Archivio giovedì 25 febbraio 2010
di Giorgia Greco - Letti e commentati
Perché non sei venuta prima della guerra? E’ il titolo insolito per un libro assolutamente nuovo e originale sulla Shoah. L’autrice, Lizze Doron, nata a Tel Aviv nel 1953 affronta il tema
dell’Olocausto senza mai parlarne espressamente: lo sterminio dei sei
milioni di ebrei pervade il libro ed affiora con una prosa scarna ma
efficacissima attraverso le sofferenze, mai sopite, della protagonista
Helena.(...)
Di Marilia Piccone - Stradanove.net
Recensione a
Perché non sei venuta prima della guerra?
LE DONNE DI LÀ SI INCONTRAVANO PER IL CAFFÈ DELLE CINQUE DA HELENA,
qua. In questa frase che inizia uno degli episodi del libro di Lizze
Doron c’è già tutto lo stile di “Perché non sei venuta prima della
guerra?”. La capacità di parlare dell’Olocausto senza mai riferirsi
apertamente ad esso.
Elena Loewenthal su Perché non sei venuta prima della guerra? - La Stampa[...] Anche Helena in Perché non sei venuta prima della guerra? è inperenne braccio di ferro, ma con Dio. E in secondo luogo con gli uomini. Quelli che protestano quando in Israele lei, il giorno di Kippur, in sinagoga va a mettersi nel posto dei maschi. (...)
In her overseas lectures to an audience of readers, author Lizzie
Doron, speaking in German, describes Israel as the largest psychiatric
hospital in the world for post-traumatic Jews. Doron worked with
mentally ill patients for eight years as an occupational therapist and
should know what she's talking about.
Enfant de rescapés - Raphaëlle Rérollecapés - Le Monde
Sur un ton de confidence amusée, Lizzie Doron veut bien l'avouer : chez
elle, il y a deux cuisines et trois réfrigérateurs. Juste "au cas où".
Si jamais... la guerre, la famine, la terreur, elle connaît ça, même si
c'est par mère interposée. A 54 ans, cette femme intensément vivante
est la fille d'une rescapée d'Auschwitz. "Un cas typique de deuxième
génération", remarque-t-elle en souriant, par allusion aux traces qu'a
pu laisser la Shoah chez les descendants de ceux qui l'ont vécue.
di Elisabetta Rasy - Il Sole24ore
su C'era una volta una famiglia
... Come in un bel romanzo di Lizzie Doron, un'autrice israeliana di
"seconda generazione", cioè la generazione dei figli degli scampati
alla Shoah. E' sua madre Helena la protagonista di C'era una volta una
famiglia, ben tradotto da Shulim Vogelmann.
di Anna Rolli - Quaderni Radicali
Siamo cresciuti con un enorme segreto in casa, un segreto del quale
nessuno poteva dirci nulla. Cosa era accaduto a tua madre? E a tuo
padre? Cosa era accaduto ai loro bambini e a tutti gli altri? Sentivamo
che non sarebbe stato corretto domandarlo ai nostri genitori.
Così da una parte
non se ne parlava mai, dall'altra tutti sentivamo che in famiglia c'era un segreto, che era una
molto molto importante
e che non si poteva toccare.
di Mara Marantonio - Personaedanno.itQuando, in occasione del Festival della Letteratura Israeliana(“Sotto la Stella di Davide”) svoltosi a Bologna nel luglio scorso,l’abbiamo incontrata, Lizzie Doron - scrittrice per caso, come leistessa ha confessato - ci ha condotto per mano nel mondo emozionante etragico del suo “Perché non sei venuta prima della guerra?” dove lei,voce narrante, racconta l’esperienza di sua madre Helena.