Lara Crinò scrive sull'Espresso di Svegliare i leoni
di Ayelet Gundar-Goshen
Un uomo esce stanco dal lavoro. Fa il medico in ospedale. Dopo ore di veglia e adrenalina, alla fine del turno di notte, invece di tornare a casa decide di fare un giro in macchina. La strada è vuota, l’auto è nuova e nello stereo c’è la sua musica preferita. Quasi non si accorge di aver investito un uomo. È un nero, un migrante che camminava sul bordo buio della strada e ora giace in punto di morte. Invece di fermarsi a soccorrerlo, come farebbe con un qualsiasi paziente, Eitan Green scappa. Torna nella sua villetta suburbana dalla cucina immacolata, si fa una doccia cercando di non svegliare la famiglia e si sforza di dimenticare quello che ha fatto.