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Recensione a Un epitaffio per l'ebraismo tedesco di Emil Fackenheim
di Massimo Giuliani - L'avvenireTra i motivi che spingono qualcuno a scrivere un'aotobiografia vi sono la vanità di non essere dimenticati e il desiderio di salvare, in qualche modo, il proprio passato ovvero eventi e dettagli quotidiani che il tempo risucchia senza condiscendenza né apprezzamento. Il filosofo e teologo ebreo Emil Fackenheim (1916-2003) l'ha scritta invece, quasi suo malgrado, per ammonimento, come un grido finale o un testamento etico (tipico della cultuta ebraica tradizionale), per consegnare un messaggio ben preciso agli ebrei e ai tedeschi, lui, ebreo tedesco sopravvissuto alla Shoah e diventato dopo il 1967 una delle voci più significative del pensiero religioso contemporaneo.
Recensione a Il libro dell'ignoto di Jonathon Keats
di Benedetta Tobagi - La RepubblicaCapita, talvolta, nel mezzo dell'ordinaria frenesia di una giornata, di bloccarsi un istante e compiere un gesto insolito, come alzare gli occhi verso l'alto, senza uno scopo preciso, e scoprire un rettangolo di cielo. la sospensione inattesa dà accesso a una dimensione di pensiero diversa, come l'incontro con certe poesie. Alcuni libri fanno lo stesso effetto, è il caso dei dodici racconti de "Il libro dell'ignoto. Storie dei 36 giusti" (Giuntina), originale variazione sul tema della leggenda ebraica secondo cui trentasei donne e uomini, ignoti al mondo e persino a se stessi, salvano ogni giorno la terra dal rischio della furia distruttiva di un dio disgustato dal male compiuto dagli uomini.
Recensione a Momento musicale di Yehoshua Kenaz
di Giorgia Greco - Informazionecorretta.it
Da un Paese pervaso da vibrazioni intense, creativo e proiettato al
futuro quale è Israele, arriva in Italia l’ultimo libro di Yehoshua
Kenaz, Momento musicale, edito dalla casa editrice Giuntina. Una delle
voci più alte della letteratura israeliana, classico lui stesso, è
conosciuto per romanzi prestigiosi come Ripristinando antichi amori
(Giuntina), Voci di muto amore (Giuntina). Profondo conoscitore della
cultura francese di cui ha tradotto i classici in ebraico, Stendhal,
Mauriac e Balzac, Kenaz è nato nel 1937 a Petah Tikvà durante il mandato
britannico, un periodo storico che ha avuto un grande significato nella
sua vita (...).
Recensione a
Il libro del paradiso di Itzik Manger
di Erri De Luca - Avvenire
Alla nascita ogni bambino viene toccato da un angelo e così dimentica tutto quello che ha saputo in Paradiso. L'antica leggenda ebraica subisce qui una strepitosa variante: il neonato riesce a scansare il tocco dell'angelo e nasce con l'intatto bagaglio precedente.
di Matilde Passa, Leggendaria
C'è un tempo di Auschwitz, un tempo eterno che non è né un prima né un dopo ma un sempre che ha cambiato tutto e, quasi immutabile, scorre solo cronologicamente; e un tempo che sembra aldilà dell'Olocausto, e ne è invece un proseguimento. Un tempo tutto interno al mondo ebraico, scandito da tre libri di donne proposti dalla Giuntina.