza di come, un ragazzino di tredici anni, possa vedere il proprio mondo strappato all'umanità e la propria vita reietta, dentro un filo spinato, capace di dettargli parole ancora colme di umana speranza. Il volume riproduce le fotografie dell'intero taccuino slavato come una vita “altra” da salvare e che Orlev (oggi divenuto scrittore di fama internazionale e autore di libri per ragazzi e adulti), ci ridona con un'operazione ancora di trasmigrazione del proprio patire: la traduzione in ebraico di queste liriche scritte originariamente in polacco (...)



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Ronaldo Wrobel parla del suo romanzo Traducendo Hannah http://magazine.giuntina.it/2013/03/23/Ronaldo-Wrobel-parla-del-suo-romanzo-Traducendo-Hannah.html Home page Fri, 22 Mar 2013 22:00:00 GMT

Max Kutner, un povero calzolaio ebreo polacco, emigra a Rio de Janeiro negli anni ’30. Un giorno, casualmente, viene convocato dalla polizia per tradurre lettere e documenti scritti in yiddish da sottoporre agli addetti alla censura. Entra così nell’intimità di tante vite, scopre sentimenti a volte banali, ma anche profondi e commoventi. Fra tutte le lettere, sono quelle scritte da Hannah alla sorella che vive a Buenos Aires che lo colpiscono di più per la saggezza e la sensibilità che racchiudono.



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Farisei, la religione della vita http://magazine.giuntina.it/2013/03/12/Farisei-la-religione-della-vita.html Home page Mon, 11 Mar 2013 22:00:00 GMT Farisei, la religione della vita

Recensione a I Farisei di Leo Baeck
Giulio Meotti - Il Foglio

I farisei sono stati ridotti a un vacuo esercizio di formalismo. È la “setta” più biasimata dell’ebraismo, dai tempi di Gesù a oggi. A lungo la parola “fariseo” è stata la più insultante nel vocabolario cristiano, la quintessenza dell’ipocrisia, il compendio delle non virtù. San Giovanni Bosco dice nella sua “Storia sacra”, scritta per il popolo e i bambini: “I farisei facevano consistere tutta la loro pietà nel portamento esterno, reputando lecita ogni sorta di nequizia purché si facesse in segreto”.



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Haim Baharier e il suo Qabbalessico http://magazine.giuntina.it/2013/03/08/Haim-Baharier-e-il-suo-Qabbalessico.html Home page Thu, 7 Mar 2013 22:00:00 GMT

Questo libro sicuramente non è un libro di Qabbalà. L’ho voluto più vicino a un soffio che alza nell’aria spore sfuggevoli, da trattenerne a stento qualcuna in mano. Tuttavia ho cercato di non stemperare, di non scendere a miti compromessi. Spero risulti consapevolezza di una ritrosia della trascendenza. Piccole scintille da braccare per metterle – perché no – in sorriso. Haim Baharier



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Un arabo buono... http://magazine.giuntina.it/2013/03/01/Un-arabo-buono.html Home page Thu, 28 Feb 2013 22:00:00 GMT Un arabo buono...

Recensione a Un arabo buono di Yoram Kaniuk

di Silvia Turato - Mangialibri.com
 

“Azury ed Eva hanno tentato di costruire un ponte, ma non si costruisce un ponte a letto. In bilico sulla sottile cucitura fra due parti opposte, l’unico risultato di quel connubio fu Yosef, cioè io”. Yosef è figlio di Israele, di quella striscia di terra promessa combattuta tra due popoli, due desideri e due diritti. Figlio di un grembo ebraico ma di lombi arabi: una condanna nata dall’amore ribelle di Azury ed Eva. Yosef è nato da quello strappo nel deserto su cui i suoi genitori hanno messo lui stesso a giuntura, a collegare, la loro personale risoluzione del conflitto. (...)



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ASSAGGIO: Voce di silenzio sottile http://magazine.giuntina.it/2013/02/22/ASSAGGIO-Voce-di-silenzio-sottile.html Home page Thu, 21 Feb 2013 22:00:00 GMT ASSAGGIO: Voce di silenzio sottile


«Mosè disse ai figli d’Israele: “Vedete, YHVH ha chiamato per nome Betzalel, figlio di Uri, figlio di Chur, della tribù di Giuda. L’ha riempito dello spirito di Dio, in saggezza, discernimento e penetrazione in ogni opera”».  Betzalel è l’artista che saprà realizzare il tabernacolo con qualcosa che a Mosè manca: il talento artistico. Mosè ha ricevuto le istruzioni in ogni dettaglio. Certamente sarebbe stato in grado di realizzarle con precisione, ma fra un lavoro preciso e un’opera d’arte, fra il corretto e il sublime, vi è una distanza incalcolabile. (...)



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La saggezza straordinaria dei racconti http://magazine.giuntina.it/2013/01/30/La-saggezza-straordinaria-dei-racconti.html Home page Tue, 29 Jan 2013 22:00:00 GMT

Recensione a Un silenzio straordinario

di Giuseppe Savarino - Criticaletteraria.org


Baal Shem Tov (abbreviato in Besht), fondatore del chassidismo, insegnava che un individuo nasce con un numero stabilito di parole.
Quando sono state tutte pronunciate quell’individuo muore.



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INTERVISTA: Giulia Spizzichino http://magazine.giuntina.it/2013/01/24/INTERVISTA-Giulia-Spizzichino.html Home page Wed, 23 Jan 2013 22:00:00 GMT

di Teresa Mancini - Leiweb
 

Ha quasi tre anni Giulia, quando, con lo sguardo dolce e un po’ intimidito, posa in piedi su una sedia per un ritratto. Quell’immagine dal gusto di tempi lontani è datata 5 ottobre 1929, e quella bimba è Giulia Spizzichino, una piccola ebrea romana la cui vita



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INTERVISTA: Georges Bensoussan http://magazine.giuntina.it/2013/01/22/INTERVISTA-Georges-Bensoussan.html Home page Mon, 21 Jan 2013 22:00:00 GMT

di Alberto Mattioli - La Stampa


Storico e responsabile editoriale del Mémorial de la Shoah di Parigi, Georges Bensoussan è l’autore di una sintetica ma assai ben fatta Storia della Shoah che La Giuntina ha appena tradotto e pubblicato in Italia (pp. 168, € 12). Professore, il 27 è la Giornata della Memoria. «È importante celebrarla. Ma (...)



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Mistica in musica http://magazine.giuntina.it/2013/01/20/Mistica-in-musica.html Home page Sat, 19 Jan 2013 22:00:00 GMT

Recensione a Musica e canto nell mistica ebraica di Enrico Fubini. Di Giulio Busi - Il Sole24ore

 

Quando si dice scherzare col fuoco… Per i maestri ebrei dell’età tardo antica, musica e danze portavano dritti alla perdizione. Dopo la distruzione del secondo Tempio per mano dei Romani, nel 70, ogni forma di divertimento era bandita, in segno di lutto, e a tutela della morale.



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Antisemita o Anti-antisemita? http://magazine.giuntina.it/2013/01/18/Antisemita-o-Anti-antisemita.html Home page Thu, 17 Jan 2013 22:00:00 GMT Antisemita o Anti-antisemita?

Recensione a Nietzsche e gli ebrei
di Massimiliano Chiari - Recensioni Filosofiche

 

Ma Nietzsche fu un antisemita, o piuttosto un anti-antisemita? È questa la domanda a cui cerca di rispondere – a mio parere riuscendovi – l’antologia curata da Vivetta Vivarelli, con il contributo di Andrea Orsucci. In verità, Nietzsche e gli ebrei non contiene solamente un’antologia, cioè una selezione di passi tratti dalle principali opere, dai frammenti postumi e dalle lettere di Nietzsche sugli ebrei suoi contemporanei, sugli antichi ebrei e sugli antisemiti, ma vi si trovano anche due saggi molto interessanti: uno di J. Golomb che mostra – in chiave psicologico-antropologica – l’avversione di Nietzsche verso l’antisemitismo e uno del citato Orsucci che analizza i punti di convergenza tra civiltà europea e tradizione ebraica.



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Gli animali e la sofferenza. Un approccio non specialistico alla Shechità (Macellazione rituale) http://magazine.giuntina.it/2013/01/16/Gli-animali-e-la-sofferenza-Un-approccio-non-specialistico-alla-Shechit-Macellazione-rituale.html Home page Tue, 15 Jan 2013 22:00:00 GMT Gli animali e la sofferenza. Un approccio non specialistico alla Shechità (Macellazione rituale)

In anteprima i primi due capitoli dell'articolo di Tobia Zevi all'interno della Rassegna Mensile di Israel LXXVIII 1-2 gennaio-agosto 2012 dedicato a "Gli animali e la sofferenza".

In apertura, è utile avanzare una precisazione: il presente articolo non mira a ricostruire un aspetto specifico relativo alla questione della shechità, quanto piuttosto a individuare i piani diversi con cui la nostra riflessione deve necessariamente confrontarsi. Riassumendo si può affermare che esistano almeno cinque livelli di analisi: I) Il dibattito sulla shechità è attuale in Europa in virtù dell’analogia tra la macellazione ebraica e quella islamica. In molti hanno interesse a sfavorire la diffusione di carne halal nell’ottica di un restringimento delle politiche sull’immigrazione.



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Il ritorno alle origini http://magazine.giuntina.it/2013/01/13/Il-ritorno-alle-origini.html Home page Sat, 12 Jan 2013 22:00:00 GMT

Recensione a La città della fortuna di Elie Wiesel
di Giulio Meotti - Il Foglio


Sei solo un cretino - continuò l'ufficiale. - Credi di poter tener duro. Ti credi forte. Altri l'hanno creduto prima di te. Un giorno, due, tre... Alla fine hanno parlato. Anche tu parlerai. Vuoi aspettare? Ben volentieri. Aspettiamo, io ho tempo (...)



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Jona che visse nella balena http://magazine.giuntina.it/2013/01/13/Jona-che-visse-nella-balena.html Home page Sat, 12 Jan 2013 22:00:00 GMT

 Il film di Roberto Faenza tratto dal libro di Jona Oberski "Anni d'infanzia".

«La sera la mamma mi domandò che cosa avevo fatto durante il giorno. Le raccontai che ero stato insieme ai ragazzi più grandi. Mi domandò se mi prendevano così senz'altro con loro e io le spiegai che ora sì, mi prendevano con loro, perché avevo superato al prova (...)



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Se ci aiuta un giusto silenzio http://magazine.giuntina.it/2013/01/12/Se-ci-aiuta-un-giusto-silenzio.html Home page Fri, 11 Jan 2013 22:00:00 GMT Se ci aiuta un giusto silenzio

Su Poesie scritte a tredici anni a Bergen-Belsen (1944)
di Giulio Busi - Il Sole24ore


C'è una memoria che vive nell'eccesso. Accumula dati, prove, racconti. Va nei dettagli, discute, esemplifica, confronta. Qualche volta, la memoria esuberante serve a ricordare meglio, spesso finisce per seppellire il passato sotto un rumore assordante e inutile. Ma c'è anche un ricordo sobrio, fatto di sottrazioni, che rinuncia a quasi tutto e si concentra su pochissimi fatti Sui due, tre grandi dolori che bastano a saturare una vita, e su altrettante gioie, le sole che, quando vengono – se vengono – la illuminano davvero, una vita. (...)



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La neve nell'armadio. Auschwitz e la "vergogna del mondo". http://magazine.giuntina.it/2013/01/12/La-neve-nell-armadio-Auschwitz-e-la-vergogna-del-mondo.html Home page Fri, 11 Jan 2013 22:00:00 GMT La neve nell'armadio. Auschwitz e la

Intervista a Enrico Mottinelli
Di Paola Carmignani - Il giornale di Brescia


Uno scavo nel dolore dei sopravvissuti ad Auschwitz, per cercare di capire, e di dare un nome a quell’inspiegabile sentimento di «vergogna» che proprio loro, i «salvati», vittime innocenti di un «Male assoluto», sentono addosso per il resto della loro vita. Lo ha fatto il bresciano Enrico Mottinelli, già autore di due romanzi, in «La neve nell’armadio. Auschwitz e la "vergogna del mondo". Con una conversazione con Edith Bruck». Il saggio offre una ricostruzione puntuale e molto documentata del tema, e una riflessione limpida e appassionante sul senso del passato e sulle vie da percorrere per il futuro.



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Sono in guerra dall'età di sei anni http://magazine.giuntina.it/2012/11/22/Sono-in-guerra-dall-et-di-sei-anni.html Home page Wed, 21 Nov 2012 22:00:00 GMT

di Yoram Kaniuk - La Stampa


Sono in guerra dall’età di sei anni. Se si tolgono gli anni trascorsi in America da sempre sono in guerra. Nel 1936 andavamo a Gedera e ci hanno sparato all’altezza di Nes Ziona, un uomo sull’autobus è rimasto ferito. Ho visto il suo sangue. Il sangue era triste.



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Il caso e la necessità http://magazine.giuntina.it/2012/11/16/Il-caso-e-la-necessit-.html Home page Thu, 15 Nov 2012 22:00:00 GMT

Recensione a 1948 di Yoram Kaniuk
di Antonio Piscitelli - www.larecherche.it

Ho appena finito di rileggerlo. Sono commosso e intriso da una paratassi mnesica, ai limiti del farfugliamento, che mi risuona nell’animo come una nenia malinconica. Le memorie dell’ottuagenario ex-combattente del Palmach sono un puzzle scomposto e allucinato, nei cui vuoti si insinua, feroce, una verità che pare menzogna.



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La sapienza del santo ciabattino http://magazine.giuntina.it/2012/10/13/La-sapienza-del-santo-ciabattino.html Home page Fri, 12 Oct 2012 22:00:00 GMT La sapienza del santo ciabattino

Recensione a Il messaggio del Chassidismo di Martin Buber
di Alberto Melloni - Il Corriere della Sera


«Se ci sono uomini morti che vagano nel mondo della confusione e immaginano di stare continuando la loro solita vita, forse anch'io sto dimorando nel mondo della confusione?». Risposta: «Se un uomo sa che c'è un mondo della confusione, allora significa che non dimora in esso».



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Incontro con Yoram Kaniuk sul suo romanzo 1948. A cura di Claudio Pagliara per la rubrica del TG1 Billy http://magazine.giuntina.it/2012/10/12/Incontro-con-Yoram-Kaniuk-sul-suo-romanzo-1948-A-cura-di-Claudio-Pagliara-per-la-rubrica-del-TG1-Billy.html Home page Thu, 11 Oct 2012 22:00:00 GMT


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La prima indagine del rabbino Fix http://magazine.giuntina.it/2012/09/19/La-prima-indagine-del-rabbino-Fix.html Home page Tue, 18 Sep 2012 22:00:00 GMT La prima indagine del rabbino Fix

Recensione a Il fantasma del ghetto di Jacquot Grunewald
di Mara Marantonio - La stamberga dei lettori

Felici coincidenze. Quale città capofila della XIII Giornata Europea della Cultura Ebraica, in programma per il 2 settembre, è stata scelta Venezia. E l’argomento è “L'umorismo ebraico”, un fenomeno culturale universale, non certo ristretto all’ambito in cui nasce. L’ultima opera che la Casa Editrice Giuntina ci ha donato prima della pausa estiva è perfettamente in linea con la città e il tema.



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Kaniuk: Ricordo la nascita di Israele http://magazine.giuntina.it/2012/09/19/Kaniuk-Ricordo-la-nascita-di-Israele.html Home page Tue, 18 Sep 2012 22:00:00 GMT Kaniuk: Ricordo la nascita di Israele

Recensione a 1948 di Yoram Kaniuk
di Massimo Raffaeli - TTL La Stampa


Un popolo che cercava finalmente di vivere in un luogo che gli appartenesse: questo era il senso comune dei giovanissimi soldati ebrei del Palmach, tutti quanti nativi, i quali combatterono nel 1948 la battaglia di Gerusalemme persuasi di battersi soltanto per l’indipendenza di Israele appena proclamata da David Ben Gurion ma convinti viceversa (...)



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Se Saturno irretisce la Qabbalah http://magazine.giuntina.it/2012/09/18/Se-Saturno-irretisce-la-Qabbalah.html Home page Mon, 17 Sep 2012 22:00:00 GMT Se Saturno irretisce la Qabbalah

Intervista a Moshe Idel su Gli ebrei di Saturno
di Roberto Zanini su Avvenire

Smontare un chiché antigiudaico, spiegare le ragioni di alcuni luoghi comuni sugli ebrei, parlare di fede e scoprire influenze astrologiche e pagane su alcuni cabbalisti medievali e sui rituali magici e demoniaci dei sabba, rilevare che le conoscenze teosofiche di alcuni movimenti esoterici tardo rinascimentali e massonici altro non sono che il frutto di elaborazioni superficiali di un testo di enorme spessore mistico come la Qabbalah.



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La femminista ha un segreto http://magazine.giuntina.it/2012/09/18/La-femminista-ha-un-segreto.html Home page Mon, 17 Sep 2012 22:00:00 GMT La femminista ha un segreto

Recensione a Le confessioni di Noa Weber
di Alessia Gallione - D di Repubblica


Una donna ha bisogno di un marito come un pesce di una bicicletta", ama ripetere Noa, l'eroina del romanzo. Risponde sempre così a chi le chiede come mai non sia sposata. Anche nelle interviste: "Vabbè forse esistono pesci che hanno bisogno di una bicicletta, non voglio giudicarli, spero solo che l'evoluzione risolva questo problema...", concede talvolta con ironia.



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Yarona Pinhas presenta il suo libro "Scintille dell'anima. Un viaggio spirituale nella Cabbalà" http://magazine.giuntina.it/2012/09/18/Yarona-Pinhas-presenta-il-suo-libro-Scintille-dell-anima-Un-viaggio-spirituale-nella-Cabbal.html Home page Mon, 17 Sep 2012 22:00:00 GMT


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La memoria della lingua http://magazine.giuntina.it/2012/07/30/La-memoria-della-lingua.html Home page Sun, 29 Jul 2012 22:00:00 GMT

Recensione a LTI di Stefano Vitale
Ecolememoria.wordpress.com

LTI, ovvero Lingua Tertii Imperii. È la sigla che compariva sul diario di Victor Klemperer, filologo nato nel 1881, cugino del famoso direttore d’orchestra, pubblicato prima nel 1947 e poi nuovamente nel 1949. Un libro di grande successo, coraggioso e doloroso, filtrato dall’occhio dello studioso, ma carico della fatica della triste vicenda personale e generazionale del nazismo.



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E' successo oppure no? http://magazine.giuntina.it/2012/07/30/E--successo-oppure-no.html Home page Sun, 29 Jul 2012 22:00:00 GMT

Recensione a 1948 su Ilsole24ore
di Giulio Busi

«Sono molto vecchio e ho il cervello vuoto. Non mi ricordo niente di più di quello che sto scrivendo qui». Yoram Kaniuk non si fida dei ricordi, e non solo dei propri: «la memoria è furba, e non possiede un’unica esclusiva verità». E proprio grazie a questo inguaribile scetticismo, che il suo 1948 si rivela forse il più bel romanzo mai scritto sulla lotta d’indipendenza israeliana.



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Marek, per la Polonia http://magazine.giuntina.it/2012/07/30/Marek-per-la-Polonia.html Home page Sun, 29 Jul 2012 22:00:00 GMT

Recensione a Il ghetto di Varsavia lotta
di Mara Marantonio

Consiglio a chiunque abbia sensibilità umana e storica la lettura di questa testimonianza viva e coraggiosa: un testo definito dal suo Autore privo di “alcun valore letterario”, ma in realtà, come afferma all’inizio la scrittrice polacca Zofia Nalkowska (che lo ebbe a disposizione di prima mano), un “documento autentico che ha come tema la forza collettiva dello spirito”.



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Vladimir Vertlib - Stazioni intermedie http://magazine.giuntina.it/2012/07/30/Vladimir-Vertlib---Stazioni-intermedie.html Home page Sun, 29 Jul 2012 22:00:00 GMT Vladimir Vertlib - Stazioni intermedie


Carissimi,
vi scrivo questa lettera, ma spero che quando vi giungerà avrete già ricevuto la notizia della scomparsa di Rahil Solomonovna. Vi esprimiamo le condoglianze nostre e di tutti i parenti e amici, di cui ormai ben pochi sono rimasti...
La nonna aveva ottantaquattro anni.



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Lizzie Doron - Salta, corri, canta! http://magazine.giuntina.it/2012/07/30/Lizzie-Doron---Salta-corri-canta.html Home page Sun, 29 Jul 2012 22:00:00 GMT Lizzie Doron - Salta, corri, canta!

 

Era tardi quando rincasai.
«Ciao, Aliza, sono io... Allora... richiamami».
Il messaggio sulla segreteria mi fece sobbalzare. Nella voce di Dorit avevo riconosciuto il tono riservato alle cattive notizie.
«Domani vado a un funerale» annunciai a mio marito.
«Perché, chi è morto?» mi chiese.
«Non lo so» risposi.
«Tu e le tue amiche!» disse sorridendo con affettuosa
ironia.



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Luigi Spagnolo - Il terzo testamento http://magazine.giuntina.it/2012/07/30/Luigi-Spagnolo---Il-terzo-testamento.html Home page Sun, 29 Jul 2012 22:00:00 GMT Luigi Spagnolo - Il terzo testamento

 

Bashir Abbass conosceva il greco antico. Doveva ringraziare la madre, cattolica palestinese, che gli aveva trasmesso fin dalla più tenera età la passione per i Vangeli nella loro veste originaria, in quella lingua comune e bastarda che parla di Dio come i pescatori parlano di reti. (...)



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Marek Edelman - Il ghetto di Varsavia lotta http://magazine.giuntina.it/2012/07/30/Marek-Edelman---Il-ghetto-di-Varsavia-lotta.html Home page Sun, 29 Jul 2012 22:00:00 GMT Marek Edelman - Il ghetto di Varsavia lotta


L’occupante tedesco, quando conquista Varsavia nel 1939, trova la società ebraica in uno stato di totale disgregazione e di caos. Praticamente l’intero nucleo degli attivisti ha lasciato la capitale il 7 settembre. I leader politici, i responsabili delle attività sociali, gli intellettuali hanno abbandonato la città alla propria sorte. La massa degli ebrei, 300.000 persone, si è sentita, più degli altri abitanti del luogo, sola e priva di ogni guida. (...)
 



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Yoram Kaniuk - 1948 http://magazine.giuntina.it/2012/05/27/Yoram-Kaniuk---1948.html Home page Sat, 26 May 2012 22:00:00 GMT
Yoram Kaniuk - 1948


Le suore mi hanno messo giù, coperto di polvere, sopra un materasso, ma stavolta senza lenzuolo. Scoppiai a ridere chissà perché, e una delle suore – dato che si dice che il cielo difetta di senso dell’umorismo, evidentemente in vita sua non aveva mai sentito nessuno ridere e non aveva idea di che cosa fosse quel suono venuto fuori da me e come mai tutt’a un tratto la mia faccia si fosse aperta in quel modo – si mise a pulirmi con un puntiglio encomiabile e mi chiese a cosa stavo pensando visto che facevo quella strana smorfia con la bocca. Parlava ebraico piuttosto bene e io le
risposi che (...)



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L'animo degli ebrei negli animali della Bibbia http://magazine.giuntina.it/2012/05/07/L-animo-degli-ebrei-negli-animali-della-Bibbia.html Home page Sun, 6 May 2012 22:00:00 GMT L'animo degli ebrei negli animali della BibbiaIntervista a Mark Podwal
di Maurizio Molinari - La Stampa


Mark Podwal, il grande caricaturista americano, pubblica il suo Bestiario ispirato ai racconti delle Scritture e del Talmud.

Disegna gli animali della Bibbia e del Talmud per descrivere l’animo ebraico, crede nell’artigianato della mano a dispetto dell’era digitale e le sue caricature sul New York Times hanno segnato la trasformazione del rapporto tra immagine e tratto della penna: Mark Podwal, tra i caricaturisti viventi di maggiore successo...



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Fuori dal ghetto amore e lotta http://magazine.giuntina.it/2012/04/19/Fuori-dal-ghetto-amore-e-lotta.html Home page Wed, 18 Apr 2012 22:00:00 GMT Adriano Sofri recensisce su Repubblica
Il ghetto di Varsavia lotta di Marek Edelman

l 1° maggio del 1943, nel ghetto di Varsavia in cui un pugno di giovani donne e uomini era insorto contro l'armata nazista, si cantò l'Internazionale. C'era l'amore nel ghetto, e c'era la lotta.


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In tribunale andò la Francia http://magazine.giuntina.it/2012/04/04/In-tribunale-and-la-Francia.html Home page Tue, 3 Apr 2012 22:00:00 GMT In tribunale andò la FranciaRecensione di Giuseppe Scaraffia su Il Sole24ore
a L'Affaire Dreyfus di Emile Zola

Per proteggere l’arrivo in tribunale di Zola, accusato di diffamazione per avere difeso il capitano ebreo Dreyfus, a torto accusato di spionaggio, erano state necessarie ingenti forze di polizia. L’aula era rovente per l’affollamento. Marcel Proust arrivava la mattina presto con dei panini e una bottiglia di caffè per resistere fino alla sera.


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Il maestro di kabbalà lancia una freccia con ricevuta di ritorno http://magazine.giuntina.it/2012/03/29/Il-maestro-di-kabbal-lancia-una-freccia-con-ricevuta-di-ritorno.html Home page Wed, 28 Mar 2012 22:00:00 GMT

Erri De Luca recensisce Qabbalessico
di Haim Baharier su Avvenire

Haim Baharier, maestro di ebraismo e di Talmud, scrive per chi si sente allievo a vita. Il suo Qabbalessico è un albero con 26 rami. Riduttivo è chiamarli capitoli. 26 è il valore numerico in ebraico del tetragramma, il nome impronunciabile della divinità.



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Haim Baharier - Qabbalessico: recensione di Stefano Jesurum su Il Corriere della Sera http://magazine.giuntina.it/2012/03/28/Haim-Baharier---Qabbalessico-recensione-di-Stefano-Jesurum-su-Il-Corriere-della-Sera.html Home page Tue, 27 Mar 2012 22:00:00 GMT Haim Baharier - Qabbalessico: recensione di Stefano Jesurum su Il Corriere della SeraPerché chi sa leggere la Qabbalà ha una chiave per capire il mondo Era stata l'assoluta ritrosia dell'uomo a spingermi, anni fa, sulla tortuosa via che portava alla scommessa di «strappargli» la sua prima intervista. Scopro oggi, alla pagina finale del Qabbalessico, che «una parola condensa tutti i significati e i percorsi che dallo studio della Qabbalà si possono trarre». La parola è ritrosia.



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La storia di un segreto ingiusto http://magazine.giuntina.it/2012/03/22/La-storia-di-un-segreto-ingiusto.html Home page Wed, 21 Mar 2012 22:00:00 GMT DONNA MODERNA - Francesca Magni recensisce Salta, corri, canta!

Il racconto di Lizzie Doron salta di continuo avanti e indietro nel tempo. Dall’oggi agli anni Cinquanta, l’epoca in cui Aliza, la protagonista (e Lizzie stessa) era bambina a Tel Aviv, figlia di reduci dei campi di concentramento.


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Aliza nel paese del padre immaginario http://magazine.giuntina.it/2012/03/19/Aliza-nel-paese-del-padre-immaginario.html Home page Sun, 18 Mar 2012 22:00:00 GMT Aliza nel paese del padre immaginario

Recensione di Benedetta Tobagi su Repubblica
a Salta, corri, canta! di Lizzie Doron

Un' istantanea in bianco e nero degli anni Cinquanta: in un giardino fitto di piante, una bimba paffuta in costume da ballerina di krakoviak (una danza popolare polacca, in omaggio alla famiglia d' origine) strizza gli occhi abbagliata dal sole.



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Salvato dal calcio del bullo http://magazine.giuntina.it/2012/02/03/Salvato-dal-calcio-del-bullo.html Home page Thu, 2 Feb 2012 22:00:00 GMT Recensione a Una strana fortuna
di Marilia Piccone - WUZ

Quando tutti quelli che ti sono vicino muoiono o sono già morti, che cosa è che fa sì che tu invece continui a vivere? Fortuna? O la forza di aggrapparsi disperatamente alla vita? Sono le domande che Maurice Grosman, unico sopravvissuto all’Olocausto della sua famiglia, si chiede fino all’ultima pagina del libro in cui raduna i suoi ricordi degli anni di guerra.




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IL TERZO TESTAMENTO: Lettura del primo capitolo del romanzo di Luigi Spagnolo http://magazine.giuntina.it/2012/02/03/IL-TERZO-TESTAMENTO-Lettura-del-primo-capitolo-del-romanzo-di-Luigi-Spagnolo.html Home page Thu, 2 Feb 2012 22:00:00 GMT


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Gli anni Perduti http://magazine.giuntina.it/2012/01/23/Gli-anni-Perduti.html Home page Sun, 22 Jan 2012 22:00:00 GMT Gli anni PerdutiRecensione a La foto sulla spiaggia
di Marina Verna - TTL La stampa

Questa storia comincia con una fotografia scattata su una spiaggia della Toscana: una bambina bionda, con un vestitino a quadretti Vichy, un secchiello in mano e lo sguardo imbronciato, o forse inquieto. È estate, lei ha l’aspetto di una bambina che ha - e probabilmente avrà - tutto dalla vita. Ma non è così. Sono i primi Anni 40 e lei è ebrea, si chiama Sissel Vogelmann, e quella è forse la sua ultima estate spensierata. Non diventerà mai grande, morirà con sua madre ad Auschwitz il 6 febbraio 1944.


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Maurer: Profondità e semplicità http://magazine.giuntina.it/2012/01/20/Maurer-Profondit-e-semplicit.html Home page Thu, 19 Jan 2012 22:00:00 GMT Maurer: Profondità e semplicitàLIBRO SCELTO DA WUZ PER LA GIORNATA DELLA MEMORIA 2012 - Recensione di Marilia Piccone

Tra i tanti libri che escono puntuali, ogni anno a gennaio, per il Giorno della Memoria (ricorrenza istituita nel 2000 per ricordare le vittime del nazionalsocialismo e del fascismo), Controfigure di Edwiga Maurer occupa un posto particolare.Nel racconto intitolato Enclavi, che fa parte della raccolta, la scrittrice, parlando di sé e di quelli della sua generazione che erano bambini durante la guerra, dice:(...)


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Assaggio di lettura: Una strana fortuna di Maurice Grosman http://magazine.giuntina.it/2012/01/05/Assaggio-di-lettura-Una-strana-fortuna-di-Maurice-Grosman.html Home page Wed, 4 Jan 2012 22:00:00 GMT Assaggio di lettura: Una strana fortuna di Maurice GrosmanFine 1942

L’ambulanza corre sull’acciottolato con un rumore che si accumula a quello del motore. Ogni scossa procura una fitta dolorosa, dall’anca al ginocchio.
Seduto o, meglio, rannicchiato nello stretto abitacolo, l’infermiere, un omino placido, guarda attraverso il finestrino della portiera posteriore attorcigliandosi un baffo. (...)


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Una chiave per capire il nostro presente http://magazine.giuntina.it/2012/01/04/Una-chiave-per-capire-il-nostro-presente.html Home page Tue, 3 Jan 2012 22:00:00 GMT
RECENSIONE DI CLAUDIO VERCELLI - IL MANIFESTO
Émile Zola - L'affaire Dreyfus. La verità in cammino


C'è qualcosa di sinistramente attuale nelle tante pagine vergate da Émile Zola ai tempi dell'Affaire Dreyfus e che ci vengono ora riproposte, in una sistemazione definitiva, dalla casa editrice La Giuntina. La vicenda è nota al punto da non richiedere d'essere richiamata se non per sommi capi. Nel 1894 un capitano d'artiglieria francese, Alfred Dreyfus (...)


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Roberto Saviano su L'Affaire Dreyfus di Émile Zola http://magazine.giuntina.it/2011/11/18/Roberto-Saviano-su-L-Affaire-Dreyfus-di-mile-Zola.html Home page Thu, 17 Nov 2011 22:00:00 GMT
Nei momenti insopportabili del quotidiano, quando le notizie ti raggiungono come prova oggettiva dell'impossibilità di poter vivere in un paese giusto, quando ti accorgi che la soluzione adottata dai più è abbandonarsi al livore o alla rassegnazione, ci sono pensieri che riescono a concedere una possibilità di soluzione. Qualcosa in più di un semplice conforto. Così almeno è per me.


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L'illusione di sentirsi intero http://magazine.giuntina.it/2011/11/08/L-illusione-di-sentirsi-intero.html Home page Mon, 7 Nov 2011 22:00:00 GMT L'illusione di sentirsi interoRecensione a Stazioni intermedie di Vladimir Vertlib
di Marilia Piccone - Stradanove.net

La diaspora del popolo ebraico è iniziata duemila anni fa. Anche prima, se vogliamo essere precisi. Duemila anni di esilio e di ricerca di un luogo in cui poter vivere in pace. Sempre pronti a rifare i bagagli, a chiudere bottega- per così dire- alla prima minaccia di pericolo o a pericolo scampato, a mettersi in marcia e ricominciare altrove. Quando si parla dell’ “ebreo errante” non si tiene conto del dolore dello sradicamento e della fatica di affrontare l’ignoto, anzi, sembra quasi che i continui spostamenti siano un capriccio, o una tara caratteriale.


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"Su di voi dicono porcherie" http://magazine.giuntina.it/2011/10/14/Su-di-voi-dicono-porcherie.html Home page Thu, 13 Oct 2011 22:00:00 GMT Recensione a Nietzsche e gli ebrei
Simone Paliaga - Libero

Lui è "l'amico Giuseppe" che Sigmund Freud cita a più riprese ne "L'interpretazione dei sogni". Il secolo lo conosce però come Joseph Paneth (1858-1890) che, oltre a essere uno dei più stretti sodali del fondatore della psicoanalisi, è pure uno dei maggiori fisiologi del suo tempo.


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Tra mistero e assurdo http://magazine.giuntina.it/2011/10/11/Tra-mistero-e-assurdo.html Home page Mon, 10 Oct 2011 22:00:00 GMT Recensione a Appartamento con ingresso nel cortile
di Mara Marantonio - angolodimara.com

Yehoshua Kenaz è senza dubbio uno dei più rilevanti scrittori di Israele, da alcuni anni conosciuto ed apprezzato anche da noi, grazie soprattutto a Giuntina, che ha curato in gran parte l’edizione italiana dei suoi romanzi ed è attualmente impegnata nella traduzione e prossima pubblicazione dell’atteso “Infiltration” (il capolavoro del 1986), ispirato al quale è ora uscita una pellicola, diretta da Dover Kosashvili, candidata agli European Film Awards.



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Assaggio di lettura: Le lettere della creazione. L'alfabeto ebraico di Catherine Chalier: "MEM" http://magazine.giuntina.it/2011/10/11/Assaggio-di-lettura-Le-lettere-della-creazione-L-alfabeto-ebraico-di-Catherine-Chalier-MEM.html Home page Mon, 10 Oct 2011 22:00:00 GMT Assaggio di lettura: Le lettere della creazione. L'alfabeto ebraico di Catherine Chalier: LA LETTERA "MEM"

Che la lettera mem si scriva con due lettere identiche
(mem, mem), suggerisce, secondo i maestri, che,
malgrado la loro apparente divergenza, quasi sempre
molto profonda, le due letture, essoterica (niglà) ed
esoterica (nistàr), della Torà, non si contraddicono.


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Alcune parole di Lizzie Doron... http://magazine.giuntina.it/2011/10/10/Alcune-parole-di-Lizzie-Doron.html Home page Sun, 9 Oct 2011 22:00:00 GMT

Intervista a Lizzie Doron pubblicata su L'Unione Sarda
in occasione del Festival Tuttestorie di Cagliari

Lizzie Doron è figlia di una coppia di sopravvissuti all’Olocausto. I suoi libri, in Italia pubblicati da Giuntina, hanno una caratteristica singolare: parlano della Shoah senza mai nominarla, senza descrivere l’orrore dei campi di sterminio né le esperienze di chi a quell’inferno è sopravvissuto. L’approccio è, per così dire, indiretto, evocativo. «Ma non si tratta di una forma di ritrosia», ci tiene a precisare, «semplicemente preferisco non scrivere di cose che non conosco».
 



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Appartamento con ingresso nel cortile: scrittura di rara bellezza... // Sull'ultimo libro di Kenaz http://magazine.giuntina.it/2011/10/06/Appartamento-con-ingresso-nel-cortile-scrittura-di-rara-bellezza--Sull-ultimo-libro-di-Kenaz.html Home page Wed, 5 Oct 2011 22:00:00 GMT
Appartamento con ingresso nel cortile: scrittura di rara bellezza... // Sull'ultimo libro di Kenaz

Recensione su Il Foglio al libro di Yehoshua Kenaz
Appartamento con ingresso nel cortile

Scrittura di rara bellezza, le cose quotidiane, le trafitture, i vuoti pneumatici, i dolori, riuniti come per un'assemblea delle emozioni, e in modo sotteso, della nazione di Israele - non nei tratti immediatamente politici, i territori occupati, le guerre, i razzismi, ma nelle ore dei giorni. E' quanto si affastella in nove racconti e compone "Appartamento con ingresso nel cortile", di Yehoshua Kenaz. (...)



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La letteratura e l'Assoluto http://magazine.giuntina.it/2011/10/03/La-letteratura-e-l-Assoluto.html Home page Sun, 2 Oct 2011 22:00:00 GMT La letteratura e l'AssolutoRecensione a Appartamento con ingresso nel cortile
di Paolo Pegoraro - Romasette.it

Quando si parla di letteratura israeliana vengono subito in mente nomi famosi: Yehoshua, Oz, Grossman. Di nomi però ce ne sono tanti altri. A cominciare dall'autore di "Infiltration", che racconta il servizio militare nell'esercito di quel Paese.

Classe 1937, premiato per ben due volte con il Bialik e a lungo redattore del prestigioso quotidiano "Ha’aretz". In Italia qualche suo romanzo era comparso e svanito altrettanto in fretta (...)



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Nella luce della Qabbalah http://magazine.giuntina.it/2011/09/30/Nella-luce-della-Qabbalah.html Home page Thu, 29 Sep 2011 22:00:00 GMT Nella luce della QabbalahRecensione a Zohar
di Fiona Diwan - Il bollettino della Comunità Ebraica di Milano 

"Lo scopo della nascita è l'apprendere. Lo scopo dell'apprendere è afferrare il divino. Lo scopo di afferrare il divino è sostenere la perseveranza di colui che apprende con la gioia dell'apprendimento". Le parole di Avraham Abulafia, uno dei più grandi qabbalisti della storia, fanno da incipit a questo eccellente compendio dello Zohar, capolavoro della Qabbalah, comparso misteriosamente in Spagna nel tredicesimo secolo, scritto e concepito (...)



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Tradizione o rivoluzione? http://magazine.giuntina.it/2011/09/29/Tradizione-o-rivoluzione.html Home page Wed, 28 Sep 2011 22:00:00 GMT Recensione a Ascolta la sua voce
di Elena Loewenthal - La Stampa 

Qualche giorno fa in Israele quattro allievi ufficiali sono stati espulsi dal corso perché colpevoli di un ammutinamento alquanto singolare. Durante una rappresentazione riservata ai cadetti, nell’istante in cui sul palco è salita una donna - nello specifico una soldatessa - e ha cominciato a cantare, loro hanno lasciato la sala.



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Loro non vendono cetriolini e io non faccio prestiti... // Le mie migliori barzellette http://magazine.giuntina.it/2011/08/31/Loro-non-vendono-cetriolini-e-io-non-faccio-prestiti--Le-mie-migliori-barzellette.html Home page Tue, 30 Aug 2011 22:00:00 GMT


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Kenaz: "Racconto Israele tra innocenza e solitudine" http://magazine.giuntina.it/2011/08/30/Kenaz-Racconto-Israele-tra-innocenza-e-solitudine-.html Home page Mon, 29 Aug 2011 22:00:00 GMT Intervista a Yehoshua Kenaz
di Daniela Gross - Pagine ebraiche 

I suoi libri sono arrivati in Italia un po' in sordina. "Voci di muto amore", uno fra i testi più belli mai scritti sulla vita dei vecchi. E poi "Rispristinando antichi amori", forse il più noto perché ha ispirato Amos Gitai che ne ha tratto il film "Alila". A seguire, alla spicciolata, gli altri. Quasi tutti, tranne "Infiltrazione", in ebraico Hitganvut yehidim (...) 



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Il lessico del male http://magazine.giuntina.it/2011/08/30/Il-lessico-del-male.html Home page Mon, 29 Aug 2011 22:00:00 GMT Il lessico del maleRecensione a L.T.I.
di Anna Foa - L'Osservatore Romano 

Nato in Brandeburgo nel 1881 da una famiglia ebraica di origine boema profondamente integrata nella società tedesca, figlio di un rabbino riformato di Berlino, Victor Klemperer fu studioso di letteratura e filologo di grande rilievo. Si convertì nel 1906 al protestantesimo tornando però quasi subito all’ebraismo, e si dedicò per alcuni anni al giornalismo. Nel 1912 si convertì nuovamente, al fine soprattutto (...)



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Vita e illusioni di un condominio http://magazine.giuntina.it/2011/08/30/Vita-e-illusioni-di-un-condominio.html Home page Mon, 29 Aug 2011 22:00:00 GMT Vita e illusioni di un condominio

Recensione a Appartamento con ingresso nel cortile
di Susanna Nirenstein - La Repubblica

Kenaz è l'uomo dei condomini: entra nei caseggiati e ne osserva come un entomologo gli inquilini, le loro angustie, i sogni, le interazioni. L'agglomerato di abitazioni è il microcosmo da cui racconta Israele - dove è nato nel 1937 -, non il paese dei conflitti, ma quello intimo, ispido spesso come una ffresco di guerra. Questa volta il pianeta in cui si muovono i suoi racconti dal linguaggio perfetto, è un villaggio agricolo vicino a Tel Aviv (...)



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Eroi smarriti a Tel Aviv, in un mondo senza empatia http://magazine.giuntina.it/2011/06/29/Eroi-smarriti-a-Tel-Aviv-in-un-mondo-senza-empatia-.html Home page Tue, 28 Jun 2011 22:00:00 GMT Recensione a Batticuore di Yaniv Iczkovits
di Giuliano Battiston - Il Manifesto 

"Lei non sa quale sia la differenza con loro? Loro vogliono soltanto massacrare i civili (...)



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Qatan, qatan http://magazine.giuntina.it/2011/06/22/Qatan-qatan.html Home page Tue, 21 Jun 2011 22:00:00 GMT Qatan, qatanRecensione a Il piccolo Big Bang di Benny Barbash
di Mara Marantonio - angolodimara.com 

Un agile libretto di poco più di cento pagine, nel quale l’Autore, attraverso una vicenda incredibile, una favola dal gusto in parte horror, in parte surreale, ci rende partecipe di universali quadretti familiari e delle inestricabili vicende mediorientali, nelle quali la soluzione pare lontana, se non impossibile.

L’Autore è Benny Barbash, nato a Be’er Sheva nel 1951. Laureato in Storia presso l’Università di Tel Aviv, città nella quale vive, è stato impegnato nell’esercito israeliano (...)




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http://magazine.giuntina.it/2011/06/22/Qatan-qatan.html
La lingua del potere http://magazine.giuntina.it/2011/06/17/La-lingua-del-potere.html Home page Thu, 16 Jun 2011 22:00:00 GMT La lingua del potereRecensione a L.T.I. di Victor Klemperer
a cura di Tobia Zevi - L'Unità

Esce oggi in libreria l'edizione aggiornata di "Lti - La lingua del terzo Reich" di Victor Klemperer (Giuntina), arricchita di nuove note. Un libro straordinario e relativamente sconosciuto. L'autore fu uno studioso ebreo di letteratura francese, professore al Politecnico di Dresda, sopravvissuto alla Shoah grazie alla moglie "ariana" e alle bombe anglo-americane che distrussero la città, consentendo ai pochissimi ebrei ancora vivi di confondersi nella moltitudine degli sfollati (...) 



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http://magazine.giuntina.it/2011/06/17/La-lingua-del-potere.html
Misteriosamente gigantesche http://magazine.giuntina.it/2011/05/03/Misteriosamente-gigantesche.html Home page Mon, 2 May 2011 22:00:00 GMT

Misteriosamente gigantesche
Matilde Passa - LEGGENDARIA

"La prima si vestì da prostituta per offrirsi all'uomo desiderato. La seconda era prostituta di mestiere e tradì il suo popolo. La terza si infilò di notte sotto le coperte di un ricco vedovo e si fece sposare. La quanrta fu adultera, tradì il marito che venne fatto uccidere dal suo amante. L'ultima restò incinta prima delle nozze e il figlio non era dello sposo".



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Anticipazione: "Zakhor" di Yosef Haim Yerushalmi http://magazine.giuntina.it/2011/05/02/Anticipazione-Zakhor-di-Yosef-Haim-Yerushalmi.html Home page Sun, 1 May 2011 22:00:00 GMT Anticipazione:

Dall'introduzione di Harold Bloom  

Leo Strauss, filosofo politico e maestro ebreo di saggezza, scrisse, nel 1962, una lunga prefazione alla traduzione inglese del suo "La critica della religione di Spinoza". Meditando sulla genesi del suo libro quasi trentacinque anni dopo la sua stesura, Strauss fu spinto a scrivere la sua personale elegia
intellettuale per l’ebraismo tedesco(...)



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Una riflessione di stretta attualità http://magazine.giuntina.it/2011/05/02/Una-riflessione-di-stretta-attualit.html Home page Sun, 1 May 2011 22:00:00 GMT Una riflessione di stretta attualitàRecensione a Zakhor
di Anna Foa - Pagine ebraiche 

La scomparsa nel 2009 di Yosef Hayim Yerushalmi, uno dei maggiori storici della nostra epoca e uno dei più importanti fra gli storici degli ebrei, prestigioso docente di storia ebraica alla Columbia University di New York, continua a solelcitare riflessioni, convegni, riedizioni e traduzioni delle sue opere(...)



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Chalier, l'abc dell'etica è una questione di qabbala http://magazine.giuntina.it/2011/04/29/Chalier-l-abc-dell-etica--una-questione-di-qabbala.html Home page Thu, 28 Apr 2011 22:00:00 GMT Chalier, l'abc dell'etica è una questione di qabbalaRecensione a Le lettere della creazione
di Massimo Giuliani - Avvenire

Se si crede, come scrive Gershom Scholem, che "il mondo del linguaggio è il vero mondo spirituale" e che "le lettere sono le configurazioni della forza creatrice di Dio", allora non sorprende che l'alfabeto ebraico possa diventare la grammatica della vita religiosa (...)



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In cerca dei trentasei nomi giusti http://magazine.giuntina.it/2011/04/21/In-cerca-dei-trentasei-nomi-giusti.html Home page Wed, 20 Apr 2011 22:00:00 GMT Recensione a Il libro dell'ignoto
di Guilio Busi - Il Sole24ore  

Diciottomila, mille, cento, trentasei o due soltanto? Si fa presto a perdere il conto. Quanti sono i giusti che potranno contemplare lo splendore della Shekinah, la Presenza di Dio, fuoco che mai s’estingue né brucia? (...)



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Così una malattia buffa ci spiega il Medio Oriente http://magazine.giuntina.it/2011/04/21/Cos-una-malattia-buffa-ci-spiega-il-Medio-Oriente.html Home page Wed, 20 Apr 2011 22:00:00 GMT Così una malattia buffa ci spiega il Medio OrienteRecensione a Il Piccolo Big Bang
di Susanna Nirenstein - La Repubblica 

Dopo aver provato di tutto, ma veramente di tutto, per perdere peso un papà israeliano si rivolge a una superesperta che gli dà una dieta a base di sole olive. Un menù impossibile, soprattutto se un nocciolo ti si pianta in gola, e pochi giorni dopo da un orecchio spunta un alberello di olivo, che cresce, cresce (...)



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Parole e scatti sospesi su una memoria da riconquistare http://magazine.giuntina.it/2011/04/21/Parole-e-scatti-sospesi-su-una-memoria-da-riconquistare.html Home page Wed, 20 Apr 2011 22:00:00 GMT Parole e scatti sospesi su una memoria da riconquistareRecensione a Parole Chiare
di Benedetto Vecchi - Il Manifesto 

Per evitare che la memoria abbia l'effetto di guarda negli occhi di Medusa, occorre che sia sempre materia vivente per il presente (...)



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Roberto Saviano cita LTI di Viktor Klemperer nel suo intervento al Festival del Giornalismo http://magazine.giuntina.it/2011/04/13/Roberto-Saviano-cita-LTI-di-Viktor-Klemperer-nel-suo-intervento-al-Festival-del-Giornalismo.html Home page Tue, 12 Apr 2011 22:00:00 GMT


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ANTICIPAZIONE://IL PICCOLO BIG BANG http://magazine.giuntina.it/2011/03/07/ANTICIPAZIONEIL-PICCOLO-BIG-BANG.html Home page Sun, 6 Mar 2011 22:00:00 GMT
ANTICIPAZIONE://IL PICCOLO BIG BANG
Benny Barbash - Il Piccolo Big Bang

Il mio papà è grasso. O meglio, il mio papà era grasso finché non sono iniziate a succedergli strane cose, cose così assurde che chi le leggerà non ci crederà che possano avvenire. Ma di queste parlerò solo in seguito, quando accadranno. Per il momento non sono ancora successe, e io devo tornare al mio papà grasso per il cui grasso tutto è iniziato, ancora prima che qualcosa succedesse per davvero, come avviene sempre con gli inizi improvvisi, che prima di loro non c’è niente che possa essere una causa di ciò che verrà dopo. (... continua)


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Intervista a Yehoshua Kenaz http://magazine.giuntina.it/2011/02/28/Intervista-a-Yehoshua-Kenaz.html Home page Sun, 27 Feb 2011 22:00:00 GMT Intervista a Yehoshua Kenaz
di Shulim Vogelmann

Shulim Vogelmann: Signor Kenaz, lei ha introdotto nella letteratura israeliana una scrittura intimista. Prima di lei c’era la letteratura esclusivamente politica, ideologica.

Yehoshua Kenaz: Sono sempre imbarazzato quando un critico letterario dice che la descrizione di una cosa è ‘keneziana’, come se fosse un marchio commerciale (...)



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I trentasei Giusti http://magazine.giuntina.it/2011/02/09/I-trentasei-Giusti.html Home page Tue, 8 Feb 2011 22:00:00 GMT

Recensione a Il libro dell'ignoto
da Il Foglio

Dodici racconti dell'americano Jonathon Keats che si svolgono in una realtà dove vivono anonimamente i trentasei Giusti, che secondo la tradizione ebraica ogni giorno salvano il mondo, non sapendo di essere dei Giusti. In questo spazio profondamente idoneo a una narrazione di tipo fantastico, che a tratti sfiora atmosfere della Peste di Camus, si svolgono i dodici racconti sui trentasei Giusti, strumenti di una misericordia che dispone di loro come di pedine di una scacchiera.



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Non invano si ricorda la Shoah http://magazine.giuntina.it/2011/02/01/Non-invano-si-ricorda-la-Shoah.html Home page Mon, 31 Jan 2011 22:00:00 GMT

A fil di rete
di Aldo Grasso - Corriere.it

Era solo un breve ritratto, ma sono stati minuti di grande intensità, a ricordo di quando la Storia s'intorbida intensamente di crimini. In occasione del Giorno della Memoria, Hallmark (canale 128 di sky, giovedì, ore 20.55) ha proposto la figura di Luciana Nissim Momigliano, medico e psicanalista, sopravvissuta ad Auschwitz.  



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Geografia della memoria http://magazine.giuntina.it/2011/01/28/Geografia-della-memoria.html Home page Thu, 27 Jan 2011 22:00:00 GMT Anna Foa - L'Osservatore Romano Geografia della memoria

Recensione a Parole chiare
di Anna Foa - L'Osservatore Romano

Chi a Roma si trovasse a passare davanti al numero 4 di via del Tempio, accanto alla Sinagoga, troverebbe infissi al suolo dei sampietrini di ottone lucente con sopra incisi i nomi degli ebrei deportati da quella casa. E così davanti a tante altre case. Sono le pietre d'inciampo (...)



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Conversazione con Yaniv Iczkovits http://magazine.giuntina.it/2011/01/17/Conversazione-con-Yaniv-Iczkovits.html Home page Sun, 16 Jan 2011 22:00:00 GMT Giusi Meister - La biblioteca d'Israele Conversazione con Yaniv Iczkovits

La biblioteca d’Israele: Innanzitutto “Batticuore” è il tuo primo libro, e lasciami dire che è molto maturo, inoltre, mi ha trasmesso l’impressione che tu abbia il coraggio di entrare nella profondità delle cose, senza temerne la complessità. Infatti, i rapporti emotivi e psicologici tra i personaggi sono molto articolati e complessi, per questo vorrei sapere quanto ti ci è voluto a scriverlo.



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Il testamento etico di Emil Fackenheim http://magazine.giuntina.it/2011/01/10/Il-testamento-etico-di-Emil-Fackenheim.html Home page Sun, 9 Jan 2011 22:00:00 GMT
Il testamento etico di Emil Fackenheim
Recensione a Un epitaffio per l'ebraismo tedesco di Emil Fackenheim
di Massimo Giuliani - L'avvenire


Tra i motivi che spingono qualcuno a scrivere un'aotobiografia vi sono la vanità di non essere dimenticati e il desiderio di salvare, in qualche modo, il proprio passato ovvero eventi e dettagli quotidiani che il tempo risucchia senza condiscendenza né apprezzamento. Il filosofo e teologo ebreo Emil Fackenheim (1916-2003) l'ha scritta invece, quasi suo malgrado, per ammonimento, come un grido finale o un testamento etico (tipico della cultuta ebraica tradizionale), per consegnare un messaggio ben preciso agli ebrei e ai tedeschi, lui, ebreo tedesco sopravvissuto alla Shoah e diventato dopo il 1967 una delle voci più significative del pensiero religioso contemporaneo.


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Momento musicale magistrale http://magazine.giuntina.it/2011/01/10/Momento-musicale-magistrale.html Home page Sun, 9 Jan 2011 22:00:00 GMT Momento musicale magistraleRecensione a Momento musicale di Yehoshua Kenaz
di Giorgia Greco - Informazionecorretta.it


Da un Paese pervaso da vibrazioni intense, creativo e proiettato al futuro quale è Israele, arriva in Italia l’ultimo libro di Yehoshua Kenaz, Momento musicale, edito dalla casa editrice Giuntina. Una delle voci più alte della letteratura israeliana, classico lui stesso, è conosciuto per romanzi prestigiosi come Ripristinando antichi amori (Giuntina), Voci di muto amore (Giuntina). Profondo conoscitore della cultura francese di cui ha tradotto i classici in ebraico, Stendhal, Mauriac e Balzac, Kenaz è nato nel 1937 a Petah Tikvà durante il mandato britannico, un periodo storico che ha avuto un grande significato nella sua vita (...).


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Come sono belle le storie dei giusti http://magazine.giuntina.it/2011/01/10/Come-sono-belle-le-storie-dei-giusti.html Home page Sun, 9 Jan 2011 22:00:00 GMT
Recensione a Il libro dell'ignoto di Jonathon Keats
di Benedetta Tobagi - La Repubblica


Capita, talvolta, nel mezzo dell'ordinaria frenesia di una giornata, di bloccarsi un istante e compiere un gesto insolito, come alzare gli occhi verso l'alto, senza uno scopo preciso, e scoprire un rettangolo di cielo. la sospensione inattesa dà accesso a una dimensione di pensiero diversa, come l'incontro con certe poesie. Alcuni libri fanno lo stesso effetto, è il caso dei dodici racconti de "Il libro dell'ignoto. Storie dei 36 giusti" (Giuntina), originale variazione sul tema della leggenda ebraica secondo cui trentasei donne e uomini, ignoti al mondo e persino a se stessi, salvano ogni giorno la terra dal rischio della furia distruttiva di un dio disgustato dal male compiuto dagli uomini.


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Consiglio d'autore http://magazine.giuntina.it/2010/12/10/Consiglio-d-autore.html Home page Thu, 9 Dec 2010 22:00:00 GMT Recensione a Il libro del paradiso di Itzik Manger
di Erri De Luca - Avvenire

Alla nascita ogni bambino viene toccato da un angelo e così dimentica tutto quello che ha saputo in Paradiso. L'antica leggenda ebraica subisce qui una strepitosa variante: il neonato riesce a scansare il tocco dell'angelo e nasce con l'intatto bagaglio precedente.


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Lieto fine o nessuna fine? http://magazine.giuntina.it/2010/11/29/Lieto-fine-o-nessuna-fine.html Home page Sun, 28 Nov 2010 22:00:00 GMT

di Matilde Passa, Leggendaria

C'è un tempo di Auschwitz, un tempo eterno che non è né un prima né un dopo ma un sempre che ha cambiato tutto e, quasi immutabile, scorre solo cronologicamente; e un tempo che sembra aldilà dell'Olocausto, e ne è invece un proseguimento. Un tempo tutto interno al mondo ebraico, scandito da tre libri di donne proposti dalla Giuntina.



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Undici parole per lui posson bastare http://magazine.giuntina.it/2010/11/26/Undici-parole-per-lui-posson-bastare.html Home page Thu, 25 Nov 2010 22:00:00 GMT di Nello Aiello - La Repubblica 

Si può riassumere un lungo tratto della storia civile d’un paese indicando come linee interpretative alcune decine fra vocaboli, motti d'autore ed escandescenze da comizio? Giunto alla fine del recentissimo volume di Gustavo Zagrebelsky intitolato, con uno stile da dissertazione settecentesca, “Sulla lingua del tempo presente” (Einaudi, pagg. 70, euro 8), il lettore ha maturato la convinzione che sì, è possibile.


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Gli indifferenti di Terra Santa http://magazine.giuntina.it/2010/11/22/Gli-indifferenti-di-Terra-Santa.html Home page Sun, 21 Nov 2010 22:00:00 GMT Gli indifferenti di Terra SantaRecensione a Batticuore
di Anna Momigliano - Il Riformista

Da caso politico a caso letterario. In Israele Yaniv Iczkovits, classe 1975, era finito sui giornali nel 2002, in piena Seconda Intifada, per essere stato il primo firmatario della lettera "il coraggio di rifuitare", in cui 51 riservisti dell'esercito dichiaravano di non essere più disposti a combattere nei Territori Occupati.


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Lacrime di sposa in esilio http://magazine.giuntina.it/2010/11/22/Lacrime-di-sposa-in-esilio.html Home page Sun, 21 Nov 2010 22:00:00 GMT Lacrime di sposa in esilioRecensione a Il tempo dell'esilio
di Giulio Busi - Il Sole24ore

L’immagine della Presenza divina come sposa inconsolabile, costretta a un lunghissimo viaggio lontano da Gerusalemme è forse la metafora più riuscita della diaspora ebraica. Dal giorno in cui dovette lasciare la propria dimora per seguire i figli nell’esilio, la Shekinah è una sposa parata a lutto: è adorna di bracciali e collane, ma dai suoi gioielli guizzano lampi di fuoco scuro.


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Il futuro è nel forno di Akhnai http://magazine.giuntina.it/2010/11/22/Il-futuro--nel-forno-di-Akhnai.html Home page Sun, 21 Nov 2010 22:00:00 GMT Recensione a Il forno di Akhnai
di Alberto Sinigaglia - Pagine ebraiche

Come affrontare una catastrofe? Come uscirne? Abbandonando o salvando che cosa? Ostinandosi a cercare quale continuità? Rimbalzati qua e là nei millenni del mondo, tali problemi continuano a riproporsi alle collettività e alle culture afflitte dagli sconvolgimenti attuali.


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Israele, vita vera contro i miti http://magazine.giuntina.it/2010/11/10/Israele-vita-vera-contro-i-miti.html Home page Tue, 9 Nov 2010 22:00:00 GMT Intervista a Yehoshua Kenaz di Elena Loewenthal

Yehoshua Kenaz non ha nulla dello stereotipo cui dovrebbe assomigliare. E’ uno scrittore israeliano, ma niente affatto militante, per nulla sanguigno, né ammantato di un’aura sofferta. E’ un uomo mite e straordinariamente colto (...)


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Elie Wiesel: "Così nacque l'odio contro noi ebrei" http://magazine.giuntina.it/2010/11/10/Elie-Wiesel-Cos-nacque-l-odio-contro-noi-ebrei.html Home page Tue, 9 Nov 2010 22:00:00 GMT Recensione a Il Golem
di Massimiliano Castellani - Avvenire 

La leggenda magica e spirituale del Golem insegue il popolo ebraico, lo pedina silente per le strade labirintiche dell’esoterica Praga medioevale, fino ad oggi. Il Golem nella versione fantasmagorica dell’opera di Gustav Meyrink - edita nel 1915 - è semplicemente l’ombra misteriosa che appare e scompare, ogni 33 anni (...)


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Il refusenik israeliano che diventò scrittore http://magazine.giuntina.it/2010/11/10/Il-refusenik-israeliano-che-divent-scrittore.html Home page Tue, 9 Nov 2010 22:00:00 GMT Il refusenik israeliano che diventò scrittoreIntervista a Yaniv Itzkovicz di Anna Momigliano 

Da leader dei refusenik, il movimento di obiettori di coscienza dell’esercito israeliano, a caso letterario. Yaniv Itzkovicz, classe 1975, è per molti versi lo specchio di una generazione di Israeliani cresciuti a disagio con la politica di occupazione dei Territori palestinesi e l’operato dell’esercito.


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Un classico della letteratura umoristica yiddish: Il libro del paradiso di Itzik Manger http://magazine.giuntina.it/2010/11/09/Un-classico-della-letteratura-umoristica-yiddish-Il-libro-del-paradiso-di-Itzik-Manger.html Home page Mon, 8 Nov 2010 22:00:00 GMT
Un classico della letteratura umoristica yiddish: Il libro del paradiso di Itzik Manger

Recensione a Il libro del paradiso di Itzik Manger

Di Marilia Piccone - Wuz.it


“Alla fine dovettero chiamare la polizia del paradiso. Sul posto volarono diversi angeli in uniforme verde e, non senza penare, riuscirono a legare Simon Ber, che poi portarono a smaltire la sbornia nella prigione del paradiso. Quanto alla moglie di Simon Ber, anche lei faticò a riprendersi e venne trasportata a casa più morta che viva. ‘Proprio questi giorni doveva scegliere per sbronzarsi’ mormoravano gli tzaddikim. 'Quel Simon Ber…sarebbe meglio fosse un angelo cristiano e non un angelo ebreo!’” (...)





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La sai l'ultima sugli ebrei? http://magazine.giuntina.it/2010/10/07/La-sai-l-ultima-sugli-ebrei.html Home page Wed, 6 Oct 2010 22:00:00 GMT La sai l'ultima sugli ebrei?Intervista a Daniel Vogelmann
di Roberto Beretta - Avvenire

Un padre sta morendo: "Cari figli, siccome non sopporto che di noi ebrei si dica che siamo sempre attaccati ai soldi, vi prego di mettere 1000 dollari ciascuno nella mia bara". I tre figli sono perplessi ma si adeguano: il primo mette 1000 dollari nel feretro, il secondo fa altrettanto. Il terzo invece fa un assegno da 3000 dollari, lo mette nella bara e prende il resto di 2000...



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Intervista a Gustavo Zagrebelsky http://magazine.giuntina.it/2010/09/17/Intervista-a-Gustavo-Zagrebelsky-.html Home page Thu, 16 Sep 2010 22:00:00 GMT Marco Travaglio - Il Fatto Quotidiano (che consiglia LTI di Victor Klemperer)
di Marco Travaglio - Il Fatto Quotidiano

La prima domanda che viene da fare a un ex presidente della Corte Costituzionale che si ostina a difendere la Costituzione è: qual è lo stato di salute della Carta oggi?



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Festivaletteratura, Mantova http://magazine.giuntina.it/2010/09/13/Festivaletteratura-Mantova-.html Home page Sun, 12 Sep 2010 22:00:00 GMT Incontro con Lizzie Doron 

Dal 1997 “Festivaletteratura” a Mantova è un appuntamento fisso in questo ambrato scorcio di fine estate: cinque giorni davvero pieni, ricchi di incontri con scrittori, di manifestazioni diverse, concerti, letture.


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Tempesta tra le palme http://magazine.giuntina.it/2010/09/09/Tempesta-tra-le-palme.html Home page Wed, 8 Sep 2010 22:00:00 GMT Recensione a Tempesta tra le palme - Il Foglio

La Seconda guerra mondiale è lontana dai vicoli di Baghdad. Ma per l'antica comunità ebraica, l'odore della violenza nazista è a un passo. E' in questa storia che incontriamo Nuri, adolescente su un tetto della capitale, che respira le fragranze della primavera in arrivo.



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Yarona Pinhas al Festival Internazionale di Letteratura Ebraica http://magazine.giuntina.it/2010/09/08/Yarona-Pinhas-al-Festival-Internazionale-di-Letteratura-Ebraica.html Home page Tue, 7 Sep 2010 22:00:00 GMT
Yarona Pinhas al Festival Internazionale di Letteratura Ebraica
Roma, domenica 10 ottobre, ore 11.00
presso la Casa dell'Architettura (Piazza Manfredo Fanti)
YARONA PINHAS terrà una lezione sull'uomo e l'universo nella Cabbalà
(Da non perdere!!!)


Di seguito una recensione al suo libro La saggezza velata:

di Claudio Vercelli da Shalom
E all’origine fu una triade: quella dovuta alla coesistenza di una dimensione divina, di una maschile e, infine, di quella femminile. In verità, forse, non fu propriamente così e purtuttavia di quella che un grande sociologo tedesco, Georg Simmel - non a caso ebreo - considerava una perfetta relazione, per l’appunto quella triadica, rimane il senso, costitutivo della natura umana, nella dialettica tra uomo e donna. (...)


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http://magazine.giuntina.it/2010/09/08/Yarona-Pinhas-al-Festival-Internazionale-di-Letteratura-Ebraica.html
Una tromba nello uadi http://magazine.giuntina.it/2010/09/08/Una-tromba-nello-uadi-.html Home page Tue, 7 Sep 2010 22:00:00 GMT Recensione a Una tromba nello uadi 
di Cristina Delogu - globalstories.it

“Scesi verso la parte bassa della città come se un vento rabbioso mi spingesse da dietro. Con attenzione percorsi il vicolo scosceso e scivoloso che conduceva al frastuono e al traffico di via dell’Indipendenza. Dietro di me c’era lo uadi, che era per lo più arabo, e davanti a me la strada, che era per lo più ebraica” (...)


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http://magazine.giuntina.it/2010/09/08/Una-tromba-nello-uadi-.html
Venuti da lontano http://magazine.giuntina.it/2010/09/07/Venuti-da-lontano.html Home page Mon, 6 Sep 2010 22:00:00 GMT Recensione a Giornate tranquille 
di Alessia Gallione - D di Donna/Repubblica

La verità sugli abitanti del quartiere la dice Tanya, la donna che confida i suoi segreti solo a Rexy, il cane che porta in giro giorno e notte: "Qui ogni persona è una storia che nessuno vuole raccontare e nessuno vuole sentire" (...)



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http://magazine.giuntina.it/2010/09/07/Venuti-da-lontano.html
La polifonia della vita http://magazine.giuntina.it/2010/09/07/La-polifonia-della-vita.html Home page Mon, 6 Sep 2010 22:00:00 GMT Recensione a Ripristinando antichi amori 
di Marilia Piccone - Stradanove.net 

Ci sono dei titoli che mi incantano. Ci sono dei libri che prendo in mano, a volte senza neppure sapere chi sia l’autore, perché il titolo mi ha colpito. Trattandosi di un libro di Yehoshua Kenaz, scrittore che ammiro molto e che è stimato come uno dei più grandi scrittori israeliani, l’attrazione ha avuto un duplice motivo ed ero certa che non sarei stata delusa.



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Nell'acquario di Vilnius http://magazine.giuntina.it/2010/09/07/Nell-acquario-di-Vilnius.html Home page Mon, 6 Sep 2010 22:00:00 GMT Recensione ad Acquario verde
di Wlodek Goldkorn - L'Espresso

Avraham Sutzkever è stato: candidato al Nobel per la letteratura; eroe del movimento di resistenza del ghetto di Vilnius; partigiano nei boschi della Bielorussia; testimone al processo di Norimberga; e prima di tutto il massimo poeta yiddish e uno dei più grandi del mondo del ‘900 (...)



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Duetto drammatico su sfondo polacco http://magazine.giuntina.it/2010/09/07/Duetto-drammatico-su-sfondo-polacco.html Home page Mon, 6 Sep 2010 22:00:00 GMT Recensione ad Arrivare prima del Signore Iddio 
di Valentina Parisi - Il Manifesto

In "Un romanzo per Hollywood" Hanna Krall, ricostruendo le peripezie di Isolda R., scampata ad Auschwitz, indugia su quel soprassalto di colpevole euforia da cui le era capitato di lasciarsi invadere nell'ascoltare le testimonianze dei protagonisti dei suoi reportage (...)



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Meravigliose avventure in paradiso http://magazine.giuntina.it/2010/09/07/Meravigliose-avventure-in-paradiso.html Home page Mon, 6 Sep 2010 22:00:00 GMT Meravigliose avventure in paradisoIl libro del paradiso, in libreria dal 16 settembre

Che strana cosa questa prefazione triste al mio libro più divertente. Ma forse è così che deve essere. Sull'orlo dell'abisso il riso si fa più incontenibile (...)



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Anche la cucina ebraica ha la sua bibbia http://magazine.giuntina.it/2010/09/07/Anche-la-cucina-ebraica-ha-la-sua-bibbia.html Home page Mon, 6 Sep 2010 22:00:00 GMT Anche la cucina ebraica ha la sua bibbiaLa cucina nella tradizione ebraica 
di Elena Loewenthal - La Stampa

Benché siano entrambe dei concentrati di istinto e prepotenza affettiva, corre una sottile differenza fra la mamma italiana e quella ebrea (tradizionalmente detta yidishe mame e fornita di un’ampia mitologia tutta vera). Mentre la prima minaccia il pupo inappetente con un semplice: "Se non finisci il piatto, ti uccido!", la seconda usa un’arma assai più sofisticata ed insidiosa: "Se non mangi, mi uccido…" (...)



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Spagna, 1492: l'antisemitismo prima di Hitler http://magazine.giuntina.it/2010/09/06/Spagna-1492-l-antisemitismo-prima-di-Hitler.html Home page Sun, 5 Sep 2010 22:00:00 GMT Spagna, 1492: l'antisemitismo prima di HitlerAssimilazione e antisemitismo: i modelli iberico e tedesco 
di Stefano Jesurum - Corriere della Sera

I nazionalismi c’entrano poco o nulla, i processi politici o l’affermazione di una visione secolarizzata e laicizzata della Storia pure. Ciò che conta veramente è "il sangue", la discriminante "fisica", quell’essere, e proprio quello, uomo e donna, vecchio e bambino (...)



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Quando l'uomo ride http://magazine.giuntina.it/2010/07/05/Quando-l-uomo-ride.html Home page Sun, 4 Jul 2010 22:00:00 GMT Recensione a Le mie migliori barzellette ebraiche 
di Mara Marantonio - angolodimara.com

"Tre pazzi alla visita medica. Il primo: ‘Passo prima io perché sono Einstein, il fondatore della teoria della relatività’. Il secondo: ‘Eh no, passo prima io perché sono Mosè, il profeta a cui Dio ha dato le Tavole della Legge’. E il terzo: ‘Che cosa ti ho dato io?!‘ "(...) 


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Dar nome alle colombe http://magazine.giuntina.it/2010/07/05/Dar-nome-alle-colombe.html Home page Sun, 4 Jul 2010 22:00:00 GMT Dar nome alle colombeRecensione a L'allevatore di colombe di Mario Goloboff
di Giulio Busi - Il Sole24ore
  

Due uomini sorbiscono il mate sul marciapiede, «qualcuno domanda se il tempo cambierà… l’altro pensa che la prossima estate non sarà uno scherzo… il mate passa di mano in mano». L’attacco è lento, un poco indolente come la vita ad Algarrobos, borgo pampeano che fa da sfondo al labirinto di emozioni del ragazzo. E non è che la bevanda sia elemento di poco conto, perché nel condividerla gli uomini si ristorano alla «tacita solidarietà che fluttua nell’aria»(...)


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Religione e sangue http://magazine.giuntina.it/2010/07/05/Religione-e-sangue.html Home page Sun, 4 Jul 2010 22:00:00 GMT Religione e sangueAssimilazione e antisemitismo: i modelli iberico e tedesco
di Anna Foa - L'osservatore Romano  

Molti erano, nella Spagna della prima metà del Quattrocento, gli ebrei che avevano preso il battesimo, alcuni più o meno forzatamente nelle violenze che avevano devastato le comunità nel 1391 (...)


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Kenaz il mosaicista http://magazine.giuntina.it/2010/07/05/Kenaz-il-mosaicista-.html Home page Sun, 4 Jul 2010 22:00:00 GMT Kenaz il mosaicista Recensione a Ripristinando antichi amori di Yehoshua Kenaz
di Giusi Meister -
La biblioteca d'Israele


"Un uccello fece il nido sulla riva del mare. Salì l'alta marea e il nido si allagò. Cosa fece, allora? Prese dal mare una goccia con il becco e la versò sulla riva, poi la coprì con una presa di terra. Una e poi un'altra, e via di seguito. Arrivò un suo amico che, accortosi che era tanto affaticato, gli domandò:Perché tutto questo lavoro? L'uccello rispose: Non mi muoverò di qui finché non avrò reso il mare terra e la terra mare (...)



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Perché gli ebrei lo fanno meglio http://magazine.giuntina.it/2010/06/16/Perch-gli-ebrei-lo-fanno-meglio.html Home page Tue, 15 Jun 2010 22:00:00 GMT Perché gli ebrei lo fanno meglioRecensione a Le mie migliori barzellette ebraiche 
di Bruno Gambarotta - La Stampa

Chi è l’ebreo? È colui che non solo conosce già la storiella che stai raccontando, ma sa raccontarla meglio in un’altra versione. Daniel Vogelmann, direttore editoriale e gran patron della fiorentina Giuntina, un piccolo gioiello che dal 1980 pubblica testi altrimenti introvabili di cultura ebraica, ci fa un regalo inaspettato con Le mie migliori barzellette ebraiche, un piccolo libro di 65 pagine con le illustrazioni di Bjørn Okholm Skaarup, da tenere sul tavolino da notte e leggere un poco alla volta per addormentarci con una risata. (...)



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L'ultimo cantore Yiddish http://magazine.giuntina.it/2010/06/10/L-ultimo-cantore-Yiddish.html Home page Wed, 9 Jun 2010 22:00:00 GMT
Recensione a Acquario verde 
di Giulio Busi - Il Sole24ore

Il tramonto stria di tinte tenui il cielo dolente. È ormai quasi notte sul Mar Rosso, «Quando vengono / al palazzo d’acqua – innocenti e rosati / i nobili cervi a calmare la sete». Chissà da dove arrivano in cerca di frescura, «con visi lunghi a forma di violino». S’abbeverano, e al poeta basta osservarli per abbandonarsi a una quiete che sconfina nella smemoratezza.


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Trent'anni da sfogliare... http://magazine.giuntina.it/2010/06/10/Trent-anni-da-sfogliare-.html Home page Wed, 9 Jun 2010 22:00:00 GMT di Gabriele Ametrano - Corriere Fiorentino

"Sara, la gente dice che un tedesco mi ha fatto perdere la testa. Ma figurati se un tedesco può aver fatto pedere la testa a me, Ester Kohen! E poi come si chiamerebbe questo tedesco?". "Alzheimer, nonna". Una barzelletta è un buon modo per festeggiare.


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Le migliori barzellette ebraiche di Daniel http://magazine.giuntina.it/2010/06/04/Le-migliori-barzellette-ebraiche-di-Daniel.html Home page Thu, 3 Jun 2010 22:00:00 GMT Ecco un assaggio del libro di Barzellette ebraiche raccolte da Daniel Vogelmann!

Gerusalemme. Un turista si reca al Muro del Pianto. Fra la folla vede un ebreo che prega con una grande intensità........ (Continua...)  :-)


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Zubin Metha su "Klezmerata Fiorentina" http://magazine.giuntina.it/2010/06/04/Zubin-Metha-su-Klezmerata-Fiorentina.html Home page Thu, 3 Jun 2010 22:00:00 GMT
E' un vero e proprio viaggio nell'universo musicale della grande tradizione ebraica quello proposto da questo splendido CD che riunisce canti, intonazioni, danze e musiche di varia destinazione provenienti da quel vasto patrimonio che è la diaspora ebraica, un patrimonio che rivive grazie all'appassionata comunicativa, alla straordinaria capacità d'improvvisazione ed all'estro interpretativo della Klezmerata Fiorentina


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Senza titolo http://magazine.giuntina.it/2010/05/18/.html Home page Mon, 17 May 2010 22:00:00 GMT


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La Caccia di Salomon Klein http://magazine.giuntina.it/2010/05/10/La-Caccia-di-Salomon-Klein.html Home page Sun, 9 May 2010 22:00:00 GMT La Caccia di Salomon KleinRecensione a La caccia di Salomon Klein
il romanzo di Massimo Lo Monaco (Mursia)


Un piano per sterminare gli ebrei in Palestina, voluto da Hitler,  progettato da  Heinrich Himmler e messo in opera  dal tenente colonnello delle SS  Walter Rauff: è una pagina di storia rimasta segreta per oltre sessant’anni dalla quale Massimo Lomonaco, alla sua seconda prova narrativa, ha attinto per costruire il romanzo La caccia di Salomon Klein. (...)


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Piccola casa grandi ricordi http://magazine.giuntina.it/2010/04/29/Piccola-casa-grandi-ricordi.html Home page Wed, 28 Apr 2010 22:00:00 GMT Recensione a Perché non sei venuta prima della guerra?
di Ilaria Giannini - Mangialibri.com


Elizabeth vive con sua madre Helena a Tel Aviv, in una piccola casa piena di ricordi nascosti e un giardino infestato dalle erbacce, in cui seppellire le porcellane tedesche.


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Nel condominio c'è la Storia http://magazine.giuntina.it/2010/04/29/Nel-condominio-c--la-Storia.html Home page Wed, 28 Apr 2010 22:00:00 GMT Recensione a Ripristinando antichi amori
di Giulio Busi - Il Sole 24 ore

"Hallo! Hallo! You sleep?". La badante filippina cerca di scuotere il vecchio che finge di non sentire, e non risponde. E' una liturgia che si ripete ogni giorno, frasi smozzicate in pessimo inglese, nell'attesa di uan fine che tarda crudelmente a venire. (...)


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Senza titolo http://magazine.giuntina.it/2010/04/29/.html Home page Wed, 28 Apr 2010 22:00:00 GMT


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Intervista://LIZZIE DORON http://magazine.giuntina.it/2010/04/12/IntervistaLIZZIE-DORON.html Home page Sun, 11 Apr 2010 22:00:00 GMT Intervista://LIZZIE DORONdi Susanna Nirenstein - La Repubblica

Uno shtetl, un villaggio ebraico dell’europa orientale prima della Shoah, nel cuore di Tel Aviv anni ’50: con Srulik il sarto, Zaytshik il parrucchiere, il dottore, Mordechai il kibbutznik, Rosa Ornshteyn – che legge un libro dietro l’altro e sa dare ottimi consigli – Ruven il fruttivendolo, Dorka, Guta e Zila (tre donne sempre a chiacchiera), Yafa la bruttona, la cantante d’opera detta Madame Butterfly che, pazza, gorgheggia in mezzo alla strada; e soprattutto c’è Lèale, l’io narrante, iperfragile e per di più colpita da due specie di vedovanze, insieme a Eytan, figlio unico ben presto in fuga verso Manhattan.


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1943 il ghetto rialzò la testa http://magazine.giuntina.it/2010/04/12/1943-il-ghetto-rialz-la-testa.html Home page Sun, 11 Apr 2010 22:00:00 GMT Recensione a Arrivare prima del Signore Iddio
di Massimiliano Catellani - L'Avvenire


Un piccolo vecchio ebreo ingobbito dall’aspetto miserabile messo aforza sopra una botte da due SS, alti e belli, che prima loscherniscono e poi cominciano a tagliargli lentamente la barba,«cioccca, dopo ciocca»...


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La poesia di Yehuda Amihai http://magazine.giuntina.it/2010/04/09/La-poesia-di-Yehuda-Amihai.html Home page Thu, 8 Apr 2010 22:00:00 GMT Anticipazione://Il luogo in cui abbiamo ragione
La bellissima poesia di Yehuda Amihai che apre
Il forno di Akhnai. Una discussione talmudica sulla catastrofe.
il nuovo saggio di Bali, Franzinetti, Levi Della Torre in uscita a fine aprile.

(LEGGI LA POESIA)


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http://magazine.giuntina.it/2010/04/09/La-poesia-di-Yehuda-Amihai.html
Storia di una famiglia http://magazine.giuntina.it/2010/04/09/Storia-di-una-famiglia.html Home page Thu, 8 Apr 2010 22:00:00 GMT Recensione a Una famiglia di Paolo Ciampi
di Mauro Bonciani - Il Corriere fiorentino


Questa storia parte dalla fine, dai quasi 90 tra nipoti e pronipoti che Anna e Luigi Ventura avrebbero oggi se non fossero incappati nell'Olocausto. Dalla fine, perché è il viaggio nella rinascita di una famiglia, di quattro bambini rimasti senza babbo e mamma nel 1944, che non si sono arresi...


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Nell'acquario di Vilnius http://magazine.giuntina.it/2010/04/08/Nell-acquario-di-Vilnius.html Home page Wed, 7 Apr 2010 22:00:00 GMT Nell'acquario di VilniusRecensione a Acquario verde di Avraham Sutzkever
Wlodek Goldkorn - L'Espresso


Avraham Sutzkever è stato: candidato al Nobel per la letteratura; eroedel movimento di resistenza del ghetto di Vilnius; partigiano neiboschi della Bielorussia; testimone al processo di Norimberga; e primadi tutto il massimo poeta yiddish e uno dei più grandi del mondo del‘900. Vilnius, fino al 1943, ospitava la più importante biblioteca earchivio del mondo yiddish.


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Incipit://L'ALLEVATORE DI COLOMBE - Mario Goloboff http://magazine.giuntina.it/2010/04/08/IncipitL-ALLEVATORE-DI-COLOMBE---Mario-Goloboff.html Home page Wed, 7 Apr 2010 22:00:00 GMT Incipit://L'ALLEVATORE DI COLOMBE - Mario GoloboffAlgarrobos ha più o meno dodici isolati di asfalto, e intorno un’altra quarantina. Noi veniamo dall’Ovest edentriamo dal quartiere del ciclone. La nostra casa si trova dalla parte opposta, quella delle terre aride. Prima di arrivare, ci fermiamo molte volte. Seduti davanti alla porta di casa, i vicini ci salutano, e non manca chifa le sue osservazioni.
A volte lo zio Negro, che monta Arisca, risponde senza scendere a terra, oppure non risponde affatto e prosegue nel suo cammino, come se il dialogo con quegli uomini fosse una corrente e non ci fosse bisogno di dire niente perché essa fluisca per suo conto. (...)


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Intervista://LIZZIE DORON http://magazine.giuntina.it/2010/04/08/IntervistaLIZZIE-DORON.html Home page Wed, 7 Apr 2010 22:00:00 GMT Intervista://LIZZIE DORONIntervista a Lizzie Doron
di Susanna Nirenstein - La Repubblica

Uno shtetl, un villaggio ebraico dell’europa orientale prima della Shoah, nel cuore di Tel Aviv anni ’50: con Srulik il sarto, Zaytshik il parrucchiere, il dottore, Mordechai il kibbutznik, Rosa Ornshteyn – che legge un libro dietro l’altro e sa dare ottimi consigli – Ruven il fruttivendolo, Dorka, Guta e Zila (tre donne sempre a chiacchiera), Yafa la bruttona, la cantante d’opera detta Madame Butterfly che, pazza, gorgheggia in mezzo alla strada...


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Libri proibiti e precetti rigorosi http://magazine.giuntina.it/2010/04/08/Libri-proibiti-e-precetti-rigorosi.html Home page Wed, 7 Apr 2010 22:00:00 GMT Recensione a Il mio amato di Yehoshua Bar-Yosef
di Giovanni Pannacci - Mangialibri.com


Asherke vive a Gerusalemme nel quartiere ultraortodosso di Meah Shearim, dove abitano i chassidim, vestiti estate e inverno con i loro severi abiti tradizionali...


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La polifonia della vita http://magazine.giuntina.it/2010/04/07/La-polifonia-della-vita.html Home page Tue, 6 Apr 2010 22:00:00 GMT La polifonia della vitaRecensione a Ripristinando antichi amori di Yehoshua Kenaz
di Marilia Piccone - Stradanove


Ci sono dei titoli che mi incantano. Ci sono dei libri che prendo inmano, a volte senza neppure sapere chi sia l’autore, perché il titolomi ha colpito. Trattandosi di un libro di Yehoshua Kenaz, scrittore cheammiro molto e che è stimato come uno dei più grandi scrittoriisraeliani, l’attrazione ha avuto un duplice motivo ed ero certa chenon sarei stata delusa. (...)


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Lizzie Doron parla del suo nuovo romanzo "Giornate tranquille" (Libri Come - 25.3.10) http://magazine.giuntina.it/2010/04/07/Lizzie-Doron-parla-del-suo-nuovo-romanzo-Giornate-tranquille-Libri-Come---25310.html Home page Tue, 6 Apr 2010 22:00:00 GMT


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http://magazine.giuntina.it/2010/04/07/Lizzie-Doron-parla-del-suo-nuovo-romanzo-Giornate-tranquille-Libri-Come---25310.html
L'originalità di Lizzie Doron http://magazine.giuntina.it/2010/02/25/L-originalit-di-Lizzie-Doron.html Home page Wed, 24 Feb 2010 22:00:00 GMT L'originalità di Lizzie Doron

di Giorgia Greco - Letti e commentati

Perché non sei venuta prima della guerra? E’ il titolo insolito per un libro assolutamente nuovo e originale sulla Shoah. L’autrice, Lizze Doron, nata a Tel Aviv nel 1953 affronta il tema dell’Olocausto senza mai parlarne espressamente: lo sterminio dei sei milioni di ebrei pervade il libro ed affiora con una prosa scarna ma efficacissima attraverso le sofferenze, mai sopite, della protagonista Helena.(...)



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http://magazine.giuntina.it/2010/02/25/L-originalit-di-Lizzie-Doron.html
Un gioiello letterario http://magazine.giuntina.it/2010/02/25/Un-gioiello-letterario.html Home page Wed, 24 Feb 2010 22:00:00 GMT di Mara Marantonio - Personaedanno.it

Quando, in occasione del Festival della Letteratura Israeliana(“Sotto la Stella di Davide”) svoltosi a Bologna nel luglio scorso,l’abbiamo incontrata, Lizzie Doron - scrittrice per caso, come leistessa ha confessato - ci ha condotto per mano nel mondo emozionante etragico del suo “Perché non sei venuta prima della guerra?” dove lei,voce narrante, racconta l’esperienza di sua madre Helena.



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Intervista a Lizzie Doron http://magazine.giuntina.it/2010/02/25/Intervista-a-Lizzie-Doron-.html Home page Wed, 24 Feb 2010 22:00:00 GMT Intervista a Lizzie Doron di Anna Rolli - Quaderni Radicali

Siamo cresciuti con un enorme segreto in casa, un segreto del quale nessuno poteva dirci nulla. Cosa era accaduto a tua madre? E a tuo padre? Cosa era accaduto ai loro bambini e a tutti gli altri? Sentivamo che non sarebbe stato corretto domandarlo ai nostri genitori.  Così da una parte  non se ne parlava mai, dall'altra tutti sentivamo che in famiglia c'era un segreto, che era una  molto molto importante  e che non si poteva toccare.


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Sotto il segno della madre http://magazine.giuntina.it/2010/02/25/Sotto-il-segno-della-madre.html Home page Wed, 24 Feb 2010 22:00:00 GMT di Elisabetta Rasy - Il Sole24ore
su C'era una volta una famiglia

... Come in un bel romanzo di Lizzie Doron, un'autrice israeliana di "seconda generazione", cioè la generazione dei figli degli scampati alla Shoah. E' sua madre Helena la protagonista di C'era una volta una famiglia, ben tradotto da Shulim Vogelmann.


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http://magazine.giuntina.it/2010/02/25/Sotto-il-segno-della-madre.html
Lizzie Doron su Haaretz (inglese) http://magazine.giuntina.it/2010/02/25/Lizzie-Doron-su-Haaretz-inglese.html Home page Wed, 24 Feb 2010 22:00:00 GMT In her overseas lectures to an audience of readers, author Lizzie Doron, speaking in German, describes Israel as the largest psychiatric hospital in the world for post-traumatic Jews. Doron worked with mentally ill patients for eight years as an occupational therapist and should know what she's talking about.

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Il tragico braccio di ferro tra Dio e l'uomo http://magazine.giuntina.it/2010/02/25/Il-tragico-braccio-di-ferro-tra-Dio-e-l-uomo.html Home page Wed, 24 Feb 2010 22:00:00 GMT Elena Loewenthal su Perché non sei venuta prima della guerra? - La Stampa

[...] Anche Helena in Perché non sei venuta prima della guerra? è inperenne braccio di ferro, ma con Dio. E in secondo luogo con gli uomini. Quelli che protestano quando in Israele lei, il giorno di Kippur, in sinagoga va a mettersi nel posto dei maschi. (...)


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Lizzie Doron su LE MONDE http://magazine.giuntina.it/2010/02/25/Lizzie-Doron-su-LE-MONDE.html Home page Wed, 24 Feb 2010 22:00:00 GMT Lizzie Doron su LE MONDEEnfant de rescapés - Raphaëlle Rérollecapés - Le Monde

Sur un ton de confidence amusée, Lizzie Doron veut bien l'avouer : chez elle, il y a deux cuisines et trois réfrigérateurs. Juste "au cas où". Si jamais... la guerre, la famine, la terreur, elle connaît ça, même si c'est par mère interposée. A 54 ans, cette femme intensément vivante est la fille d'une rescapée d'Auschwitz. "Un cas typique de deuxième génération", remarque-t-elle en souriant, par allusion aux traces qu'a pu laisser la Shoah chez les descendants de ceux qui l'ont vécue.


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INTERVISTA: Lizzie Doron a Fahrenheit http://magazine.giuntina.it/2010/02/25/INTERVISTA-Lizzie-Doron-a-Fahrenheit.html Home page Wed, 24 Feb 2010 22:00:00 GMT Ascolta l'intervista di Marino Sinibaldi a Lizzie Doron sul secondo romanzo della scrittrice israeliana C'era una volta una famiglia.

http://www.radio.rai.it/RADIO3/FAHRENHEIT/mostra_libro.cfm?Q_EV_ID=275351




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http://magazine.giuntina.it/2010/02/25/INTERVISTA-Lizzie-Doron-a-Fahrenheit.html
Il passato là e il presente qua http://magazine.giuntina.it/2010/02/25/Il-passato-l-e-il-presente-qua.html Home page Wed, 24 Feb 2010 22:00:00 GMT Il passato là e il presente quaDi Marilia Piccone - Stradanove.net
Recensione a Perché non sei venuta prima della guerra?

LE DONNE DI LÀ SI INCONTRAVANO PER IL CAFFÈ DELLE CINQUE DA HELENA, qua. In questa frase che inizia uno degli episodi del libro di Lizze Doron c’è già tutto lo stile di “Perché non sei venuta prima della guerra?”. La capacità di parlare dell’Olocausto senza mai riferirsi apertamente ad esso.


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Senza titolo http://magazine.giuntina.it/2010/02/25/.html Home page Wed, 24 Feb 2010 22:00:00 GMT

 



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Mostra di Hanoch Piven a Roma http://magazine.giuntina.it/2010/02/24/Mostra-di-Hanoch-Piven-a-Roma.html Home page Tue, 23 Feb 2010 22:00:00 GMT Dal 25 febbraio al 2 aprile la biblioteca IED di via Casilina 47ospiterà la mostra dell'artista israeliano Hanoch Piven: un'occasioneunica per conoscere le creazioni di uno degli illustratori più celebridei nostri tempi. http://www.pivenworld.com/


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Decido io chi è Ebreo http://magazine.giuntina.it/2010/02/24/Decido-io-chi--Ebreo.html Home page Tue, 23 Feb 2010 22:00:00 GMT di Mara Marantonio da Angolodimara.com
Recensione a
Antisemitismo nella Vienna fin de siècle

Tra le novità di inizio anno pubblicate dalla Casa Editrice Giuntina questo saggio di Cinzia Leone, genovese, studiosa free lance -proprio per questo così appassionata? - di germanistica e di storia degli Ebrei in ambito tedesco e austriaco, si impone per la rilevanza del tema e la profondità con cui esso è trattato.


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L'acquario di Vilnius http://magazine.giuntina.it/2010/02/13/L-acquario-di-Vilnius.html Home page Fri, 12 Feb 2010 22:00:00 GMT L'acquario di VilniusRecensione a Acquario Verde di Avraham Sutzkever
di Giulio Meotti - Il Foglio


La recente scomparsa di Avraham Sutzkever, una delle ultime grandi voci della letteratura yiddish, lingua martire e lingua "santa", grande amico di Marc Chagall e oggetto di ammirazione di Boris Pasternak, è passata inosservata in Italia.


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Intervista: YEHOSHUA KENAZ http://magazine.giuntina.it/2010/02/08/Intervista-YEHOSHUA-KENAZ.html Home page Sun, 7 Feb 2010 22:00:00 GMT Intervista: YEHOSHUA KENAZdi Elena Loewenthal - La Stampa
INTERVISTA A: YEHOSHUA KENAZ


Yehoshua Kenaz non ha nulla dello stereotipo cui dovrebbe assomigliare. È uno scrittore israeliano, ma niente affatto militante, per nulla sanguigno, né ammantato di un’aura sofferta. È un uomo mite e straordinariamente colto. (...)


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Una lettura emozionante http://magazine.giuntina.it/2010/02/08/Una-lettura-emozionante.html Home page Sun, 7 Feb 2010 22:00:00 GMT Una lettura emozionantedi Adriano Prosperi - La Repubblica
Recensione a
Morte o battesimo di Fritz Heyman

Morte o battesimo. Una storia dei marrani di Fritz Heymann è un relitto, il frammento residuo di una vasta indagine storica: uno deitanti frammenti affioranti dal mondo sommerso della Shoah. Ed è unlibro importante. (...)


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In ogni nota c'è la vita http://magazine.giuntina.it/2010/02/08/In-ogni-nota-c--la-vita.html Home page Sun, 7 Feb 2010 22:00:00 GMT In ogni nota c'è la vitaDi Mara Marantonio - Angolodimara.com
Recensione al film IL CONCERTO

 
Andrei Semionovic Filipov era un illustre direttore d'orchestra delBolshoi di Mosca; all'apice della gloria, Leonid Breznev lo fececacciare dall'incarico, insieme a tutta la sua compagine musicale,senza tuttavia riuscire a fargli dimenticare la grande passione dellasua vita, Tchaikosky. Dopo circa un trentennio egli si trova ancora alle dipendenze delcelebre teatro della capitale, ma - massimo sadismo - come uomo dellepulizie.


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La poesia resiste ad Auschwitz http://magazine.giuntina.it/2010/02/05/La-poesia-resiste-ad-Auschwitz.html Home page Thu, 4 Feb 2010 22:00:00 GMT Di Giuliano Galletta - Il Secolo XIX
Recensione a:
Scrivere poesie dopo Auschwitz
 
“La critica della cultura si trova dinanzi all’ultimo stadio della dialettica di cultura e barbarie. Scrivere una poesia dopo Auschwitz è barbaro e ciò avvelena anche la consapevolezza del perché è diventato impossibile scrivere oggi poesie”.


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DOCUMENTO: Il poeta Avraham Sutzkever al processo di Norimberga. http://magazine.giuntina.it/2010/02/05/DOCUMENTO-Il-poeta-Avraham-Sutzkever-al-processo-di-Norimberga.html Home page Thu, 4 Feb 2010 22:00:00 GMT

Nato nel 1913 a Smorgon, in Bielorussia, Avraham Sutzkever era uno degli ultimi poeti yiddish viventi. Stabilitosi successivamente a Vilna, durante l’occupazione nazista riuscì a salvarsi nascondendosi nel camino di casa e in seguito fuggendo nei boschi intorno alla città dove, unitosi ai partigiani, combatté contro i tedeschi. Dopo la guerra si è trasferito a Mosca e poi a Lodz. Nel 1947 è emigrato in Terra d’Israele e ha contribuito alla nascita dello Stato ebraico. E morto il 19 gennaio a Tel Aviv.


IL LIBRO: ACQUARIO VERDE:

Il libro racconta gli ultimi giorni del ghetto di Vilna e la caccia dei nazisti agli ultimi sopravvissuti. Con uno stile evocativo e poetico Sutzkever crea un mondo primordiale e senza Dio, in cui la prospettiva è tutta rivolta ai perseguitati e alla forza morale che oppongono al male radicale e disumanizzato dei persecutori che viene relegato in un’oscurità indistinta e minacciosa. È la poesia a incarnare le forze umane di salvezza e al tempo stesso è testimone del coraggio di tutti i piccoli eroi senza nome che combattono contro le forze della distruzione.
L’acquario verde è il luogo della morte, dove verde può significare il marcio e la stagnazione da una parte, ma anche la possibilità di vita e di rinascita dall’altra. Quando con la forza della poesia l’acquario verde verrà infranto, salteranno i parametri della realtà, ma ciò che fuoriuscirà dall’acquario potrà forse dare vita a qualcosa di nuovo.



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Cinque poesie per Sissel http://magazine.giuntina.it/2010/01/29/Cinque-poesie-per-Sissel.html Home page Thu, 28 Jan 2010 22:00:00 GMT Intervista a Daniel Vogelmann
di Roberto Dedenaro - Il Piccolo


Daniel Vogelmann è il fondatore e l'anima della casa Editrice Giuntinadi Firenze, specializzata in titoli di argomento ebraico, maè anche il protagonista di una storia personale particolare e complessa, quella di essere il figlio di un sopravvissuto alla tragedia della Shoah, il racconto della storia della sua famiglia è anche, in parte, quello degli ebrei europei nella bufera del '900.


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Paola Gnani - Scrivere poesie dopo Auschwitz. Paul Celan e Theodor W. Adorno http://magazine.giuntina.it/2010/01/25/Paola-Gnani---Scrivere-poesie-dopo-Auschwitz-Paul-Celan-e-Theodor-W-Adorno.html Home page Sun, 24 Jan 2010 22:00:00 GMT
Sulla scorta di un approfondito lavoro di ricerca e di documentazione,l’autrice ricostruisce le varie fasi del rapporto fra Celan e Adornoprendendo le mosse dall’immediato dopoguerra per giungere alla finequasi incrociata dei loro destini. In una prospettiva d’indagine cheintreccia la vicenda umana con quella intellettuale, vengono analizzatii momenti d’avvicinamento e i distacchi, le illusioni e le delusioniinscritte nel complesso rapporto. (...)


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INTRO://Scrivere poesie dopo Auschwitz (di Piero Stefani) http://magazine.giuntina.it/2010/01/08/INTROScrivere-poesie-dopo-Auschwitz-di-Piero-Stefani.html Home page Thu, 7 Jan 2010 22:00:00 GMT INTRO://Scrivere poesie dopo Auschwitz (di Piero Stefani)Introduzione al libro di Paola Gnani Scrivere poesie dopo Auschwitz. Paul Celan e Theodor W. Adorno.

«È successo». Le due parole evocano un fatto accaduto, un avvenimento che non si propone come esito voluto di una scelta personale. Nessuno sigilla con queste parole le conseguenze desiderate di una propria azione o il frutto benaccetto del proprio operare. (...)

 



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Il matrimonio del dottor Frizzi http://magazine.giuntina.it/2010/01/05/Il-matrimonio-del-dottor-Frizzi.html Home page Mon, 4 Jan 2010 22:00:00 GMT Il matrimonio del dottor Frizzi

Di Giulio Busi da Il Sole24ore
Recensione a
Benedetto Frizzi

In città lo conoscono tutti, è uno dei diciassette medici di Trieste e in più filosofo, anzi philosophe, ingegnere, esperto di musica, poeta. Qualcuno mormora che sia anche libertino, comunque è piuttosto spregiudicato in fatto di matrimoni. All’occorrenza può sfoderare un caratteraccio, ma certo sarebbe difficile immaginare la cultura triestina senza di lui. (...)



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Elie Wiesel sarà ospite alla Camera dei Deputati per la decima Giornata della Memoria http://magazine.giuntina.it/2010/01/05/Elie-Wiesel-sar-ospite-alla-Camera-dei-Deputati-per-la-decima-Giornata-della-Memoria.html Home page Mon, 4 Jan 2010 22:00:00 GMT


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Un uomo serio? http://magazine.giuntina.it/2009/12/28/Un-uomo-serio.html Home page Sun, 27 Dec 2009 22:00:00 GMT Un uomo serio?Come reagireste se la vostra vita serena di ineccepibile padre di famiglia e professore scrupoloso fosse sconvolta, ad opera (forse) di misteriose forze ostili? A chi chiedereste aiuto? Ethan e Joel Coen, i fratelli terribili del cinema statunitense, autori di opere al.fulmicotone come Il grande Lebovski; Fratello dove sei?; Prima ti sposo, poi ti rovino; Ladykillers; Non è un paese per vecchi; Burn after reading, ci presentano ora il più ebraico dei loro film, un ritorno alle origini di due ebrei cinquantenni (o poco più) nati e cresciuti a Minneapolis. (...)


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Per non soccombere alla Storia http://magazine.giuntina.it/2009/12/25/Per-non-soccombere-alla-Storia.html Home page Thu, 24 Dec 2009 22:00:00 GMT Per non soccombere alla StoriaDi Giorgia Greco da Informazionecorretta.it
recensione a
Tempesta tra le palme

Candidato al Premio Nobel per la letteratura, straordinario cantore d’Israele capace di sondare come pochi altri la psicologia umana, Sami Michael fuggito nel 1948 da Bagdad torna in libreria con il romanzo "Tempesta tra le palme" pubblicato in Israele nel 1975 con il titolo "Sufah ben ha-deqalim": un romanzo che ha reso Michael scrittore di fama internazionale.


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La verità è una porta aperta http://magazine.giuntina.it/2009/12/25/La-verit--una-porta-aperta.html Home page Thu, 24 Dec 2009 22:00:00 GMT La verità è una porta aperta

Anche oggi che ho raggiunto l'età di Mosè, nostro Maestro, chiedo ancora al Santo, benedetto Egli sia, giorni, non per saziare le mie stanche membra, ma per sentire l'eco della voce che porta la risposta». Così, a centovent'anni, Rabbi Shimon «improbabile quanto reale Maestro del passato», si rivolgeva a «figli, nipoti, pronipoti e discepoli» radunati per un ultimo insegnamento. 
 



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Sposarsi in pergamena http://magazine.giuntina.it/2009/12/14/Sposarsi-in-pergamena.html Home page Sun, 13 Dec 2009 22:00:00 GMT Di Giulio Busi da Il Sole24ore
Recensione: Le Ketubbot di Monte San Savino


Dopo un lungo viaggio a dorso di cammello, la sposa finalmente è arrivata. È pudica e, come d’uso, di fronte al futuro marito si copre il volto con un velo. Non c’è una vera cerimonia, semplicemente l’uomo la fa entrare «nella tenda di sua madre e la prende, che ella diviene sua moglie». Di questo matrimonio sappiamo ben poco, eppure, nell’assoluta semplicità della prosa biblica, rimane impigliato almeno un dettaglio: la tenda in cui Isacco porta Rebecca è quella di Sara, la madre che è morta...


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Vita quotidiana nella Russia di Stalin http://magazine.giuntina.it/2009/12/12/Vita-quotidiana-nella-Russia-di-Stalin.html Home page Fri, 11 Dec 2009 22:00:00 GMT Di Stefano Garzonio da Il Manifesto
La tempestosa vita di Lazik di Il'ja Ehrenburg

Il’ja Ehrenburg non aveva ancora terminato di scrivere il romanzo La tempestosa vita di Lazik Reutschwanets quando, conscio dell'inasprirsi della censura sovietica, scriveva nel settembre 1927 a Zamjatin: «Adesso sto finendo il mio Reutschwanets che uscirà probabilmente... solo in traduzione.


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CUCINA: Le roschettine di Chanuccà http://magazine.giuntina.it/2009/11/30/CUCINA-Le-roschettine-di-Chanucc.html Home page Sun, 29 Nov 2009 22:00:00 GMT

Da La cucina ebraica tripolina

Tra i molti modi di ricordare non è meno significativo o nitido il ricordo del gusto, dei sapori, del cibo. Riportiamo qui una delle ricette raccolte nel libro La cucina ebraica tripolina, scritto da Rossella Tammam Vaturi che come tanti altri ebrei tripolini ha dovuto abbandonare la sua città. Le vicende della fuga precipitosa della comunità ebraica tripolina sono raccontato in un altro libro, E venne la notte, di Victor Magiar...



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Linguamadre / Paul Celan http://magazine.giuntina.it/2009/11/30/Linguamadre--Paul-Celan.html Home page Sun, 29 Nov 2009 22:00:00 GMT di Stefano Raimondi - Pulp Libri
Recensione:
Paul Celan di Israel Chalfen

Finalmente anche da noi approda un caposaldo per la conoscenza e lo studio di uno dei più grandi poeti del nostro Novecento e non solo: Paul Celan. Una biografia che l'autore (medico della Bucovina, emigrato in Israele dopo la resa nazista) scrisse nel 1979 (pubblicata in Germania dalla casa editrice Suhrkamp nel 1983) e che tutti gli studi riguardanti il poeta di Cernowitz hanno in questi anni citato abbondantemente.


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Gli esili di Scholem e Strauss http://magazine.giuntina.it/2009/11/30/Gli-esili-di-Scholem-e-Strauss.html Home page Sun, 29 Nov 2009 22:00:00 GMT Gli esili di Scholem e Straussdi Stefano Jesurum - Il Corriere della Sera
Recensione di
Lettere dall'esilio

Dobbiamo spesso fare i conti con il «non più» e il «non ancora», condizione intrinseca - si dice - della modernità. E anche con la categoria dell' esilio, sia esso geopolitico o dello spirito, biografico o sociale o culturale. Insomma, i temi che conquistano chi ha a cuore, ad esempio, la complessità del pensiero (e della condizione) ebraico-tedesco tra Ottocento e Novecento, la straordinaria apertura dell' orizzonte intellettuale, internazionale e interdisciplinare. Temi che affascinano chi anni fa si appassionò al carteggio tra Walter Benjamin e Gershom Scholem (Teologia e utopia, Einaudi), alla solitudine di chi non trova strade certe e si inerpica per sentieri che attraversano politica e mistica, filosofia e religione, messianismi di diverso segno, Kafka e Brecht e Martin Buber.


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Racconti: Il Mikvé http://magazine.giuntina.it/2009/11/30/Racconti-Il-Mikv.html Home page Sun, 29 Nov 2009 22:00:00 GMT

di Tomas Simcha Jelinek

Un ebreo errante ha un grande vantaggio: poter errare senza arrossire. Il mikvé, il mikve, la mikvà, non importa. Tra breve dovrò imparare un'altra lingua ed errare in essa nei limiti della decenza. Non è solo questa parola che sbaglierò. Sono gli articoli, le doppie e gli accenti. E poi non solo nella lingua scritta, ma anche in quella parlata.



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Gli ebrei visti da Rembrandt http://magazine.giuntina.it/2009/11/30/Gli-ebrei-visti-da-Rembrandt.html Home page Sun, 29 Nov 2009 22:00:00 GMT Gli ebrei visti da RembrandtDi Giulio Busi - Il Sole24ore
Recensione:
L'ebreo e l'ebraismo nell'opera di Rembrandt

Di che cosa è fatto l'ebreo nell'immaginario collettivo europeo? Molto spesso è una silhouette definita per assenza, per sentito dire, per eccesso esacerbato, e vive in uno spazio intermedio tra realtà e finzione. Forse è per questo, perché si tratta di catturare un fantasma, che una giovane scrittrice - ancora non sa di esserlo -riesce laddove i più agguerriti sociologi e critici falliscono.


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Quando, dove e come verrà il Messia? http://magazine.giuntina.it/2009/11/30/Quando-dove-e-come-verr-il-Messia.html Home page Sun, 29 Nov 2009 22:00:00 GMT
Quando, dove e come verrà il Messia?

Una famosa storiella ebraica racconta della preoccupazione dei rabbini di uno shtettl: e se il Messia dovesse venire da noi, nel nostro villaggio, di notte? Chi lo accoglierà? Noi staremo tutti dormendo e il Messia non troverà nessuno ad accoglierlo! Dopo aver discusso la questione, decidono di chiamare Yossl lo sfaccendato al quale spiegano il problema: "Yossl, capiamo che non è facile, rimanere svegli tutta la notte può essere faticoso, però aspettare il Messia è un grande onore, ma soprattutto, Yossl, questo è un lavoro sicuro!".

E se il Messia tarda a venire, noi anticipiamo il saggio breve del rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni sulla presenza del tema messianico nella Torah e nel Talmud. Questo testo è parte della raccolta Il messianismo ebraico curata da Ilana Bahbout, Dario Gentili e Tamara Tagliacozzo.



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Tel Aviv, città tra mito e realtà. http://magazine.giuntina.it/2009/11/10/Tel-Aviv-citt-tra-mito-e-realt.html Home page Mon, 9 Nov 2009 22:00:00 GMT
1909-2009: Tel Aviv compie cento anni. Per l’occasione riproponiamo parte dell’intervento di Benny Barbash all’ultimo Festival Internazionale di Letteratura Ebraica tenutosi a Roma dal 24 al 28 ottobre. Barbash, scrittore e sceneggiatore tra i più apprezzati in Israele ha preparato per il pubblico del Festival una presentazione multimediale che ha ripercorso la storia della “Città bianca” dagli albori fino ad oggi, un viaggio emozionante fatto di poesia, immagini e aneddoti, un quadro entusiasmante e al tempo stesso contraddittorio di una città multiforme, estremamente vivace e proiettata verso il futuro, ma al tempo stesso alla prese con i problemi che contraddistinguono tutte le grandi città di oggi e la società moderna. Da una parte abbiamo scelto la canzone scritta da Yakov Gross Leggenda sulle dune che esprime tutti i sogni e le ambizioni di coloro che hanno costuito la città ma anche il significato simbolico e ideale che Tel Aviv ha assunto nell’immaginazione colletiva israeliana, dall’altra, un brano inedito di Barbash tratto dal suo romanzo Replay che ci racconta tutta la caoticità e la frenesia quotidiana di una qualsiasi metropoli. Le fotografie d’epoca che accompagnano la canzone fanno parte dell’Archivio Spielberg e dell’Archivio della Cinemateque di Gerusalemme.


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Némirovsky dama incantatrice http://magazine.giuntina.it/2009/11/23/Nmirovsky-dama-incantatrice.html Home page Sun, 22 Nov 2009 22:00:00 GMT Di Alessandra Iadicicco – Il Foglio Di Alessandra Iadicicco – Il Foglio
Recensione:
Un bambino prodigio
di Irène Némirovsky

Chissà se quando Irène Némirovsky, ventiquattrenne, giovane russa da otto anni emigrata a Parigi, scrisse per “Les oevres Libres” la storia di “L’Enfant genia” immaginava – ­­­o sperava, o temeva – di scrivere di se stessa. (...)


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Perché l'uomo ha bisogno di credere negli angeli? http://magazine.giuntina.it/2009/11/10/Perch-l-uomo-ha-bisogno-di-credere-negli-angeli.html Home page Mon, 9 Nov 2009 22:00:00 GMT Di Vito Mancuso – La Repubblica Perché l'uomo ha bisogno di credere negli angeli?di Vito Mancuso da La Repubblica
Recensione: Angeli e uomini di Catherine Chalier

Il celebre teologo tedesco Rudolf Bultmann scriveva qualche decennio fa che "non ci si può servire della luce elettrica e della radio, o far ricorso in caso di malattia ai moderni ritrovati medici e clinici, e nello stesso tempo credere nel mondo degli spiriti proposto dal Nuovo Testamento". Era il 1941.


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Il coraggio di un ragazzo http://magazine.giuntina.it/2009/11/10/Il-coraggio-di-un-ragazzo.html Home page Mon, 9 Nov 2009 22:00:00 GMT Mara Marantonio – angolodimara.com Il coraggio di un ragazzoDi Mara Marantonio dal blog angolodimara.com
Recensione:
Tempesta tra le palme di Sami Michael

Uscito in Patria nel 1975. Si tratta di un altro importante sforzo nell’opera di estrarre dal tesoro della letteratura di Israele “cose nuove e cose antiche”. La vicenda qui narrata si svolge a Bagdad ed ha come sfondo gli anni della Seconda Guerra Mondiale; in particolare l’aprile 1941, quando un colpo di stato fomentato dal Gran Muftì di Gerusalemme, il trucemente famoso Haji Amin al Husseini, porta al potere il leader filonazista Rashid Alì al Gailani, costringendo il piccolo Re Feisal II e la Corte a fuggire in Transgiordania.


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Questi maestri della vergogna http://magazine.giuntina.it/2009/11/10/Questi-maestri-della-vergogna.html Home page Mon, 9 Nov 2009 22:00:00 GMT Alessandro Piperno - Il Corriere della Sera. Di Alessandro Piperno da Il Corriere della Sera
Recensione:
Il mio amato di Yehoshua Bar-Yosef

Togliete a uno scrittore la vergogna che prova per sé e per la propria condizione e cancellerete lo scrittore. Sarà mica per questo che un gigante come Proust evita ogni vittimismo ebraico e omosessuale. No, non c’è ombra di Jewish-pride e di Gay-pride nel fatato mondo della Recherche.


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INCIPIT: L'angoscia del re Salomone http://magazine.giuntina.it/2009/11/10/INCIPIT-L-angoscia-del-re-Salomone.html Home page Mon, 9 Nov 2009 22:00:00 GMT Romain Gary Le prime due pagine del capolavoro di Romain Gary:

Era salito nel mio taxi in boulevard Haussmann, un signore molto vecchio con un bel paio di baffi bianchi e una barba bianca che dopo, quando ci siamo conosciuti meglio, si è fatto tagliare. Il barbiere gli aveva detto che lo invecchiavano e visto che aveva già ottantaquattro anni e rotti era inutile aggiungerne altri.


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Dalla Puglia, a Corfù alla Serenissima http://magazine.giuntina.it/2009/11/10/Dalla-Puglia-a-Corf-alla-Serenissima.html Home page Mon, 9 Nov 2009 22:00:00 GMT Michael Calimani - Pagine ebraiche Di Michael Calimani da Pagine ebraiche
Recensione:
La memoria dei padri  di Cesare Vivante

Trent'anni di ricerche in polverosi archivi di mezza Europa e oltre: da Venezia a Parigi, da Londra a New York per poi tornare a Corfù, porta del mare e chiave dell'Adriatico, dove i Vivante cercarono rifugio dopo la cacciata degli ebrei dalla Puglia nel 1540.


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Racconti: Amor ch'a nullo amato amar perdona http://magazine.giuntina.it/2009/11/10/Racconti-Amor-ch-a-nullo-amato-amar-perdona.html Home page Mon, 9 Nov 2009 22:00:00 GMT Di Marina Morpurgo Di Marina Morpurgo dalla raccolta Con gli occhi del racconto

Si chiamava Eliezer, ma dentro di me lo chiamavo dolcemente Lizy. Lui non lo sapeva, ma molto meglio così perché temo che non avrebbe apprezzato, era così timido, lui: Dio può essere una poderosa causa d’inibizione, magari non lo fa per cattiveria, ma il risultato è quello.


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