La Torre di Babele: Il nuovo libro della nostra collana per bambini

Giuditta Casale recensisce La Torre di Babele
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Nel mio ecumenismo ho sempre considerato la perdita della lingua comune in seguito alla Torre di Babele come una punizione, una privazione, una mancanza. Dal catechismo al senso comune, infatti, Babele è un vuoto blaterare, una stoltezza degli uomini, vanagloria e superbia.

Cambia le carte in tavola, La torre di Babele, la seconda opera della collana per bambini di Giuntina (dopo il poetico La fisarmonica di Mendel). Nel testo di A.S.Gadot, infatti, con grande ironia il tema della diversità linguistica è presentato come un bene, una ricchezza, una gioia e una festa. Anche il commento di Nuccia è in sintonia con il pensiero dell'autore: - Per fortuna che c'è stata Babele, altrimenti io non avrei potuto imparare l'inglese!

La costruzione della Torre, che tanto è piaciuta a Giuseppina per il divertimento con cui viene raccontata e illustrata da Cecilia Rebora, tra mille colori sgargianti e tanti personaggi, non è un atto di superbia né tantomeno di oltraggio, ma al contrario una festa per superare la noia di giorni sempre uguali. Nasce dall'idea di un bambino, con creativa invenzione, facendo scattare subito l'immedesimazione nei piccoli lettori della storia. La perdita del comprendersi reciprocamente, non una punizione, ma una semplice sbadataggine dovuta alla pioggia incessante.

Niente colpa e niente peccato. Ognuno parte felicemente per la propria terra d'elezione, con un mezzo caratteristico e il sorriso sulle labbra.

C'è qualcuno che però rimane lì sulla vecchia torre incompiuta. Chi sarà? Un vecchio professore. Le mie bimbe non hanno commentato questa scelta insolita. A me è venuta in mente la torre d'avorio in cui spesso la cultura si arrocca, solitaria e incompresa. Ma forse questa nota pessimistica è dovuta a retaggi del mio modo di intendere la Torre di Babele e non è prevista nel tono divertito della storia di Gadot. Non posso che apprezzare che alle mie bimbe il tema della diversità linguistica e non solo sia stato spiegato con il sorriso sulle labbra e disegni fantasiosi, dalla linea semplice.

Per loro, grazie a Gadot, Rebora e Giuntina, la Torre di Babele è un gioco festoso, come quelle torri sbilenche e colorate di mattoncini che vengono giù gorgogliando di allegria!

E ora, scelto il libro, tutti a letto!




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