Archivio lunedì 30 novembre 2009

Quando, dove e come verrà il Messia?

Una famosa storiella ebraica racconta della preoccupazione dei rabbini di uno shtettl: e se il Messia dovesse venire da noi, nel nostro villaggio, di notte? Chi lo accoglierà? Noi staremo tutti dormendo e il Messia non troverà nessuno ad accoglierlo! Dopo aver discusso la questione, decidono di chiamare Yossl lo sfaccendato al quale spiegano il problema: "Yossl, capiamo che non è facile, rimanere svegli tutta la notte può essere faticoso, però aspettare il Messia è un grande onore, ma soprattutto, Yossl, questo è un lavoro sicuro!".

E se il Messia tarda a venire, noi anticipiamo il saggio breve del rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni sulla presenza del tema messianico nella Torah e nel Talmud. Questo testo è parte della raccolta Il messianismo ebraico curata da Ilana Bahbout, Dario Gentili e Tamara Tagliacozzo.


Gli ebrei visti da Rembrandt

Di Giulio Busi - Il Sole24ore
Recensione:
L'ebreo e l'ebraismo nell'opera di Rembrandt

Di che cosa è fatto l'ebreo nell'immaginario collettivo europeo? Molto spesso è una silhouette definita per assenza, per sentito dire, per eccesso esacerbato, e vive in uno spazio intermedio tra realtà e finzione. Forse è per questo, perché si tratta di catturare un fantasma, che una giovane scrittrice - ancora non sa di esserlo -riesce laddove i più agguerriti sociologi e critici falliscono.

Racconti: Il Mikvé

di Tomas Simcha Jelinek

Un ebreo errante ha un grande vantaggio: poter errare senza arrossire. Il mikvé, il mikve, la mikvà, non importa. Tra breve dovrò imparare un'altra lingua ed errare in essa nei limiti della decenza. Non è solo questa parola che sbaglierò. Sono gli articoli, le doppie e gli accenti. E poi non solo nella lingua scritta, ma anche in quella parlata.


CUCINA: Le roschettine di Chanuccà

Da La cucina ebraica tripolina

Tra i molti modi di ricordare non è meno significativo o nitido il ricordo del gusto, dei sapori, del cibo. Riportiamo qui una delle ricette raccolte nel libro La cucina ebraica tripolina, scritto da Rossella Tammam Vaturi che come tanti altri ebrei tripolini ha dovuto abbandonare la sua città. Le vicende della fuga precipitosa della comunità ebraica tripolina sono raccontato in un altro libro, E venne la notte, di Victor Magiar...


Gli esili di Scholem e Strauss

di Stefano Jesurum - Il Corriere della Sera
Recensione di
Lettere dall'esilio

Dobbiamo spesso fare i conti con il «non più» e il «non ancora», condizione intrinseca - si dice - della modernità. E anche con la categoria dell' esilio, sia esso geopolitico o dello spirito, biografico o sociale o culturale. Insomma, i temi che conquistano chi ha a cuore, ad esempio, la complessità del pensiero (e della condizione) ebraico-tedesco tra Ottocento e Novecento, la straordinaria apertura dell' orizzonte intellettuale, internazionale e interdisciplinare. Temi che affascinano chi anni fa si appassionò al carteggio tra Walter Benjamin e Gershom Scholem (Teologia e utopia, Einaudi), alla solitudine di chi non trova strade certe e si inerpica per sentieri che attraversano politica e mistica, filosofia e religione, messianismi di diverso segno, Kafka e Brecht e Martin Buber.

Linguamadre / Paul Celan

di Stefano Raimondi - Pulp Libri
Recensione:
Paul Celan di Israel Chalfen

Finalmente anche da noi approda un caposaldo per la conoscenza e lo studio di uno dei più grandi poeti del nostro Novecento e non solo: Paul Celan. Una biografia che l'autore (medico della Bucovina, emigrato in Israele dopo la resa nazista) scrisse nel 1979 (pubblicata in Germania dalla casa editrice Suhrkamp nel 1983) e che tutti gli studi riguardanti il poeta di Cernowitz hanno in questi anni citato abbondantemente.



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